Teresa Bellanova scriveUn urgente rafforzamento, da parte del governo italiano, del dialogo con l’amministrazione Usa per scongiurare il rischio dei dazi sull’agroalimentare italiano, che potrebbero mettere “in serio pericolo posti di lavoro, imprese, famiglie di interi territori”. Lo ha chiesto con una lettera inviata al premier Conte e al Ministro degli Esteri Di Maio, il ministro dell’agricoltura, Teresa Bellanova, che parla dei rischi per il nostro export in un’intervista a La Stampa.  “Io sono convinta che non possano essere gli agricoltori italiani a pagare il prezzo più alto per lo scontro sugli Airbus - spiega -. Ma deve essere tutto il governo a muoversi per provare a sminare questa situazione”. Il settore agroalimentare “ha già pagato 1 miliardo di euro a causa dell’embargo russo. Se fosse penalizzato sul mercato americano e con la Brexit ancora incerta, si aprirebbe una fase di complessità che va anticipata con ogni mezzo”.

Bellanova ricorda che gli Usa sono “il mercato di sbocco” più importante per i nostri vini e per produzioni di qualità come il pecorino romano. Se si chiudesse quello spazio “saremmo davanti ad un rischio enorme con ricadute pesantissime e in situazioni di questa natura la rabbia potrebbe essere incontrollabile”. Le preoccupazioni riguardano anche, fra gli altri, pasta, Parmigiano Reggiano e Grana Padano, e l’olio vergine d’oliva. Il Ministro ha chiesto a Conte e Di Maio di “agire preventivamente” ipotizzando un rafforzamento della promozione negli Usa del “vero made in Italy”, visto che quello falso “costa al sistema paese 100 miliardi l’anno”.
Per Bellanova, andrebbero difese un numero maggiore di Dop rispetto alle 41 già protette, e bisogna fare “un lavoro certosino a Bruxelles per ottenere maggiori tutele”. Il sostegno del made in Italy e dell’agricoltura mediterranea “per noi sono vere e proprie parole d’ordine” sottolinea. Questo governo ”è nato per abbassare le tasse” e “ha il dovere di aiutare le imprese ad essere più competitive e non certo ad indebolirle.
Sul gasolio agricolo non ci sarà alcun intervento per l’agricoltura e la pesca”. L’agricoltura è anche strategica “nella lotta ai cambiamenti climatici. Pensare di penalizzarla è suicida”.

Articolo da HuffingtonPost.it 

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