Secondo giorno di consultazioni al Quirinale. Il M5s atteso alle 19. La delegazione dem ha dato l’ok all’iniziativa per un nuovo esecutivo: “Abbiamo il coraggio di tentare”. Ultimo round di consultazioni al Quirinale. Il Pd dà il via libera a un nuovo esecutivo, ma ribadisce la necessità di "discontinuità". Quindi, niente doppio vicepresidente. Sul tavolo resta il nodo del ruolo che dovrà ricoprire Luigi Di Maio: "Invece di attaccare me, pensino a soluzioni". L'altra questione aperta è il voto su Rousseau, M5s: "Si farà e avrà ultima parola" Il Partito democratico al Quirinale di fronte al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha detto sì a un nuovo governo con Giuseppe Conte premier. Come deciso dalla direzione dem e anticipato da Andrea Orlando, il Pd “ha accettato la proposta del M5s di indicare in quanto partito di maggioranza relativa il nome del presidente del Consiglio dei ministri”, come ha spiegato Nicola Zingaretti dopo la consultazione al Colle.
Proprio il segretario Pd, poco prima, ha avuto una telefonata con Conte. A Mattarella “abbiamo altresì confermato risolutamente l’esigenza ora di costruire un governo di svolta e discontinuità“, ha precisato Zingaretti. Quindi “nessuna staffetta”, ma anzi un “governo di svolta” che segna “una nuova stagione politica” e che abbia una chiara discontinuità anche “delle ricette economiche in chiave redistributiva e di equità sociale” e che promuova “uno sviluppo economico verde“.
La discontinuità invocata da Zingaretti riguardo anche uno dei nodi che ancora rimangono sul tavolo, ovvero il ruolo di Luigi Di Maio nel nuovo esecutivo (oltre alla questione del voto su Rousseau). Il Pd chiede una vicepresidenza unica e il capo politico dei 5 stelle ha replicato: “Qualcuno è più concentrato a colpire il sottoscritto che a trovare soluzioni“. Zingaretti, Orlando e il Pd però sono stati lapidari: “Conte è il premier voluto dal M5s. Il modello con due vice espressione dei due partiti non c’è più“.
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dall'articolo di F.Q. per IlFattoQuotidiano.it