In Italia la curva dei contagi torna ad appiattirsi ma continua a crescere il numero dei defunti motivo per cui secondo il capo della Protezione Civile bisogna continuare a tenere "comportamenti rigorosissimi". Il virologo Pregliasco: "la Lombardia sconta almeno 12 giorni di ritardo nelle chiusure. E non per colpa sua". In Italia si inizia a discutere di una possibile fase due dell’emergenza, ovvero di quando si potranno allentare le misure restrittive decise per ridurre i contagi da coronavirus. Se il governo ha infatti stabilito che gli italiani dovranno stare in casa fino al 13 aprile, secondo i tecnici e gli esponenti del mondo scientifico la quarantena durerà almeno fino a maggio. In mattinata il primo ad esporsi è stato il capo della Protezione civile Angelo Borrelli che, intervistato da Rai Radio 1, ha dichiarato: “Credo che il primo di maggio saremo ancora chiusi in casa. Ci staremo ancora per molte settimane”. Quindi ben oltre il periodo di ferie della Pasqua. Tutto dipende chiaramente dai dati dei contagi, come ripete il mondo scientifico.
Anche sul fronte delle attività produttive per il momento non ci saranno cambiamenti: “E’ presto”, ha detto il viceministro dell’Economia Antonio Misiani a Radio 24. “La riapertura sarà graduale”. Intanto i dati di ieri dimostrano che la curva dei contagi è tornata sì ad appiattirsi con oltre 4mila nuovi casi e un tasso di crescita del 4,22%, ma il numero delle vittime resta ancora alto, con 760 persone decedute nelle ultime 24 ore (leggi gli aggiornamenti della Protezione civile). Oggi sono morti altre medici, per un totale di 71 vittime dall’inizio dell’emergenza.
Intanto il governo è al lavoro per arrivare al prossimo consiglio dei ministri, previsto per il pomeriggio ma a rischio slittamento, con i decreti che riguardano la liquidità per le imprese e la scuola. La ministra del Lavoro Nunzia Catalfo ha garantito che ci sarà all’interno il cosiddetto reddito di emergenza.
Le incognite sull’inizio della fase due dell’emergenza – Al momento l’unica data ufficiale è quella del 13 maggio. Il premier Giuseppe Conte ha ufficializzato nei giorni scorsi l’estensione del blocco fino a quella data e quindi oltre l’iniziale stop previsto fino al 3 aprile. Borrelli questa mattina ha detto di “non volersi esporre su una data”, perché le cose possono cambiare rapidamente in base al numero dei contagi. Intervistato prima da Rai Radio 1 ha detto che il primo maggio “crede” che saremo ancora chiusi in casa. Poi poco dopo, intervenendo a “Circo Massimo” su Radio Capital, alla domanda se si può ipotizzare l’inizio della fase due dopo il 16 maggio, ha detto: ” Se l’andamento non cambia, potrebbe essere, come potrebbe essere prima o dopo, dipende dai dati. Dobbiamo vedere quando questa situazione inizia a decrescere. Da qui al 16 maggio potremo aver dati ulteriormente positivi che consigliano di riprendere le attività e cominciare quindi la fase 2″.
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dall'articolo di F.Q. per IlFattoQuotidiano.it