masullo 1200 690x362 Aldo Masullo, una delle menti più lucide della filosofia contemporanea, compie 97 anni. È il giorno di Pasqua, della celebrazione della rinascita, speriamo che sia di buon auspicio. Per tutti. L’anno scorso per il suo 96esimo Nino Daniele, Assessore alla Cultura, nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo, gli fece un sorpresone: una serie di cartoons animati: il Grande Vecchio che spiegava la filosofia alla volpe Sofia. E’ passato solo un anno, sembra un’altra epoca. Adesso ci ritroviamo tutti porcospini dotati di spine per mantenere le distanze ma, secondo la metafora del dilemma di Schopenhauer, desiderosi di calore umano.  Anche in queste ore buie il professore di Filosofia Morale alla Federico II di Napoli, continua ad essere un punto di riferimento, un modello di impegno critico per Napoli. Lo chiamano in tanti, ex allievi, giovani e meno giovani, per una parola di conforto, adeguata alla circostanza, persone con un senso di solitudine e di smarrimento addosso. “Perché la comunicazione è sostegno di vita intesa come consapevolezza, come soggettività, come emozionalità”.

 

 

Il parlare tanto lo ha ridotto a un filo di voce. Gli telefono per fargli gli auguri, il figlio ha appena finito di fargli la barba. Poi si siederà a tavola a magiare “un piatto di spaghetti al sugo rosso di pomodoro”. Lo studio aiuta a stare chiuso in casa, dunque lui ci è abituato. Parla di sgomento, di evento catastrofico, ma anche di etica della salvezza… Insomma, prende il virus con filosofia. “Ho paura del virus, come tutti. Tuttavia qualsiasi filosofia vera in un momento tragico come questo rasserena, fa superare il senso di disperazione, stabilisce una zona di pace tra l’uomo e il mondo, tra l’uomo e se stesso. Come c’è la pan-demia, c’è la pan-patìa, ha coniato questo vocabolo, uno stato di sofferenza non individuale ma collettivo, l’unica arma che rimane è quella del coraggio di resistere”.

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dall'articolo di   per IlfattoQuotidiano.it 

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