“Anche oggi polemiche su di me. Italia Viva ha chiesto al governo di prendere il Mes, non di prendere Meb. Come al solito i 5stelle non leggono fino in fondo. O non capiscono. Servono soldi per la sanità, non poltrone per noi”. Lo scrive Maria Elena Boschi (MEB), capogruppo di Iv alla Camera, sul suo profilo Twitter in merito alle lamentele provenienti dal Movimento 5 Stelle riguardo una sua possibile promozione a ministro. Lo scontro aperto tra governo e Italia Viva continua e il rischio di una crisi sembra uno scenario sempre più concreto. Questa mattina la ministra delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, era intervenuta a Radio Anch’io, su Radio Uno, sostenendo che “Conte continua a lanciare sfide, sarebbe utile che il presidente del Consiglio si mettesse a costruire un’alleanza, perché se sta lavorando per i responsabili questo, si capisce, non sarebbe un comportamento corretto. Non si può continuare così, perché il metodo è anche merito. Se non c’è un’affidabilità tra le persone che devono lavorare insieme, o si cambia metodo o si cambiano le persone. Non mi sembra ci siano alternative”. Poi, incalzata su un eventuale Conte ter, la Bellanova ha risposto che “il punto adesso è intendersi sul metodo di lavoro e sul merito.
Il Paese ha bisogno di scelte politiche solide non si può stare 4 ore al Cdm per decidere se la scuola deve riaprire il 7 o l′11 di gennaio”. I nodi da sciogliere, spiega, sono molti: “Il Recovery è uno dei punti dirimenti. Ma non è l’unico. Son troppi i nodi irrisolti accumulati. Così come il Mes, il Reddito di Cittadinanza. Vogliamo correggerlo o lo lasciamo così?”.
“Il portavoce del premier minaccia di asfaltarci...Conte non può fare e disfare a suo comodo. Il punto non è personale, ma politico. Ci sono tavoli da cui a un certo punto bisogna alzarsi se si è di troppo”, conclude la ministra.
Anche Davide Faraone, presidente dei senatori renziani, ha parlato del Mes durante la trasmissione Agorà: “Vogliamo rimanere nella maggioranza per prenderlo”, ha spiegato. “Non possiamo dover scegliere chi curare e chi no: se la linea guida del piano pandemico è questa allora continueremo a chiedere con forza il Mes. Non certo come condizione per uscire dalla maggioranza ma con la volontà di convincerla a utilizzare i 37 miliardi dei fondi europei che , lo ricordo, ci costano meno del Recovery. Se le risorse sulla sanità sono scarse, anche rispetto ai dati di oggi, la via maestra è investire di più, non certo essere obbligati a decidere tra chi salvare e chi no. Spero che su questo tutte le forze politiche siano d’accordo con noi”.
Poi, Faraone si sofferma maggiormente sul Recovery, al vaglio del Cdm fra 12 ore. “Va detto con chiarezza che l’azione di Italia Viva è stata determinate nel cambiare il Recovery nel metodo e nel merito dei contenuti : ricordo che abbiamo scongiurato l’approvazione in consiglio dei ministri di un progetto senza alcuna strategia e visione, gestito da una task force che avrebbe di fatto commissariato la politica. Invece serve la politica , non il populismo , lo abbiamo visto con il lavoro fatto su questo testo , che stiamo valutando ma che certamente è cambiato profondamente : i titoli sono migliorati, ora bisogna esaminare i progetti. Dal canto nostro continueremo a rafforzare il Recovery con le nostre idee e forse bisognerebbe che qualcuno ci dicesse grazie invece di darci degli irresponsabili. Irresponsabile è chi voleva approvare il vecchio piano, chi non prende il Mes mentre con i contagi aumentano, chi ha tenuto chiuse le scuole per quasi un anno, chi non ha voluto cambiare il rapporto Stato Regioni. Se ci avessero dato ragione non avremo perso tempo utile”, ha spiegato.
Articolo di HuffingtonPost.it