Le mascherine chirurgiche non potranno costare più di un euro. Nei giorni scorsi il commissario straordinario all'emergenza Coronavirus era stato chiaro: “Presto – aveva detto Domenico Arcuri - fisseremo un prezzo massimo. Le vergognose speculazioni a cui abbiamo assistito non devono più ripetersi”. Il tetto ufficiale è in via di elaborazione: ci sono molti fattori che gli esperti stanno vagliando. Oltre ai costi di produzione, infatti, vanno considerati anche i ricarichi che permettono agli intermediari e ai punti vendita finali di non andare in perdita. È tutta una questione di numeri. Quando si arriverà al totale, potrebbe essere anche Palazzo Chigi a emettere un decreto. Un atto più stringente rispetto a un'ordinanza. In ogni caso, secondo indiscrezioni confermate da più fonti, per un singolo dispositivo base di protezione facciale nessuno potrà chiedere più di un euro.
Per quanto riguarda le mascherine Ffp2 e Ffp3 non sono ancora stati stabiliti range minimi, ma gli esperti e i consulenti della Protezione civile sono al lavoro per arrivare alla definizione di un tetto. Per ora resta in vigore quanto già stabilito dall'ordinanza firmata dallo stesso Arcuri lo scorso 9 aprile, secondo cui nelle farmacie una singola mascherina non può essere venduta a un prezzo maggiore del totale della confezione diviso per il numero di pezzi. Per capirsi meglio, se in una scatola ci sono 5 mascherine e il costo totale è 10 euro, al cliente non potranno essere chiesti più di 2 euro. Quando verrà definito il prezzo massimo, ovviamente – se il tetto sarà quello di cui si parla – nessuno potrà esigere più di un euro. Ma come si è arrivati a definire questa cifra?
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dall'articolo di LUCA BOLOGNINI per Quotidiano.net