Papa Francesco nuovo scandaloCena di gala ai Musei Vaticani e udienza papale con prezzi che vanno dai 120 ai 250 mila euro per celebrare i 150 anni dell'ospedale Bambino Gesù tramite una raccolta fondi. Quello che doveva essere un sobrio evento di beneficenza, si stava trasformando in una serata degna dei divi di Hollywood. Il Vaticano, subodorando il danno di immagine incalcolabile, ha preferito tirarsi indietro ed annullare l'evento per volere di Papa Francesco. Il Fatto Quotidiano ha raccontato così l'imbarazzo dello Stato papale per l'organizzazione della celebrazione del compleanno del Bambino Gesù, che era in programma per il 20 novembre, ma che poi è stata cancellata. L'organizzazione, affidata dai vertici dell'ospedale alle aziende Master Group Sport e Star Biz, stava calcando un po' troppo la mano in quanto a sfarzo ed esclusività e, considerato che si trattava di festeggiare la nascita dell'ospedale pediatrico dei pontefici, il tutto avrebbe stonato non poco, anche per lo scalpore suscitato dai clienti e per lo scarso numero di adesioni.

 L'evento prevedeva: un concerto nell'aula Paolo VI trasmesso dalla Rai e presentato da Amadeus, che avrebbe visto protagonisti sul palco artisti del calibro di Jovanotti, Andrea Bocelli, Anastacia, Fiorello, Sergio Castellitto e molti altri ancora tra cantanti, registi, attori e atleti; udienza privata con il Papa e cena di gala sotto la Sala Clementina di Musei Vaticani (quest'ultima, solitamente, utilizzata per ricevere delegazioni straniere e per rendere omaggio al Papa defunto). 300 invitati esclusivi avrebbero potuto prendere parte alla serata tra celebrità ed istituzioni, con personaggi dello sport come camerieri d'eccezione. In più, sulla brochure erano previsti ben cinque pacchetti di offerta e quello più pregiato oscillava tra i 50 e i 250 mila euro più Iva, ciò per favorire i rapporti con gli azionisti e i referenti istituzionali. Le aziende impegnate nell'organizzazione avevano anche pensato a come speculare sull'evento: almeno 120.000 euro (e anche più) per usare foto e video, con la garanzia di "creare iniziative di promozione" da studiare assieme agli uffici marketing. Il tutto sarebbe durato due giorni (19 e 20 novembre).

Non stupisce, insomma, perché il Vaticano abbia voluto schivare questo proiettile, ma l'imbarazzo resta.

Articolo da LiberoQuotidiano.it 

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