Seviziavano e offendevano i bambini, arrestate 2 maestre di una scuola dell’infanzia vicino Roma
Le due maestre sono indiziate per violenze fisiche e psicologiche. Beccate dalle telecamere di sorveglianza, le indagini sono state svolte in tempi molto brevi per fermare subito i maltrattamenti. Due maestre di una scuola dell’infanzia alle porte di Roma sono state arrestate per maltrattamenti ai bambini e si trovano ora ai domiciliari. Per il gip che ha firmato l’ordinanza, le insegnanti sarebbero gravemente indiziate di una serie di violenze, fisiche e psicologiche: schiaffi, urla e offese verbali, all’interno delle aule scolastiche, che hanno condizionato la vita dei bambini loro affidati. Le intercettazioni audio-video, autorizzate dal gip, hanno documentato in pochi giorni metodi violenti e ‘punizioni esemplari’ verso i bambini.
"Quello di Luca Sacchi fu un omicidio premeditato": in 6 rinviati a giudizio. A processo anche la fidanzata Anastasiya
Il giovane venne ucciso nello scorso mese di ottobre davanti a un pub. Alla sbarra gli esecutori materiali, l'amico d'Infanzia Giovanni Princi, Marcello de Propris e il padre Armando. Ci sarà un processo in corte d'assise per l'omicidio di Luca Sacchi, personal trainer di 24 anni, morto la notte tra il 23 e il 24 ottobre scorso davanti al John Cabot pub, in zona Appio, a Roma, per un colpo di pistola alla testa. La procura di Roma ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per sei persone, compresa la fidanzata della vittima, la 25enne modella ucraina e babysitter Anastasiya Kylemnyk.
Processo Eternit, l’intervista di Schmidheiny: “Italia uno Stato fallito, non vedrò la prigione”. Attesa oggi la decisione sul rinvio a giudizio
L'imprenditore è accusato di omicidio volontario per le morti nella filiale di Casale Monferrato nel processo bis. Era già stato condannato a 18 anni per il disastro ambientale provocato dall'amianto, ma il reato è stato prescritto. Lui un mese fa al quotidiano svizzero Nzz am Sonntag ha raccontato: "Perseguitato per decenni, mi sono accorto di odiare gli italiani". “Quando oggi penso all’Italia provo solo compassione per tutte le persone buone e oneste che sono costrette a vivere in questo Stato fallito“. Parola di Stephan Schmidheiny, l’imprenditore svizzero condannato a 18 anni di carcere per il disastro ambientale provocato dall’amianto negli stabilimenti Eternit in Italia e poi salvato dalla prescrizione. Schmidheiny resta ancora l’unico imputato nel processo bis, in cui solo a Vercelli è chiamato a rispondere di omicidio volontario per le morti nella filiale di Casale Monferrato della multinazionale. È attesa per oggi (venerdì) la decisione del giudice per l’udienza preliminare di Vercelli sulla richiesta di rinvio a giudizio del magnate svizzero. Un mese fa, precisamente il 28 dicembre scorso, nella sua intervista al giornale svizzero Nzz am Sonntag, Schmidheiny però rimaneva tranquillo: “Non ho intenzione di vedere una prigione italiana dall’interno”.
Taglio parlamentari, su riforma decideranno le urne. Voto tra fine marzo e i primi di giugno
Entro due mesi Palazzo Chigi deve decidere in quale data convocare le urne, decisione che deve essere presa in un periodo compreso tra il 50esimo e il 70esimo giorno successivo allo svolgimento del Consiglio dei ministri. Il taglio dei parlamentari sarà deciso alle urne. È quanto stabilito dall’Ufficio centrale per il referendum della Corte di cassazione, con ordinanza depositata oggi. Nel testo dei giudici si legge: “La richiesta di referendum sul testo di legge costituzionale recante ‘modifica degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari’, sorretta dalla firma di 71 Senatori, è conforme all’art. 138 Cost. ed ha accertato la legittimità del quesito referendario dalla stessa proposto”.
Rifiuti Roma, la Regione impone alla Raggi di scegliere tra sette siti da trasformare in discarica. Ma potrebbe impugnare l’ordinanza
Sette siti all’interno del Comune di Roma fra i quali scegliere la prossima discarica della Capitale. Ammesso che Virginia Raggi, come appare sempre più possibile, non voglia impugnare al Tar l’ordinanza di Nicola Zingaretti che le impone di indicare l’opzione favorita entro una settimana a partire dalla trasmissione della relazione finale. È arrivata a un bivio la crisi istituzionale sui rifiuti nel Lazio e, in particolare, nella città di Roma. La commissione tecnica composta da dirigenti regionali e capitolini, con l’ausilio del Ministero dell’Ambiente, hanno individuato sul territorio del Comune di Roma sette cave di inerti, idonee per essere trasformate in “discariche di rifiuti urbani non pericolosi”.
Di Stefano: «Cosa accadrà al M5S? Provo a dirvi le 5 certezze che ho sul futuro del Movimento»
Il deputato del M5S e sottosegretario agli Affari esteri, Manlio Di Stefano ha risposto a chi gli chiedeva cosa accadrà al Movimento 5 Stelle dopo le dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico. Ecco le 5 certezze di Di Stefano sul futuro del Movimento: «1. Chi pensa che siamo morti farà i conti con la realtà, siamo vivi e vegeti e se ne accorgeranno; 2. Governo, Parlamento e tutti i nostri organi istituzionali non hanno mai smesso di lavorare e mai lo faranno perché ricopriamo i nostri incarichi nell’interesse degli italiani, scindendo chiaramente gli scossoni politici dal bene collettivo; 3. Gli stati generali di marzo saranno un momento di confronto per capire, come ha detto bene Di Maio ieri, cosa vogliamo essere nei prossimi 10 anni. Anche in questo caso ho una certezza, noi siamo e dovremo sempre essere il terzo polo, quel meraviglioso corpo estraneo che ha già cambiato irrimediabilmente in meglio la storia d’Italia e che gli altri continueranno a combattere. Chi pensa di giungere con proposte di appiattimento a destra o sinistra è bene che resti a casa; 4. Non ci saranno più scuse. Chi ha preteso dagli altri i miracoli in questi anni è bene che si armi e inizi a farli. Le chiacchiere lasciatele a casa, è tempo di rimboccarsi le maniche e agire un po’ come quando nei MeetUp valeva la regola del “chi propone organizza”;
Luisella Costamagna: «Cara Giorgia Meloni, che cosa ha fatto per l’Italia?»
“Cara Giorgia Meloni, l’altra sera da Mario Giordano ho registrato per lei una domanda Fuori dal Coro, che diceva testualmente: ‘Il Times l’ha inserita tra le 20 persone che cambieranno il mondo. Per il futuro, vedremo. Ma per il passato, essendo lei in politica da un quarto di secolo, anche con ruoli importanti di governo e istituzionali – ministro, vicepresidente della Camera, deputata – com’è che, in tutto questo tempo, non dico il mondo, ma almeno un po’ l’Italia non è riuscita a cambiarla?'”. Così Luisella Costamagna, con una lettera pubblicata su Il Fatto quotidiano di Marco Travaglio, scrive alla leader di Fratelli d’Italia. “Nella sua risposta – al di là dell’esordio ironico ‘Mi vuole un gran bene Luisella Costamagna… da sempre’ – ha rivendicato quanto fatto da ministro della Gioventù, ‘il massimo con cui mi sono potuta misurare’, ‘per il resto sono sempre stata all’opposizione e pure da lì qualche cosuccia sono riuscita a portarla a casa, tipo i seggiolini Salva Bebè, approvati dal Parlamento in questa legislatura’. Applausi del pubblico” ha ricordato la stessa Costamagna.
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Cinque Stelle: verso gli Stati Generali di marzo
Passato il momento “emotivo” delle dimissioni del capo politico del Movimento Luigi Di Maio si ritorna alla concretezza e alla pragmatica che sono alla base della politica. Si cominciano a delineare quali potrebbero essere le regole degli Stati Generali in programma a Torino dal 13 al 15 marzo. Il tempo è poco e Vito Crimi si è già messo all’opera insieme a Danilo Toninelli. Già ha avviato consultazioni con i capigruppo di Camera e Senato e con i facilitatori nazionali da poco eletti su Rousseau. Martedì il reggente parteciperà ad una riunione congiunta dei gruppi parlamentari ed allora si entrerà nel vivo sia sulle tematiche del “congresso” che sulle regole da darsi. Ad esempio, su statuto e procedure interne si voterà agli Stati Generali oppure come al solito su Rousseau?
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'Ndrangheta, l'appello di Gratteri: "Ai politici dico: abbiate dignità, non prostituitevi"
Le mani della 'ndrangheta ovunque, da nord a sud. Dopo la maxi operazione in Calabria, che ha portato all'arresto di più di 300 persone, fra cui anche l'ex senatore di Forza Italia Giancarlo Pittelli, in Piemonte sono stati arrestati in otto, tra cui l'assessore regionale di Fratelli d'Italia Roberto Rosso. A Circo Massimo, su Radio Capital, Nicola Gratteri lancia il suo appello: "La politica abbia la dignità di non prostituirsi alla 'ndrangheta", dice il procuratore di Catanzaro. .Intervista di Massimo Giannini e Oscar Giannino.
Salvini porta in piazza il dolore a Bibbiano. Ma è un mezzo flop
Sul palco della Bibbiano leghista salgono i genitori privati dei figli e la mamma del piccolo Tommy. Ma la piazza è semivuota. Ed eccoci a Bibbiano, piccolo paese della Val d’Enza, ormai erto a capoluogo del circuito mediatico salviniano. “Giù le mani dei bambini”, si legge in fondo a piazza della Repubblica dove è adibito il palco per il comizio del Capitano leghista nel penultimo giorno di questa muscolare campagna elettorale. Salvini versus Sardine. Salvini versus Stefano Bonaccini. Quando manca ancora un’ora all’inizio dello show, la piazza è mezza vuota. E tale resterà. In questo paesone della via Emilia, circondato da vitigni e cantine che producono Lambrusco, il clima è quello dell’indifferenza nei confronti dell’ex ministro dell’Interno che ha voluto cavalcare l’inchiesta “Angeli e Demoni” sugli affidi illegittimi e sugli abusi di ufficio. Un signore tarchiato, bardato di cappello e sciarpa, che ricorda il celebre Catarella del commissario Montalbano, si tiene a debita distanza dal palco. E allora perché si trova qui? “Sono venuto solo a curiosare”, confessa a bassa voce. Per chi voterà? “Non voterò per nessuno, ma di certo non per questo signore che sta infangando la storia di questo Paese. È venuto qui a speculare su vicende personali. Al suo slogan rispondo così: Salvini, giù le mani da Bibbiano”.
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Bambini non vaccinati all’asilo, 30 presidi indagati. Denunciati 100 genitori: «Autocertificazioni false»
No vax in classe, indagati 30 presidi a Belluno. I dirigenti sotto accusa per non avere allontanato dall’asilo i bambini non immunizzati fra i 3 e i 6 anni. Denunciati cento genitori, hanno falsificato le autocertificazioni. Il pm: «Controlli a tappeto dal 2018». Non è ancora chiaro se intenzionalmente, «per venire incontro ai genitori», o per scarsa conoscenza della normativa. Fatto sta che trenta fra dirigenti scolastici del servizio pubblico e legali rappresentanti di scuole dell’infanzia e primarie paritarie sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Belluno per non aver allontanato gli alunni dai 3 ai 6 anni non in regola con le vaccinazioni.
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Commissione antimafia: tre candidati «impresentabili» tra Emilia e Calabria
Sono Mauro Malaguti di FdI, Giuseppe Raffa e Domenico Tallini di FI. Salvini. I nomi sono stati dati in audizione giovedì, a solo tre giorni dal voto. Tempi stretti ma dettati dalla procedura. Sono tre, tutti di centrodestra, i cosiddetti «impresentabili» nelle liste delle amministrative di domenica prossima. Lo ha reso noto Nicola Morra presidente della commissione nazionale Antimafia, dopo la verifica sulla formazione delle liste elettorali per la Regione Calabria ed Emilia Romagna. Uno dei candidati è nelle liste Emiliano-romagnole. Gli altri due in quelle calabresi. Di un altro si saprà in giornata. I nomi sono quelli di Mauro Malaguti (di Giorgia Meloni Fratelli d’Italia), un anno e 4 mesi per 1042 euro di peculato; Giuseppe Raffa di Forza Italia, lista Berlusconi per Santelli, rinviato a giudizio per corruzione in concorso e sotto il vincolo della continuazione e Domenico Tallini, della stessa lista, rinviati a giudizio per più fattispecie di corruzione.
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Di Maio si dimette da capo politico del Movimento 5 Stelle
Quello che era un ‘potrebbe’ è diventato una realtà: Luigi Di Maio non è più il capo politico del Movimento 5 Stelle. Lo ha annunciato lo stesso capo della Farnesina a ministri e viceministri riuniti questa mattina a Roma. Le voci che si sono inseguite nei giorni scorsi, dunque, trovano uno sfogo nel mare magnum delle polemiche interne ai pentastellati. L’annuncio ufficiale arriverà nel pomeriggio di oggi, quando il quasi ex-capo politico, comunicherà la sua decisione alla presentazione dei facilitatori regionali. Vincenzo Spadafora, al termine della riunione di questa mattina, ha dichiarato: «Dobbiamo proseguire uniti perché altrimenti, divisi ci condanniamo all’irrilevanza. Luigi parlerà alle 18». E, pochi minuti dopo, lo stesso ministro degli Esteri ha annunciato comunicazioni importanti nel pomeriggio di oggi, quando si collegherà in diretta sui propri canali social.
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L'interrogatorio pubblico di Di Pietro a Bettino Craxi
Parte della puntata di "Processo Cusani: il pubblico ministero Di Pietro interroga Bettino Craxi" di venerdì 8 gennaio 2010 .
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La citofonata di Salvini fa infuriare la Tunisia: ”È razzista, mina le relazioni tra i paesi”
Il leader della Lega sotto accusa per il video in cui chiede a un immigrato se sia vero che spaccia. L'ambasciatore della Tunisia scrive alla Casellati: "Deplorevole provocazione". Un colpo di citofono a Bologna, scatena la diplomazia a Tunisi. E se Matteo Salvini è sempre convinto di chiudere i porti in Italia agli immigrati clandestini, ora è la Tunisia che vuole chiudere gli approdi per non far entrare nel paese africano il leader del Carroccio. Uno scenario dal sapore pirandelliano, frutto di un fuori programma messo in scena a Bologna dall’ex vicepremier leghista. E così il deputato tunisino, Yassine Ayari, eletto nella circoscrizione Francia settentrionale, scrive al ministro dell’Interno della Tunisia proprio per impedire a Salvini di entrare nel paese africano e considerarlo «persona non grata». Ma cosa ha combinato il capo della Lega? L’altro ieri sera, in piena campagna elettorale, Salvini ha avviato una ricerca, tra i citofoni di Pilastro, periferia di Bologna, dello «spacciatore tunisino», indicato da una signora che ha perso il figlio per overdose. Ha quindi suonato alcuni campanelli cercando un uomo e suo figlio. «Buonasera, c’è qualcuno che dice che da lei parte lo spaccio della droga nel quartiere...», ha detto Salvini in piena diretta social.
Auto vecchie, non solo smog. Sticchi (Aci): ''Cinque volte più alto il rischio di morire''
I mille pulsanti del volante Ferrari F1
M5s, Di Maio si dimette da capo politico: "Bisogna rifondarsi, i peggiori nemici sono all'interno. Basta pugnalate alle spalle"
L'annuncio durante la presentazione dei facilitatori a Roma: "Ho protetto il movimento da trappole e approfittatori. Ora il governo deve andare avanti. Io non mollo". In mattinata aveva spiegato le sue intenzioni in un vertice con tutti i ministri 5S. Non sarà neppure più capo delegazione. Sul premier: "Alle volte non siamo stati d'accordo ma sono orgoglioso della scelta fatta". Conte: "Rispetto la sua scelta". Spadafora: "Avanti uniti o ci condanniamo all'irrilevanza". La reggenza passa a Crimi. Si apre con il senatore M5S Emilio Carelli che chiede un applauso per Luigi Di Maio l'evento al Tempio di Adriano di Roma in cui il leader M5S annuncia le sue dimissioni da capo politico. "Questa è una giornata che passerà alla storia", dice Carelli. "E il governo non rischia", aggiunge. Una frase non casuale, che risponde agli interrogativi che si moltiplicano sul destino dell'esecutivo dopo il passo indietro del capo politico dei Cinquestelle. Luigi Di Maio arriva sul palco con qualche minuto di ritardo rispetto alle previsioni. "Luigi, Luigi", lo acclamano dalla platea mentre inizia a parlare. Di Maio parte dal tema dei facilitatori regionali (l'evento di oggi era programmato proprio per la loro presentazione) dicendo che renderanno possibile dare una risposta ai cittadini sul territorio. Ma passa, subito dopo, all'annuncio più atteso. "Da oggi inizia il percorso per gli Stati generali del Movimento", premette (ndr, l'appuntamento previsto a metà marzo). "È giunto il momento di rifondarsi. Oggi si chiude un'era. Ho portato a termine il mio compito". E qui inizia il suo j'accuse. Rivolto in gran parte all'interno del Movimento.
Francia in mano agli islamisti: un rapporto terrorizza Macron
Interi quartieri delle periferie francesi sarebbero in mano agli islamisti. È quanto emerge da un documento riservato inviato dal Ministro dell’Interno transalpino, Cristophe Castaner, ai vari prefetti, con la richiesta di convocare al più presto i gruppi di valutazione dei vari dipartimenti. Il Dgsi, l’intelligence interna francese, ha mappato almeno 150 banlieue che sarebbero attualmente in mano all’islam radicale. Non sono coinvolte soltanto le principali città come Parigi, Lione, Marsiglia e Tolosa, ma anche quelle più piccole dove in precedenza non venivano segnalate derive radicali, un segnale chiaro che indica un fenomeno in espansione. Del resto, già quindici anni fa, le autorità francesi erano al corrente della drammatica situazione nelle periferie, con una lista di circa 750 zone classificate come “sensibili” alla delinquenza e al degrado. Quartieri in prevalenza abitati da immigrati provenienti dal Nord Africa e da quella sub-sahariana, molti dei quali di terza o quarta generazione e dove la polizia cerca di entrare il meno possibile perché, quando lo fa, si rischia di scatenare violente rivolte come quelle del 2005 e del 2017. Zone in cui lo Stato è praticamente assente e dove la disoccupazione raggiunge livelli allarmanti, con un 40% generale e un 60% per quanto riguarda quella giovanile. Traffico e spaccio di stupefacenti, prostituzione, ricettazione, vandalismo, scontri tra bande, tutte attività che trovano terreno fertile nei giganteschi labirinti formati da palazzoni dove è facile nascondersi e “imboscare la merce”.
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“Spot pro Salvini nel lancio di Porta a Porta durante Juve-Roma”: tutto il Pd contro Bruno Vespa e la Rai
Accuse pesantissime da parte del Partito democratico a Viale Mazzini per quanto accaduto a quattro giorni dalle elezioni regionali. Il segretario Zingaretti: "Mai così in basso, altro che libertà e autonomia. E lo chiamano servizio pubblico. Altro che servizio pubblico". Juventus-Roma, quarto di finale di Coppa Italia su Raiuno. Finisce il primo tempo. Pubblicità. Tra una reclame e l’altra, ecco lo spot di Porta a Porta. Domenica ci sono le elezioni in Emilia Romagna e Calabria e che la puntata sarà dedicata alla politica lo si capisce subito: va in onda la scena di Salvini che citofona a quello che secondo lui è uno spacciatore tunisino, poi pezzi di comizio in cui il leader della Lega spiega perché votare per il Carroccio. Il tutto senza contraddittorio, a quattro giorni dal voto. Il Pd la prende malissimo, Twitter viene letteralmente assalito dalle accuse dem: dal segretario ai singoli deputati accuse fortissime alla Rai e al servizio pubblico.
Corruzione, migliora l’indice di percezione per l’Italia. Transparency: “Speravamo di più. Non regolamentati lobbying e conflitti di interessi”
Pubblicato oggi il rapporto (relativo al 2019) vede il nostro paese al 51° posto nel mondo con un punteggio di 53 punti su 100, migliore di un punto rispetto all’anno precedente. L'organizzazione: "Il rallentamento è dovuto a diversi problemi che il nostro Paese si trascina da sempre senza riuscire a risolverli". Ancora un piccolo passo avanti per l’Italia. L’indice di percezione della corruzione 2019 (CPI) pubblicato oggi da Transparency International (relativo al 2019) vede il nostro paese al 51° posto nel mondo con un punteggio di 53 punti su 100, migliore di un punto rispetto all’anno precedente. Dominano la classifica Danimarca e Nuova Zelanda come già l’anno scorso. Stesso discorso per il fondo del ranking, dove troviamo ancora Somalia e Sud Sudan. Perdono posizioni Canada, Francia e Gran Bretagna che restano comunque nella fascia alta della classifica. L’Italia pur segnando un lieve miglioramento, rallenta la sua scalata alla classifica globale della corruzione.
La brutta (e FALSA) storia della sostenitrice leghista «picchiata dalla sardine» a Brescia
Durante il periodo di campagna elettorale, il terreno è sempre più fecondo per il proliferare delle fake news. L’ultima, in ordine cronologico, riguarda una presunta aggressione nei confronti di una ragazza a Brescia, fuori da un supermercato. La storia è stata condivisa da una pagina Facebook – già nota per diverse notizie inventate di sana pianta – e ripresa anche da alcuni canali di ‘informazione’ legati alla destra sovranista italiana. La bufala leghista picchiata è ricca di contraddizioni. A partire dal referto medico. Come sottolineato dal portale di fact-checking bufale.net, occorre partire dall’inizio. Sulla pagina Facebook (ora misteriosamente oscurata sul social network) ‘Io sono Italia’ è comparsa una storia firmata dall’amministratrice: si parla di un’aggressione in piena regola – e in pieno giorno – per motivi politici, di cui facciamo un breve riassunto.
Quando Salvini mostrava il cartello in cui dava delle ‘tro*e’ alle donne (e non lo faceva «a casa sua»)
Era il 26 novembre del 2016 e Matteo Salvinigirava l’Italia alla ricerca di consensi. In quel giorno il suo tour si era fermato a Ormea, in provincia di Cuneo (Piemonte). Il suo incontro con la gente del posto venne immortalato e mandato in diretta (come al solito) sui suoi canali social. A un certo punto, poi, uno dei cittadini mostra un cartello al leader della Lega. Lui lo guarda sornione e poi decide di mostrarlo alla telecamera sorridendo. Su quel foglio di carta A4 c’era un giudizio non proprio oxfordiano nei confronti delle donne. Una ‘valutazione’ che sembra esser molto simile a uno dei tanti testi contestati dallo stesso segretario del Carroccio al rapper Junior Cally che parteciperà (o forse no, viste le polemiche) a Sanremo 2020. Ne avevamo parlato nel gennaio scorso, quando le donne di Ormea manifestarono (a oltre due anni dopo l’accaduto) contro il leader della Lega dopo la denuncia social da parte dello scrittore Gianrico Carofiglio che pubblicò quella foto che risaliva all’incontro di piazza tra il segretario del Carroccio e i cittadini della provincia di Cuneo.
Huawei: le mappe TomTom al posto di quelle Google
Stretta di mano fra TomTom e Huawei: i dispositivi e le applicazioni del colosso cinese faranno leva sulle mappe del gruppo europeo. Accordo siglato da Huawei e TomTom: attraverso la partnership il colosso cinese potrà integrare le mappe, le informazioni sul traffico aggiornate in tempo reale e i sistemi di navigazione messi a punto dal gruppo olandese all’interno dei propri dispositivi e nelle proprie applicazioni destinate agli utenti. Per la società di Shenzhen si tratta di una mossa il cui obiettivo è anzitutto quello di trovare un’alternativa all’impiego di Google Maps. Una necessità conseguente al ban imposto dagli Stati Uniti nei confronti del produttore, una misura che di fatto impedisce alle società americane di fornire tecnologia e componentistica all’azienda asiatica se non in seguito alla concessione di specifiche autorizzazioni da parte del governo USA. Ne abbiamo parlato in modo esaustivo su Telefonino.net con la recensione del Mate 30 Pro.
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"Votate loro due". Il papà della Borgonzoni sostiene due candidati di sinistra
Giambattista Borgonzoni, padre della sfidante di Bonaccini, su Facebook: “In vista i delle elezioni regionali dell’Emilia-Romagna del 26 gennaio 2020 mi permetto di segnalarvi due candidati che apprezzo molto per gli esiti verificabili anche in rete”. È Giambattista Borgonzoni - padre della candidata del centrodestra alla presidenza dell’Emilia Romagna che domenica prossima sfiderà il Governatore uscente Stefano Bonaccini - a fare un pubblico endorsement sul suo profilo Facebook. Ma non a favore della figlia, anzi: Borgonzoni senior invita a votare due candidati di sinistra, come il capogruppo uscente Stefano Caliandro e Mauro Felicori della lista del presidente. “Caliandro”, scrive Borgonzoni, “capolista del PD, già capogruppo dell’Assemblea Regionale, avvocato che insegna Diritto del Lavoro all’università di Bologna.
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“IL PD COME DOVREBBE ESSERE”
40mila Sardine a Bologna. Pochi millennials e tanta sinistra delusa dai partiti e riportata in piazza. Non nominare Salvini alla più grande manifestazione contro Salvini. Tanta tradizione e tanta novità. In fondo, un sentimento. Alle sette le luci del palco cambiano colore. E la piazza azzurra delle sardine si tinge di rosso. Modena City Ramblers e Bella ciao, 40mila pugni alzati e mani in alto, come al concertone del primo maggio, in questa piazza otto agosto, tre volte più grande di Piazza Maggiore. È qui che i Bolognesi sconfissero gli austriaci nel 1848, anche quella una liberazione dall’invasor: “È questo il fiore del partigiano, morto per la libertà”. Dalle prime file invocano addirittura Contessa – ve la ricordate? – quella che faceva “Compagni dai campi e dalle officine, prendete la falce, portate il martello”. Tanta tradizione e tanta novità dicevamo. Perché ci volevano questi quattro ragazzi, non proprio millennials ma quasi, a sollecitare il risveglio dal torpore. A far cantare Bella Ciao, Cento passi, i Bandabardò. E a portare sul palco un ragazzo nigerino (a proposito di discontinuità e decreti sicurezza) che racconta la sua storia: “Ci hanno chiamato in Italia le parole della Costituzione, “gli uomini sono tutti uguali”, ricchi e poveri, cristiani e musulmani, io ho lasciato il Niger perché quelle parole non mi facevano avere paura”. O a dare il palco a Fabrizio Barca per parlare di aree interne e a Sandro Ruotolo, storico inviato adesso sotto scorta, per spiegare cosa siano le morti sul lavoro e perché la “mafia è una montagna di merda”.
SALVINI SI MANDA A PROCESSO DA SOLO
La maggioranza ha disertato la giunta per le immunità. I leghisti hanno votato contro la proposta di Gasparri di negare l'autorizzazione a procedere. A favore invece Fi e Fdi, ma in caso di pareggio per regolamento prevalgono i no. Il leader della Lega aveva chiesto ai suoi di votare così e citato Pellico: "Scriverò le mie prigioni". Via libera della Giunta delle immunità del Senato al processo a Matteo Salvini sull’ipotesi di accusa di sequestro di persona per il caso Gregoretti. La Giunta ha respinto la proposta del presidente Gasparri di negare la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno. Contro la proposta hanno votato i 5 senatori della Lega, a favore i 4 di FI e Alberto Balboni di FdI. In caso di pareggio, il regolamento del Senato fa prevalere i “no”. La parola definitiva spetterà all’Aula. La maggioranza ha scelto di non partecipare alla riunione né al voto della Giunta delle immunità. L’ha deciso la riunione di maggioranza, con i capigruppo di Pd-M5s e Iv e i componenti della Giunta.
Migranti, da Meloni a Carola: consigliere comunale si dimette e lascia Fratelli d’Italia per imbarcarsi sulla Sea Watch
E' una scelta netta quella fatta da Massimiliano Rugo, ormai ex capogruppo del partito di Giorgia Meloni al consiglio comunale di Bibbona, in provincia di Livorno: "Salvare uomini, donne e bambini non significa essere né di destra né di sinistra. I pensieri di Salvini non sono i miei". Ha restituito la tessera di Fratelli d’Italia e si è dimesso da capogruppo al consiglio comunale. Poi ha inviato una mail alla ong Sea Watch di Carola Rackete e ha chiesto di partecipare come volontario al salvataggio degli emigrati. E’ una scelta netta quella fatta da Massimiliano Rugo, ormai ex capogruppo del partito di Giorgia Meloni al consiglio comunale di Bibbona, in provincia di Livorno, dove Beppe Grillo trascorre le vacanze. A raccontare la storia è il Corriere della Sera. Rugo, 45 anni, due figli, ex militare della marina e agente della polizia municipale, è figlio di un padre del Msi e una madre comunista. Ha deciso di lasciare la Meloni e chiedere di andare a salvare “i nostri simili che muoiono in mare”, in polemica con “l’antipolitica di Matteo Salvini che sfrutta a tragedia dei migranti per avere voti”.
SONO LE VENTI, stasera il debutto sul Nove. Peter Gomez: “Un contributo di conoscenza”
Stasera debutta il programma di informazione condotto da Peter Gomez sul Nove. L'appuntamento è di quelli facili da ricordare, il 20 gennaio, alle 20, anzi un po' prima: il programma inizierà alle 19:53 e in mezz'ora vuole approfondire i temi del giorno "per avere un quadro completo ed essere informati". Trenta minuti per approfondire le notizie del giorno dalla cronaca alla politica italiana, dal costume allo spettacolo: questa sera debutta sul Nove Sono Le Venti, la striscia di informazione quotidiana curata da Peter Gomez, già direttore del fattoquotidiano.it, del mensile Millennium e del programma tv La confessione. Prodotto da Loft Produzioni per Discovery Italia, sarà l’appuntamento fisso del Nove con l’informazione, “per vedere le cose raccontate in maniera diversa”.
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“Emendamento di Italia Viva al Milleproroghe per lasciare le maxi-penali a carico dello Stato in caso di revoca concessione ad Autostrade”
Il partito di Matteo Renzi, apprende l'Ansa, getta la maschera su Autostrade con una proposta di modifica al decreto Milleproroghe: vuole sopprimere l'articolo 35 che riscrivere le regole sulle concessioni autostradali indicando il percorso da seguire in caso di revoca (nella transizione la gestione passa ad Anas) e riduce le eventuali penali a carico dello Stato. Italia Viva vuole tentare in extremis di salvare le maxi-penali che lo Stato dovrebbe versare ai gestori autostradali in caso di revoca della concessione. Il partito di Matteo Renzi getta la maschera su Autostrade con un emendamento al decreto Milleproroghe che, apprende l’Ansa, verrà depositato nelle commissioni di Montecitorio nel pomeriggio. Il testo indicherebbe la soppressione dell’articolo 35 del provvedimento, in fase di discussione alla Camera: la norma prevede nuove regole sulle concessioni autostradali indicando il percorso da seguire in caso di revoca (nella transizione la gestione passa ad Anas) e riduce le eventuali penali a carico dello Stato.
Le sentenze di condanna di Bettino Craxi
Ricordiamoci tutti che Craxi è stato condannato con sentenza passata in giudicato a: 5 anni e 6 mesi per corruzione nel processo ENI-SAI il 12 novembre 1996 e a 4 anni e 6 mesi per finanziamento illecito per le tangenti della Metropolitana Milanese il 20 aprile 1999. ....inoltre....
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Gioco delle tre carte sul taglio dell'Irpef nel Lazio. Parla il segretario Cgil Roma, Di Cola: "Beffati dalla Regione. Tasse più alte sopra i 28 mila euro”
In bianco e nero. La manovra fiscale annunciata dall’assessore regionale al Bilancio del Lazio, Giancarlo Righini, accoglie solo in parte le... -
Maratonina di Primavera 2024 - Proiezione Gratuita dei vostri Cortometraggi
Come previsto nel bando del Concorso di Cortometraggi “ILCORTO.IT Festa Internazionale di ROMA 2024“, nell'intento di valorizzare, promuovere e... -
Approfondimenti Didattici sul Cinema e sui Cortometraggi, per il Liceo Artistico RIPETTA di Roma
Presso la Biblioteca Flaminia a Roma in Via Fracassini 9, si terrà una serie di incontri per Approfondimenti didattici sul Cinema ed il...
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Digitale terrestre: problemi in tutta Italia, come risolvere
Secondo quando indicato dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), il programma che dovrebbe portare al nuovo digitale terrestre si è concluso... -
Cosa sa di te WhatsApp? C’è un modo (semplice) per scoprirlo
Non sono stati mesi semplici per WhatsApp quelli che hanno aperto il 2021. Il popolare servizio di messaggistica istantanea è stato infatti travolto da un... -
Lo Stato indipendente chiamato Facebook
Ormai è più di un social network: dalla app di appuntamenti, fino all'e-commerce. E arrivò anche la propria moneta. Era nata coma piattaforma per i... -
Covid: la disinformazione corre sui social
Bufale e disinformazione fanno sì che la covid non venga percepita come una minaccia: per questo chi si informa solo sui social network tende a non... -
Il Fatto e le fake news sul 5G
Oggi il Fatto spiega ai suoi lettori l’isteria da antenne 5G e in particolare le fake news sui rischi per la salute. Il quotidiano spiega... -
Digitalizzazione, Italia ultima in Ue per competenze. “Solo il 13 per cento ha accesso alla banda...
Il nuovo rapporto della Commissione: il 42% della popolazione ha solo una competenza di base, i laureati in discipline Ict sono l'1%. E arranca lo... -
Immuni: pronta la soluzione per smartphone Huawei
I problemi di Immuni con i terminali Huawei potrebbero essere prossimi ad una soluzione. La novità giunge direttamente dalla Cina, infatti, e da... -
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Google e la storia del tracciamento COVID-19 su Android
Anche Diego Fusaro si iscrive ai complottisti di Google, Android e del tracciamento COVID-19. Dopo la storia del complotto di Android che ti...