roma scioperoNel mirino dell'authority l'Ama: "ripristinare subito servizi di prima necessità". Mentre la prima cittadina chiede ai sindacati di fare un passo indietro per il "bene della città". Ma il blocco si annuncia totale. "Pieno rispetto delle prestazioni indispensabili poste dalla legge a contemperamento dei diritti costituzionali degli utenti" è l'appello del Garante degli scioperi in vista del venerdi nero che paralizzerà Roma a partire dalle 10 del mattino. E nel mirino dell'Authority c'è sopratto l'Ama che aveva chieso ai cittadini di non buttare l'immondizia venerdì che invece è stata richiamata alla pronta riattivazione del servizio, da assicurare subito dopo la fine dell'agitazione, "anche con il ricorso al lavoro supplementare o straordinario". Protesta anche il Garante dell'Infanzia per il Lazio, Jacopo Marzetti, che in una lettera inviata ieri al ministro della Salute Roberto Speranza, al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, oltre alla Commissione di garanzia aveva chiesto in occasione dello sciopero assicurazione dei servizi minimi essenziali presso gli istituti scolastici e le strutture pubbliche in cui siano presenti i minori.


Ma il blocco si annuncia totale. Per protestare  contro l’amministrazione Raggi e il suo assessore al Bilancio Gianni Lemmetti, incroceranno le braccia  tutte le società partecipate dal Comune: Ama, Atac, Farmacap, Multiservizi, Aequa Roma, Zetema, Risorse per Roma, Roma Servizi, Roma Metropolitane, ciascuna con gravi problemi di liquidità o con bilanci chiusi in rosso o mai approvati.

In tutto 18 aziende per almeno 24mila dipendenti di cui 8 mila di Ama e 11 mila di Atac. Non manca l'appello della prima cittadina, che ormai accerchiata dal malcontento, da Facebook chiede ai sindacati di revocare lo sciopero generale di venerdì 25, "per il bene della città" e perché non c’è "alcuna giustificazione oggettiva" per bloccarla.

Alle dieci il via alla manifestazione sotto al Campidoglio organizzata da Cgil, Cisl e Uil: attese 5mila persone, l’opposizione, i quasi 200 lavoratori di Roma Metropolitane a rischio licenziamento e quelli a rischio precariato. Lo sciopero non riguarda invece i dipendenti diretti del Campidoglio e le società partecipate di secondo livello come Fiera, Car, Centrale del Latte. Ma è una goccia nell’oceano. È la prima volta che scioperano i lavoratori dei servizi pubblici gestiti dal Comune: nel 2014 l’astensione dal lavoro fu dei dipendenti diretti del Campidoglio. I disagi saranno forti e il centro sarà paralizzato.

La raccolta dei rifiuti

I disagi maggiori saranno sulla raccolta della spazzatura. A scioperare saranno i 7.500 dipendenti Ama. In piazza anche una delegazione dei lavoratori che raccolgono i rifiuti nelle utenze non domestiche: locali, ristoranti, bar, pizzerie. Circa 400 operatori sono precettati ma la raccolta su strada risente già in questi giorni delle assemblee programmate in vista dello sciopero: alta l’adesione prevista. D’altronde, oltre a Roma Metropolitane e Multiservizi, il futuro di Ama è il principale casus belli dello sciopero: l’azienda è ancora senza bilancio 2017 approvato e se arriva al terzo anno in rosso, si apre la strada del fallimento.

La mobilità in città

Coinvolti anche i lavoratori Atac e Roma Tpl. Cgil, Cisl, Uil e Ugl incrociano le braccia per 4 ore, dalle 20 a fine servizio; Cobas, Cub, Usi Ait per tutta la giornata. Servizio assicurato nelle fasce di garanzie. Disagi sulle metro A e B e sulle linee Roma-Viterbo, Termini- Centocelle e Roma- Lido dove è sufficiente che un solo macchinista incroci le braccia per bloccare il servizio.

Scuole comunali

Scioperano anche i 4.500 dipendenti di Multiservizi. A risentirne saranno nidi e scuole dell’infanzia. Non ci saranno bidelli né servizi di pulizia e chiuderanno le mense scolastiche gestite da Multiservizi. Le scuole rimarranno aperte ma i presidi potrebbero decidere l’uscita anticipata soprattutto nelle elementari.

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dall'articolo di Repubblica.it

 

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