salvini twitter pontidaLo slogan del raduno è La forza di essere liberi!. «Se smonteranno il decreto sicurezza sarà un'altra occasione di referendum» ha detto il leader del partito. Momenti di tensione, aggredito un giornalista di Repubblica. Gad Lerner è stato accolto da insulti, fischi e offese. È stato accolto come una star, Matteo Salvini, giunto a Pontida per il tradizionale raduno annuale del Carroccio. Un vero e proprio bagno di folla per il leader della Lega. I suoi lo abbracciano, lo tirano, lo chiamano tra inni e urla, alcune persone addirittura si vantano con un «l'ho toccato». Cori più gettonati «c'è solo un capitano», in cui si distinguono alcuni presenti con felpe con scritto Roma, e scudetto giallorosso. «Se Roma è conciata così è colpa del duo-sciagura Raggi-Zingaretti» ha detto il leader della Lega.

«Vengo qui da 26 anni e una giornata così non l'ho mai vista, colonne enormi di auto, di pullman. Qualcuno immaginava una giornata triste, invece sarà una Pontida mai vista. Vogliamo un governo del popolo contro un governo del palazzo» ha affermato il segretario federale della Lega, incontrando i giornalisti, prima del suo intervento dal palco. 

Salvini su Mattarella: “Bisogna portare rispetto. Io non uso l'insulto, propongo un cambiamento”
E commentando le parole di Vito Comencini di ieri sul Capo dello Stato, ha chiarito: «Possono essere sbagliati i toni, bisogna sempre portare rispetto. Sicuramente sono state fatte scelte che non corrispondono alla volontà popolare. Io però non uso l'insulto e propongo agli italiani un cambiamento». Sulla questione migrantiha ribadito: «Ce ne sono decine di migliaia che a parole sarebbero dovuti già partire e andare all'estero. Il problema è che l'Italia torna ad essere un campo profughi, lo vedremo nelle prossime settimane. Le Ong hanno festeggiato. Se smonteranno il decreto sicurezza, sarà un'altra occasione di referendum perché sia il popolo ad opporsi alle scelte del palazzo. Gli alleati del centrodestra “sono d'accordo”. Io voglio che ogni italiano sappia per chi vota, senza che ci siano partitini che tengono in ostaggio il Paese».

Oggi non vorrei essere un Di Maio che va con cappello in mano nelle sedi del Pd in Umbria. Preferisco essere un Salvini". 

Momenti di tensione sul pratone di Pontida
Ma sul pratone di Pontida c’è tensione. Il giornalista di RepubblicaAntonio Nasso, mentre cercava di raccogliere dichiarazioni, è stato aggredito da un militante che ha tirato un pugno contro la sua telecamera, danneggiando il microfono. Insulti, fischi e offese per Gad Lerner. Il popolo leghista ce l'ha con “la sinistra” e con chi chiede di spiegare i commenti contro il presidente della Repubblica, già attaccato ieri. «Mattarella mafioso», si sente dire tra i partecipanti.

Bandiere, slogan e qualche tricolore
La crisi di governo non ha comunque indebolito l’entusiasmo e in centinaia sono presenti con tante bandiere e striscioni. Oltre alle tradizionale bandiere del leghismo, il “Sole delle Alpi”, il “Leone di San Marco” veneto, e la croce della Lega lombarda, compare per la prima volta sul pratone di Pontida anche qualche tricolore. E c’è anche una grande bandiera che evoca la “Italexit, zitta Europa”, una bandiera israreliana e un vessillo con raffigurata la sacra famiglia Maria, Giuseppe e Gesù. «Ho portato questa bandiera perché la famiglia è sotto attacco», ha spiegato il militante. 

“La forza di essere liberi!”
Lo slogan del raduno è “La forza di essere liberi!”, gigantografia stampata su un fondale del palco di 18 metri per 10. Mentre il vocalist della giornata è quello delle grandi occasioni di sempre, il deputato ed ex ultras dell'Atalanta Daniele Belotti. Quanto al raduno, nel 2018 i partecipanti furono in 60 mila, potrebbero essere in 80 mila. Tra giornalisti e operatori invece si sono accreditate 400 persone.

Articolo di LaStampa.it 

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