A tarda sera, arriva il sigillo sulla strategia decisa nelle ultime ore. Giorgia Meloni sente Donald Trump. Una telefonata cercata. Utile a mandare un segnale ai partner europei. Necessaria per calibrare la linea che terrà oggi, a Londra, con i big dell’Unione e della Nato. E con Volodymyr Zelensky. Al presidente Usa anticipa la linea che porterà a quel tavolo. Una posizione che guarda a Washington più di quanto fanno, e faranno, gli altri alleati. Di fronte a un’Europa sconvolta dall’agguato politico a Volodymyr Zelensky, Giorgia Meloni dirà: «Senza Stati Uniti è difficile per noi europei sostenere l’Ucraina, bisogna dirselo con onestà». Poi aggiungerà: senza Washington, l’Europa è più debole. E dunque, «dobbiamo incontrarci».
Parlerà oggi pomeriggio, prendendo la parola al vertice convocato a Londra dal premier britannico Keir Starmer. Proporrà un tempo, un luogo, un formato per non rompere con Washington. Il tempo: «Vediamoci il prima possibile», magari subito dopo il Consiglio europeo straordinario del 6 marzo (quello ordinario del 20-21 sembra davvero troppo lontano).
Quanto alla location, ripeterà quanto sostenuto per criticare il vertice convocato da Emmanuel Macron a Parigi: «La sede naturale è Bruxelles». Infine, il format: il preferito resta la Nato. Perché è in quel contesto, dirà Meloni, che possono ritrovarsi il tycoon e gli alleati europei, ma anche il turco Erdogan (con il quale oggi la premier spera di ritagliare un colloquio a tu per tu) e frammenti di occidente lontani come il Canada.
C’è un’opportunità […]: nei prossimi giorni è prevista una riunione riservata e delicatissima tra i capi militari dei Paesi Nato. Servirà a discutere di Ucraina, ma soprattutto a testare le reali intenzioni degli Usa su ogni capitolo strategico: sorveglianza, difesa aerea e marittima, disposizione delle truppe, controllo delle reti tecnologiche. Ciò che più conta, sarà utile a capire se lascerà intatta la presenza dei militari americani in Europa. Ecco il passaggio a cui potrebbe agganciarsi, subito dopo, il vertice politico che intende proporre Meloni.
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Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica” da Dagospia.com