Microsoft: sì per la vendita di software a Huawei
Da Washington il via libera alla vendita di software da parte di Microsoft alla cinese Huawei, nonostante la questione legata al ban. Microsoft potrà continuare a fare affari con Huawei. Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha concesso al gruppo di Redmond l’autorizzazione a fornire software al partner cinese da impiegare nei suoi prodotti e servizi, nonostante l’inclusione di quest’ultimo nella Entity List di Washington.
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Sono quasi 6 mila i viadotti da mettere in sicurezza
L'allarme del presidente dell'Upi: nessuna iniziativa concreta intrapresa dopo il monitoraggio seguito al crollo del Ponte Morandi. Quasi 6 mila viadotti che necessitavano di un intervento urgente e per i quali non è stato fatto ancora nulla. L’allarme è stato lanciato dal presidente dall’Upi (unione delle Province italiane) all’indomani del crollo sulla Torino-Savona e dei danni pesantissimi alle infrastrutture viarie causati dal maltempo. «Nell’agosto del 2018, all’indomani della tragedia del ponte Morandi», ha spiegato Michele De Pascale, «ci venne chiesto un monitoraggio urgente sugli oltre 30 mila ponti, viadotti e gallerie in gestione. In poche settimane consegnammo al ministero delle Infrastrutture un quadro da cui emergeva la necessità di intervenire su 5.931 strutture, su cui avevamo già pronti i primi progetti, e di procedere con indagini tecnico diagnostiche urgenti su 14.089 opere».
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Quando Satana andava in bicicletta
La tortuosa storia delle due ruote: dai “ciclofobi“ di fine ’800 al boom del ciclismo e alla produzione di massa. L’Italia è fra i maggori produttori di biciclette al mondo, ma quanta fatica per raggiungere tale traguardo. E soprattutto: chi l’avrebbe mai detto? Quando fece la sua comparsa – verso la fine dell’800 – il ’velocipede’ scatenò un putiferio. Il Paese si spaccò a metà: ’ciclofili’ da una parte, ’ciclofobi’ dall’altra. Primeggiavano i secondi e si facevano sentire. Erano preti, scrittori, politici e professori. La bicicletta era un ’mostro meccanico’, un ’diabolico strumento’, una ’macchina infernale’. «Non è forse Satana – scriveva il latinista Luigi Graziani nel 1902 – l’inventore di un mostro sì detestabile?». La Chiesa proibì ai parroci di usare le due ruote e l’ Osservatore romano scrisse che «il velocipedismo è una vera anarchia nel mondo». Per Cesare Lombroso la bicicletta contribuiva al dilagare della delinquenza, specie fra i giovani sotto i 25 anni e «fra gli uomini esageratamente agili». All’opposto, per i ciclofili il velocipede apriva la via alla libertà e all’emancipazione. Alfredo Oriani, scrittore fra i più noti del suo tempo, scrisse che «il viaggio umano è entrato colla bicicletta nel periodo della liberazione».
Territorio ostile. Salvini e Meloni stanno avendo qualche problema su TikTok (per ora)
Non è facile trovare leader politici di altri Paesi che hanno scelto di estendere la loro comunicazione anche qui. L’esperimento però non sembra aver funzionato. Almeno per il momento. «Ok, boomer». Due parole, praticamente un meme. In ogni caso, abbastanza per sintetizzare l’accoglienza riservata a Matteo Salvini e Giorgia Meloni dagli utenti di TikTok, il social network cinese che sta facendo tentennare il solido monopolio delle piattaforme statunitensi. Video brevi, tante challenge, tanti lip sync e soprattutto tanti adolescenti. Martedì 12 novembre Salvini è stato il primo leader politico italiano a aprire un profilo su TikTok. Il giorno dopo l’ha seguito Giorgia Meloni. Una scelta insolita, non solo per l’Italia. Non è facile infatti trovare leader politici di altri Paesi che hanno voluto di estendere la loro comunicazione anche qui.
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Trovate microplastiche nei crostacei che abitano i fondali marini sardi
Un nuovo studio dei ricercatori di Cagliari e delle Marche sulle microplastiche nei fondali sardi. La pervasività delle particelle di microplastiche non è solo un problema per noi esseri umani. Non si tratta solo della quantità di plastica che potremmo ingerire attraverso le bottiglie o gli imballaggi, come rivelerebbe uno studio commissionato mesi fa da Wwf International. Il problema riguarda anche i mari e gli oceani, e minaccia continuamente le creature marine, e di conseguenza la biodiversità. Un recente studio condotto all’università di Cagliari – in collaborazione con l’università delle Marche e i rispettivi consorzi interuniversitari per le scienze del mare – mostra la quantità di microplastiche trovata in due specie chiave di crostacei del Mediterraneo, nei fondali attorno alla Sardegna.
«Una parte importante di questo materiale – spiegano i ricercatori a La Stampa – si trasforma in minuscoli frammenti … che arrivano a tutte le profondità e che possono essere ingerite dagli organismi marini … Le microplastiche erano presenti nel 60-83% dei 152 crostacei analizzati».
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Il 39% degli italiani dà la colpa alle donne per le violenze sulle donne
È colpa loro. Sembra essere questa la sintesi del sondaggio fatto dall’Istat e pubblicato nel corso della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. I numeri parlano chiaro: oltre un terzo degli italiani intervistati, infatti, ritiene che – il più delle volte – stia alla donna sottrarsi ad abusi e violenze sessuali e che se non lo fanno è una loro scelta. Il tema rientra tra gli stereotipi che diventano ancor più la coperta di Linus del sentito comune leggendo il numero di chi dà la colpa al modo di vestire delle donne. L’Istat ha pubblicato il risultato di questo sondaggio che fa rabbrividire. Il 39,3% degli italiani intervistati, infatti, «ritiene che una donna è in grado di sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole». Quasi il 40%, oltre un italiano su tre. Insomma, secondo il sentimento italico la donna vittima di molestie e abusi è responsabile di quel che subisce, perché potrebbe ribellarsi ma non lo fa. Dati che fanno emergere un pensiero che è quasi dominante nella società nostrana.
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Salvini continua a citare Oriana Fallaci contro Carola Rackete, ma la scrittrice era contro la Lega
Per la serie: ‘Citare cose a caso’. L’abito non fa il monaco e, nonostante l’outfit emiliano-romagnolo sfoggiato nelle ultime settimane della campagna elettorale per le Regionali e l’annuncio della lettura di un libro su Mao Tse-Tung, Matteo Salvini ci tiene quotidianamente a tenere ben salde le sue radici leghiste-sovraniste nei suoi discorsi di piazza, interviste e post social. Tra le tante abitudini del segretario del Carroccio c’è anche quella di tirare in ballo sempre il nome di Oriana Fallaci. Lo ha fatto anche per parlare della presenza di Carola Rackete a Che Tempo che fa, su Rai3. Dopo l’annuncio di Fabio Fazio – che aveva lanciato un video sui social per parlare di quanto, poi, andato in onda domenica sera sulla Rai – il leader della Lega ha condiviso un post con il volto del conduttore al fianco di Carola Rackete (accompagnato dall’ormai immancabile sardina di contorno). Dall’altra c’era la faccia di Oriana Fallaci, da tempo utilizzata come bandiera e scudo sovranista da parte dei sostenitori della Lega.
La figlia di Celentano: “Avevo una grande passione per il M5s, ma ora non mi fido più”
La conduttrice parla anche di "Adrian": "Ho seguito tutte le sue evoluzioni. È il testamento artistico di mio padre". “Ho perso la fiducia”. Con queste parole Rosita Celentano, figlia di Adriano, descrive il suo rapporto attuale con il Movimento 5 stelle sulle pagine di Libero. La conduttrice spiega cosa non ha funzionato con i grillini: “Non si può sempre dire ‘non farò mai quello’ e poi lo fai: ci sta che ci si debba tappare il naso una volta, ma poi la seconda, la terza... non mi fido più delle parole, ora osservo i fatti. E più passa il tempo, più la politica mi esaspera”.
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Per far fuori Luigi Di Maio è scattata la congiura degli ingrati a 5 stelle
Aveva ragione Giulio Andreotti quando sosteneva che in politica la riconoscenza è «il sentimento della vigilia». Tutti vicini al capo, disponibili ad aiutarlo, a sostenerlo, a rincuorarlo se serve. Ma soltanto fino al raggiungimento dell'obiettivo che, di solito, è l'incarico tanto desiderato. A quel punto il «leader» diventa quasi un estraneo e, spesso, una scomoda presenza da ostacolare in nome di una libertà di azione e di pensiero improvvisamente ritrovata. Succede nel M55. Ha portato nelle istituzioni un popolo eterogeneo e nel corso del tempo ha cambiato i suoi modi di gestione (e il suo statuto) per renderne più semplice la guida. È così che Luigi Di Maio è diventato «capo politico», dopo essersi ritagliato un ruolo particolare da vicepresidente della Camera. Piaccia o no, negli ultimi anni si è caricato il movimento sulle spalle.
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Giorgia Meloni sfotte le femministe: "Felici di sentirvi putt*ne?"
Le femministe canzonano Giorgia Meloni. E lei : "Felici di sentirvi putt.ne?" In uno dei tanti cortei delle femministe per la giornata contro la violenza sulle donne, un gruppetto di loro canticchia il rap di Giorgia Meloni "Sono una donna/ genitore a/ genitore B", e alla leader di Fratelli di Italia non sfugge. Così Giorgia rimonta le immagini catturate sfidando le femministe, che proseguendo con il testo inciampano in un passaggio in cui si definiscono -diciamo- donne dai facili costumi. La Meloni così commenta il tutto in un post su Facebook: "Ecco a voi un corteo a Roma delle femministe di “Non una di meno”, indetto in vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Ma avranno capito almeno per cosa scendono in piazza?". Sfottò restituito al mittente.
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Sondaggio di Nando Pagnoncelli: perché il Pd non vincerà. Zingaretti, cosa pensa il 56% degli italiani
Nicola Zingaretti punta sullo ius soli, ma agli italiani non ritengono che la semplificazione dell'assegnazione della cittadinanza agli immigrati sia una priorità. Anzi. Lo dimostra il sondaggio di Nando Pagnoncelli illustrato sul Corriere della Sera. Il 56%, scrive il sondaggista, "concorda con Di Maio che nei giorni scorsi si è dichiarato sconcertato definendo la proposta del segretario dem «uno slogan», mentre il 27% dà ragione a Zingaretti il quale, sebbene vi siano temi più urgenti, ritiene sia giusto approvare entro la fine della legislatura una legge per estendere i diritti di cittadinanza". Sono diametralmente opposte le risposte degli elettori Pd e 5 Stelle.
Bresaola, ciò che nessuno ha mai immaginato: da una ricerca, l'impensabile verità sul salume
La Bresaola della Valtellina Igp è tra i salumi più amati dagli italiani con il 32% delle preferenze, che salgono al 39% tra i 30-49enni, dietro a prosciutto crudo (57%) e cotto (49%) e, a sorpresa, davanti a mortadella (28%) e salame (24%). I dati escono da una ricerca Doxa-Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina, su percezioni e abitudini di consumo di questo salume entrato a far parte della migliore tradizione gastronomica. Secondo la ricerca, la Bresaola certificata vince per la leggerezza: il 46% degli italiani ritiene che abbia un ridotto contenuto di grassi, sale e conservanti, in linea con l' interesse del nuovo consumatore verso gli alimenti senza conservanti e antibiotici.
Sardine, sbloccata la pagina Facebook. "È stato un attacco vile"
Oscurata nella serata di domenica - insieme alla pagina di riserva '6000 sardine 2' -, la fanpage del movimento anti-Salvini è ora nuovamente visibile. Qualche ora di blocco, poi la pagina Facebook delle '6000 Sardine' è stata ripristinata. Oscurata nella serata di domenica - insieme alla pagina di riserva '6000 sardine 2' -, la fanpage del movimento anti-Salvini è ora nuovamente visibile, anche se al momento non è presente alcun nuovo messaggio da parte degli amministratori. Tanti nel frattempo gli attestati di solidarietà prima del blocco temporaneo, in particolare da altre pagine Facebook che appoggiano le iniziative delle sardine dalla prima, imponente, mobilitazione di Bologna. Fra loro, I 'Sentinelli' di Milano e Roma, che non solo hanno lanciato un 'mail bombing' per segnalare l'anomalia, ma che hanno anche puntato il dito contro un responsabile ben preciso: "Vi mostriamo - scrivevano nella serata di ieri - cosa stanno facendo nei gruppi salviniani per oscurare le pagine delle 'sardine'", allegando al post alcuni screenshot di presunti militanti leghisti impegnati ad organizzarsi per segnalare in blocco le pagine.
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“In Sicilia vige la raccomandazione anche per pulire i cessi. Via da lì perché il lavoro non era pagato”
Partiti in cerca di un lavoro. Gli emigranti esistono anche in Italia. Vanno verso il nord del Paese, verso l’Europa, verso l’America. Lasciano la famiglia come a inizio Novecento, con una ideale “valigia di cartone”. Ecco alcune delle loro storie raccontate a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Sono partito nel 2005 dalla provincia di Messina perché non riuscivo a trovare un lavoro dignitoso e pagato. Ho provato di tutto ma era sempre la solita storia: lavorare come un cane e pagato quando il padrone voleva. Ho tenuto duro sperando e fidandomi degli amici, ma alla fine ho capito che non avrei mai potuto tenermi la mia dignità, farmi una vita e una famiglia. La mia terra è bella ma ho capito che vige solo lo sfruttamento e la raccomandazione vale anche per pulire i cessi. A distanza di 14 anni da quel giorno, da quando avevo davvero in mano la mia valigia di cartone, rifarei la stessa scelta di scappare in Veneto. La mia famiglia mi ha sempre aiutato. Dopo essermi laureato a Padova, lavoro in un Comune della provincia di Treviso.
Sardine a Rimini, oltre 7mila persone in piazza Cavour: la folla canta “Romagna mia” e “Bella ciao”
È una piazza stracolma di Sardine quella di Rimini. I manifestanti, circa 7mila secondo le stime, hanno occupato non solo la Vecchia Pescheria, come era da programma del flashmob, ma anche la vicina piazza Cavour. Tra i riminesi c’è chi ricorda una piazza così piena solo per i funerali di Federico Fellini. I manifestanti – famiglie, ragazzi, anziani – hanno cantato ‘Bella ciao’ e ‘Romagna mia’ e fatto girare per la piazza una sardina gigante blu con su scritto ‘La Romagna è questa’. Tra i cartelli capeggiano le scritte: ‘Salvini per te solo margarina nella piadina’ e ‘Più sardine, meno capitoni‘. La piazza è stata presidiata dalle forze dell’ordine.
Anonimato in rete: per Marattin il Web è una fogna
Dall'onorevole Marattin (Italia Viva) spunta l'ennesima proposta di legge contro l'anonimato in Rete: una lotta contro i fantasmi che non trova fine. Non ci stancheremo di dirlo finché non si stancheranno di riprovarci: le leggi contro l’anonimato online non solo sono inutili, ma sono dannose. I motivi possono essere ricercati nelle migliaia di approfondimenti scritti qui su Punto Informatico e su mille altre testate che nell’ultimo decennio hanno più volte dovuto affrontare il tema. Perché il mantra è sempre lo stesso, ciclico, ripetuto, uguale a sé stesso ad ogni iterazione:
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Giorgia Meloni furiosa contro Report: «Servizio bambinesco…». Ma sui “profili marionetta” sui social non risponde
L’inchiesta di Report sui presunti profili finti social media della leader di Fratelli d’Italia ha fatto imbestialire Meloni che evidentemente ha ritenuto le congetture della trasmissione Rai essere prive di fondamento. Tutti negano e respingono le accuse: c’è chi scrive una lettera come Trash Italiano e chi, come Giorgia Meloni, replica su Twitter e annuncia una conferenza stampa. Ma Meloni non si è limitata alla critica, preferendogli l’insulto: «Bambinesco servizio degno di un circolo terrapiattista», scrive su Twitter, accusando i giornalisti della redazione di Rai 3 di immaturità, ignoranza che rifiuta la ragione (come i terrapiattisti), di paranoia cospirazionista e – contemporaneamente – anche di agire in malafede (il riferimento al “fango”), come se l’irrazionalità fosse una tattica. E poi annuncia una conferenza stampa per deridere la redazione e la loro inchiesta.
"M5S è morto". L'addio con polemica della sindaca di Imola Manuela Sangiorgi
“Il M5s non esiste più. Il M5s è morto ed è morto quando è morto Gianroberto Casaleggio. Abbiamo visto appropriarsi di ruoli apicali da parte di persone senza arte né parte, perdere sei milioni di voti in un anno e fare finta di niente”. Lo ha detto, in un’intervista all’emittente E-Tv, Manuela Sangiorgi, sindaca di Imola che formalizzerà in consiglio comunale le dimissioni annunciate ieri sera, dopo poco più di un anno di governo della città. Ieri, davanti agli imolesi, Sangiorgi ha detto di non sentirsi più parte del Movimento 5 Stelle - con cui aveva vinto le elezioni nel giugno del 2018 al ballottaggio strappando il 55,4% dei voti - essendo venute a mancare condizioni politiche per andare avanti. Il successo di Sangiorgi aveva segnato una sconfitta particolarmente simbolica per il centrosinistra dell’Emilia-Romagna perché Imola era sempre stata considerata un feudo inespugnabile, sia per il fortissimo radicamento del partito, sia per la presenza di moltissime grandi cooperative che per anni sono state una forma di finanziamento e di creazione di consenso per lo stesso centrosinistra.
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Così la Libia neutralizza le ong. Sequestri per chi disubbidisce
Emanato lo scorso 14 settembre, in teoria in vigore ma nella pratica, come ogni ordine che esce dalla sede di un governo che a malapena riesce a controllare gli uffici istituzionali, è ancora tutto da verificare. Il riferimento è al codice sulle Ong approvato e firmato dal numero uno del consiglio presidenziale libico, Fayez Al Sarraj. Si tratta di un testo composto da 19 articoli il quale ha come obiettivo quello di regolarizzare e normare le attività delle Ong nel Mediterraneo centrale. Un testo adesso consultabile in italiano grazie alla traduzione, operata dall’ufficio immigrazione dell’Arci, diffusa su Repubblica.it nelle scorse ore.
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«Proporzionale o salta tutto»: La mina M5S allarma Conte. Elezioni Umbria, Di Maio dopo la sconfitta: «Patto col Pd impraticabile»
Venti punti di distacco. Il laboratorio rosso-giallo, al primo test delle elezioni regionali, in Umbria è esploso. L'episodio pilot è andato molto male, subito cancellata la serie sulle alleanze Pd-M5S per le regionali. E anche il governo ora è più debole (eufemismo), con Giuseppe Conte che prova a blindare l'esecutivo: «Andiamo avanti, ma serve più unità». Salvini attacca: «Gli italiani non meritano di rimanere ostaggio di questa maggioranza che si scanna giorno dopo giorno». Ancora: «Le elezioni fan così paura? Sono esterrefatto dalla arroganza con cui Renzi, Zingaretti, Conte e Di Maio trattano gli italiani».
Ecco chi è il cane eroe che ha stanato Al Baghdadi a cui il presidente Trump ha reso onore su Twitter
E’ stato l’unico a rimanere ferito nel raid che ha portato alla morte del terrorista e capo dell’Isis Abu Bakr al Baghdadi e ora il presidente statunitense Donald Trump gli rende onore pubblicandone la foto sul suo profilo Twitter: «Abbiamo declassificato una foto (il nome resta segreto) del meraviglioso cane che ha fatto un GRANDE LAVORO nel catturare e uccidere il leader dell'ISIS, Abu Bakr al Baghdadi!». Il nome, come ogni agente delle forze speciali, deve rimanere “classificato” e quindi non può essere reso noto dalle forze armate. Nonostante questo divieto il giornalista di Newsweek James LaPorta ha affermato che diversi ufficiali militari gli avrebbero confidato che il quattrozampe eroe si chiama Conan.
Parla Di Maio: «Dobbiamo diventare autonomi. Io ero perplesso sull’alleanza»
Il leader del M5S: «Serve grande umiltà, non dimentichiamoci da dove veniamo. Tutte le analisi di voto dicono che la metà dei nostri elettori si è astenuta a causa della coalizione con il Pd». Luigi Di Maio, lei ha detto che stare al governo con la Lega prima e il Pd poi vi ha penalizzato: ma se siete passati dal 27 al 7 in Umbria o dal 32 al 17 a livello nazionale qualcosa avrete sbagliato pure voi.
«Veramente tutte le analisi di voto dicono che la metà dei nostri elettori si è astenuta a causa della coalizione con il Pd. Quindi il tema c’è. Poi penso che serva grande umiltà nel ripartire. Dobbiamo azzerare le aspettative e affrontare le regionali come le comunali con lo spirito di chi vuole dare una opportunità ai cittadini di partecipare».
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Ocean Viking, ok allo sbarco a Pozzallo: su 104 migranti 70 non resteranno in Italia
Via libera dopo 11 giorni di stallo. Applicato l’accordo dell’Italia con Francia, Germania, Malta e Portogallo che accoglieranno 70 persone. La Ocean Viking, la nave ong norvegese che da 11 giorni attendeva l’ok allo sbarco con 104 migranti a bordo, potrà sbarcare a Pozzallo. Il via libera è arrivato dal ministero del’interno. In base all’accordo sottoscritto dal governo con Francia, Malta, Germania e Portogallo, 70 persone verranno immediatamente ricollocate al di fuori dell’Italia. L’account twitter di medici senza Frontiere ha reso noto che, contemporaneamente, è stato raggiunto un accordo per la redistribuzione anche dei 90 migranti salvati dall’altra nave ong Alan Kurdi.
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Luca Sacchi, le telefonate che inguaiano Anastasiya. Tutti i dubbi del racconto della fidanzata
Una testimonianza inedita mette nei guai Anastasiya Kylemnyk, la fidanzata di Luca Sacchi, il ragazzo ucciso davanti a un pub di Roma. Lo scrive Il Corriere della Sera, citando l'ordinanza di convalida dell'arresto dei due killer Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, che smentisce la sua versione dei fatti, tanto da far pensare a un'azione premeditata. Del Grosso, anziché rispondere alla reazione di Sacchi nella tentata rapina, sarebbe sceso dall'auto già deciso a sparare. "Nessuna storia di droga", ha sempre assicurato Anastasiya. Ma i tabulati telefonici - scrive Rinaldo Frignani - la inchioderebbero. La fidanzata di Luca Sacchi contatta in prima persona i due pusher di San Basilio, che poi mandano sul posto un loro emissario per controllare che lei abbia la cifra necessaria. In questo scenario - prosegue il Corriere - la fidanzata di Luca sembra muoversi con disinvoltura e sangue freddo.
Marco Travaglio, l'analisi delle elezioni regionali: "Il voto in Umbria? Vince soltanto Giorgia Meloni"
Marco Travaglio traccia la sua analisi del risultato del voto in Umbria nel suo editoriale su Il Fatto Quotidiano. Secondo il direttore l'unica vincitrice è Giorgia Meloni. "Se le elezioni regionali in Umbria fossero un test nazionale - e lo sono per il 2% dell'elettorato - andrebbero confrontate con le europee del 26 maggio: si scoprirebbe che l'unico partito che guadagna voti è FdI", scrive Travaglio, "a spese di FI , mentre ne perde 17 mila persino la Lega trionfante, malgrado la candidata del centrodestra sia una leghista di ferro". Insomma, Matteo Salvini "non ha espugnato l'Umbria l'altroieri: l'aveva già conquistata a maggio, anzi addirittura nei due anni precedenti, con le vittorie in quasi tutti i comuni. E il Pd aveva perso ogni speranza, dopo 49 anni di governo ininterrotto, il 12 aprile, con la retata che s' era portata via mezza giunta e mezzo vertice locale". I 5Stelle, in quei giorni, erano ancora al governo con la Lega ed era anche grazie ai loro esposti in Regione che l'inchiesta era partita: eppure, alle Europee, avevano quasi dimezzato i voti delle Politiche di un anno prima.
Matteo Renzi, riunione al Senato con gli esponenti di Forza Italia: colpo basso a Silvio Berlusconi
Mentre alla Camera si discuteva del dl imprese, al Senato Matteo Renzi avviava la caccia ai delusi Forza Italia. "Vi aspetto per rafforzare il centro", avrebbe detto con un sorriso seducente il leader di Italia Viva, a un gruppo di senatori azzurri. E così nella Sala Garibaldi, intorno a Renzi si è formato un capannello di parlamentari forzisti. L'ex premier, raccontano alcune fonti all'Adnkronos, avrebbe ribadito in sostanza l'appello lanciato dalla Leopolda agli scontenti di Fi: "Le porte sono aperte a tutti i liberali democratici che non si riconoscono più nel partito di Silvio Berlusconi". Ad ascoltarlo c'erano i forzisti Francesco Battistoni, Dario Damiani, Enrico Aimi e Antonio Saccone, a cui si sarebbero poi aggiunti Franco Dal Mas e Andrea Causin. Convinto che al centro ci sia un enorme spazio politico, Renzi avrebbe spiegato che per realizzare il suo progetto di allargare i confini dell'ex patto del Nazareno vuole coinvolgere tutti i veri moderati.
Siluro renziano Teresa Bellanova, una bomba gettata nel Pd: "Non facciamo le anime belle...": fa saltare in aria Pd e Conte
"Per noi Quota 100 è una scelta sbagliata". Teresa Bellanova, ministro delle Politiche agricole e capo-delegazione di Italia Viva nel governo, bombarda ancora Giuseppe Conte il giorno dopo il nuovo vertice di maggioranza sulla manovra resosi necessario dopo una settimana di tensioni. "Portiamo a casa un risultato, anche se ci sono punti aperti e presenteremo emendamenti in Parlamento", spiega a Repubblica. La riforma delle pensioni varata da Matteo Salvini e dal precedente governo (ovviamente con i voti del Movimento 5 Stelle) "dà risposte a chi ha un reddito e ha avuto un percorso di lavoro stabile. Taglia fuori le donne, chi ha avuto rapporti di lavoro precari e i lavori usuranti". "È una battaglia politica - chiarisce subito la renziana - . Nella riunione di maggioranza abbiamo anche detto che non volevamo la tassa sulle bevande zuccherate che colpisce i produttori di agrumi e piccole imprese. Non ci piace la cedolare secca che passa dal 10 al 12,5%. Ma Italia Viva non si è mai messa a giocare a più uno.
Angelo Ciocca lancia cioccolato turco all'Europarlamento: "Una vergogna, finanziate le guerre"
La battaglia leghista contro l'ingresso della Turchia nell'Unione Europea procede. Questa volta a far discutere è l'europarlamentare Angelo Ciocca, che ha ben pensato di lanciare tavolette di cioccolata (prettamente turche) in Aula: "Una volta la Turchia distribuiva il cioccolato per rabbonirvi ed entrare in Ue, ora distribuisce bombe e missili" spiega di fronte alla vicepresidente Mairead McGuinness. "Vi continuo a dire no all'ingresso della Turchia in Europa, no ai soldi nostri destinati a loro. L'Ue non è stata in grado di governare le guerre economiche e commerciali, oggi ci accorgiamo che l'Europa finanzia queste guerre". Ciocca parla in nome di Antonio Megalizzi, il giornalista ucciso dai terroristi ai mercatini di Natale a Strasburgo: "Non basta dedicargli un aula del Parlamento, se poi si aiuta l'Isis. È una vergogna totale".
Roma: Raggi e Garanti contro lo sciopero del 25 ottobre: "No a black out selvaggio: rispettare diritti costituzionali"
Nel mirino dell'authority l'Ama: "ripristinare subito servizi di prima necessità". Mentre la prima cittadina chiede ai sindacati di fare un passo indietro per il "bene della città". Ma il blocco si annuncia totale. "Pieno rispetto delle prestazioni indispensabili poste dalla legge a contemperamento dei diritti costituzionali degli utenti" è l'appello del Garante degli scioperi in vista del venerdi nero che paralizzerà Roma a partire dalle 10 del mattino. E nel mirino dell'Authority c'è sopratto l'Ama che aveva chieso ai cittadini di non buttare l'immondizia venerdì che invece è stata richiamata alla pronta riattivazione del servizio, da assicurare subito dopo la fine dell'agitazione, "anche con il ricorso al lavoro supplementare o straordinario". Protesta anche il Garante dell'Infanzia per il Lazio, Jacopo Marzetti, che in una lettera inviata ieri al ministro della Salute Roberto Speranza, al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, oltre alla Commissione di garanzia aveva chiesto in occasione dello sciopero assicurazione dei servizi minimi essenziali presso gli istituti scolastici e le strutture pubbliche in cui siano presenti i minori.
Permessi di soggiorno per i migranti, l’escamotage dell’orientamento sessuale
«Vuoi un permesso di soggiorno? Dichiarati gay»: il trucco di alcuni avvocati che seguono le pratiche per i migranti che arrivano in Italia. Cosa dice la normativa e le risposte degli addetti ai lavori. Come ottenere il permesso di soggiorno quando le possibilità si contano sulle dita di una mano? Dichiarandosi omosessuale. L’escamotage deve essere prassi piuttosto comune se la risposta che ci sentiamo ripetere dai migranti incontrati è quasi sempre la stessa: «Il mio avvocato mi ha detto che se voglio il permesso di soggiorno, devo prendere la tessera dell’Arcigay». Quando poi ai nostri interlocutori chiediamo se sono gay, anche qui la risposta si ripete: «No, sono eterosessuale». Un ragazzo del Senegal ci racconta addirittura di avere moglie e figli e di sperare che un domani possano raggiungerlo in Italia.
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Mafia Capitale, cosa rischiano Buzzi e Carminati dopo la Cassazione?
Dopo che i giudici hanno escluso l’aggravante mafiosa, i due potranno essere sottratti al 41bis. La moglie dell’ex Nar: «Me lo riporto a casa». Già in carcere, invece, grazie al decreto Spazzacorrotti. Coratti, Tredicine e Tassone e gli altri condannati in via definitiva. All’indomani della sentenza della Cassazione che ha escluso l’aggravante mafiosa, cosa cambia ora per Massimo Carminati e Salvatore Buzzi? L’uno e l’altro potranno essere sottratti al cosiddetto 41bis cioè al regime speciale di carcere duro che stanno scontando in carceri di massima sicurezza. I loro difensori già oggi faranno una richiesta in tal senso. Dopodiché spetterà alla corte d’appello ricalcolare le penali per tutti quegli imputati rinviati dalla Cassazione, dunque anche Carminati e Buzzi. Un’udienza dovrà essere fissata subito dopo il deposito delle motivazioni della sesta corte penale della Cassazione che ha emesso la sentenza della Cassazione
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Il Fatto e le fake news sul 5G
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