Ormai è più di un social network: dalla app di appuntamenti, fino all'e-commerce. E arrivò anche la propria moneta. Era nata coma piattaforma per i ‘compagni di classe’ che volevano ritrovarsi – e mantenersi in contatto – anche dopo la fine del percorso di studi condiviso. Poi, mattone dopo mattone, è diventato (e sta diventando) un vero e proprio Stato indipendente. La creatura di Mark Zuckerberg è da anni molto più di un social network e, piano piano, sta assumendo sempre più i contorni di un’entità che vive di vita propria. Le modifiche strutturali sono arrivate con il tempo e ora, con l’arrivo di Diem – il bitcoin Facebook – questa mutazione è arrivata al compimento. Ma non sembra essere l’ultimo passo. Solo qualche anno fa il colosso dei social network (che, nel frattempo, ha acquisito anche Instagram e Whatsapp creando una sorta di piccolo-immenso monopolio) aveva provato a lanciare Libra: una criptovaluta che, però, non ha avuto il successo sperato. Adesso, dopo qualche tentativo a vuoto, Zuckerberg&Co. ci riprovano con Diem.
A differenza della versione (fallimentare) precedente, si tratta di un bitcoin legato al dollaro. Insomma, si tratta di un prodotto virtuale ancorato profondamente al mondo reale.
Bitcoin Facebook, il social è quasi uno Stato indipendente
Il mondo tangibile, dunque, si mischia con quello etereo del web. L’ennesima rivoluzione in casa Facebook che porta il social network a svestire sempre più i panni della piattaforma a uso e consumo dell’utente per indossare una bandiera (virtuale) di Stato indipendente. Diem dollar dovrebbe esser messo in circolazione – dopo aver superato tutte le certificazione del caso – nel mercato del cryptocurency dal mese di gennaio. Il suo valore, come detto, sarà pari a quello della moneta corrente negli Stati Uniti: un Diem vale quanto un dollaro, ovviamente nella sua sfumatura eterea legata alla sua non fisicità.
Dall’e-commerce all’app di dating
L’approvazione del Bitcoin Facebook, dunque, renderà sempre meno social network il prodotto della mente di Zuckerberg. Un climax ascendente iniziato anni fa. Prima delle acquisizioni di Whatsapp e Instagram, infatti, le peculiarità della piattaforma erano ben diverse da quelle che conosciamo ora. Nel corso del tempo abbiamo assistito a numerose modifiche: dalla vetrina per le aziende (in pratica un e-commerce) fino alla neonata app di dating che punta (per via della sua gratuità) a sostituire tutta quella fetta di mercato fatto di concorrenza, ma a pagamento.
Il prossimo passo è una Costituzione?
Uno Stato indipendente, dunque. Dove ci si può conoscere, scambiare messaggi nell’agorà virtuale, mettere in vendita i propri prodotti, leggere articoli di giornale (in attesa di novità su Facebook News, con quel che ne consegue per gli editori, grandi e piccoli). E, a breve, il bitcoin Facebook legato al dollaro consentirà anche transazioni di tipo economico. Cosa manca? Una costituzione e delle leggi. Stabilite da Zuckerberg.
Articolo di Enzo Boldi per Giornalettismo.com