Presidi, studenti, organizzazioni sindacali, famiglie ed esperti spiegano che cosa funziona e cosa no. E mentre per i sindacati “ora il rischio sono le disuguaglianze”, Save the children pensa ai 360mila alunni disabili: “Attivare lezioni individuali”. Sospiro di sollievo sulla maturità. Dopo il nuovo decreto presidi, studenti, organizzazioni sindacali, famiglie ed esperti spiegano che cosa funziona e cosa no. “La scuola italiana non era preparata" E mentre per i sindacati "ora il rischio è che si allarghino le diseguaglianze tra i ragazzi", Save the children pensa ai 360mila alunni disabili: "Attivare lezioni individuali”. Gli studenti promuovono la maturità proposta da Azzolina, ma sulle valutazioni i pareri sono discordanti.
Il giorno dopo l’approvazione del decreto scuola in Consiglio dei ministri, il mondo dell’istruzione ha una convinzione: “Non si rientrerà in aula”. Lo dicono presidi, studenti, organizzazioni sindacali, famiglie ed esperti. Una constatazione alla quale segue il suono del campanello d’allarme: dobbiamo recuperare quel 20% degli studenti che è stato tagliato fuori dalla didattica a distanza. Ora è questa la partita. “Non è più tempo per l’enfasi sulle lezioni online” urla Lena Gissi, segretaria della Cisl Scuola. “Nelle case di tutti gli italiani ci dev’essere acqua, luce e Internet”, sottolinea il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli. E sull’esame di maturità, che sarà fatto con un maxi colloquio qualora non si tornasse in classe, c’è anche chi come Andrea Gavosto, direttore della fondazione “Giovanni Agnelli” dice: “Potevamo non farlo come accade in Francia dove il temuto Bac non si farà”.
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dall'articolo di Alex Corlazzoli per IlfattoQuotidiano.it