Cosa è necessario fare per scongiurare un nuovo impulso dei contagi. Medici, epidemiologi e virologi: «Rischiamo situazioni ingovernabili». Il vaccino previsto metà gennaio non basterà. Il dibattito sulla stretta da parte del governo è sempre più forte e dal Comitato tecnico scientifico oltre che dalla maggior parte di infettivologi ed epidemiologi arriva l’avvertenza «a non abbassare la guardia». «Siamo nel pieno della seconda ondata» dice Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute, docente di Igiene all'università Cattolica di Roma e direttore scientifico degli Istituti clinici scientifici Maugeri. Ma davvero rischiamo una terza ondata? Secondo chi studia l’andamento dei contagi, non solo in Italia ma anche in Europa questo è un rischio concreto. Un rischio che corriamo seriamente se non si seguiranno le avvertenze che ora molti governi stanno mettendo in piedi. Il pericolo è lasciarsi trasportare da quelle che vengono definite da Cts, governo, edpidemilogi “le distrazioni natalizi” e che ora possono aprire la strada a una terza ondata pandemica di coronavirus. Quando? All’inizio del prossimo anno.
I primi ad alzare il livello di guardia sono i medici stessi, i primi che lavorano sulla prima linea del fronte. «Oggi più che mai è necessario non abbassare la guardia, non mollare. Non pensiamo che Natale possa essere una zona franca. Perché non lo è. Dietro l'angolo di un Natale 'rilassato' c'è il rischio di un virus che presenta il conto, ancora una volta». A parlare così è il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli che, ora, teme l’allentamento delle misure attualmente previste.
«Un allentamento può portare a situazioni difficilmente governabili. Come fanno temere le scene viste domenica a Milano, con il passaggio dalla zona rossa alla zona gialla: molta gente che è tornata a fare gli acquisti. Occasioni di incontro tra le persone che aumentano i rischi. E poiché questa modalità si potrebbe ripetere sotto le feste di Natale, favorendo momenti di aggregazione e di incontro, una nuova ripresa della diffusione del virus, con numeri che diventano sempre maggiori, ne sarebbe la conseguenza. E questo ci avvierebbe, purtroppo, verso una terza ondata. Serve stare attenti e non vanificare i risultati ottenuti».
L’allarme dell’Oms
Anche l’Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato l’allerta, invitando i governi di tutto il mondo a non sottovalutare la minaccia persistente del della Sars-Cov 2. L'inviato speciale dell’Organizzazione Mondiale della Salute, David Nabarro aveva lanciato «un appello alla massima prudenza in una fase decisiva della battaglia alla pandemia. Con la seconda ondata che potrebbe a breve iniziare la sua fase calante, il pericolo è fissato per l'inizio del 2021, quello che coincide con l'arrivo del vaccino che verrà distribuito in più fasi – non consentendo una veloce immunizzazione di massa».
Articolo di GIAMPIERO MAGGIO per LaStampa.it