Monsignor Giovanni DErcole vescovo di Ascoli PicenoCITTÀ DEL VATICANO - “È stata una doccia fredda dopo tante promesse. Sembrava si fosse arrivato a un accordo, ma le parole di Giuseppe Conte sono state dei macigni che hanno bloccato un dialogo che era sincero. Tuttavia, alla fine, non si può essere fregati nella vita”.  Monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno, dice la sua sulla decisione del Dpcm che, funerali a parte, vieta la celebrazione di messe con i fedeli.  Forse però adesso ci sarà un nuovo dialogo fra vescovi e governo. Cosa pensa?  “Sì, ma credo che dobbiamo guardare alla cosa con oggettività. La chiesa non è luogo dei contagi. Non bisogna far passare questa idea”.   Eppure in merito si è espresso un comitato scientifico.   “Ma chi ve l’ha detto? Chi l’ha detto al comitato scientifico che la chiesa è il luogo dei contagi? L’esperienza nostra ci dice che non lo è, almeno la mia esperienza di vescovo dice questo”.   I rischi esistono però.  “Siamo persone serie, ci teniamo alle persone. E in ogni caso è un diritto della gente andare in chiesa. Per cui è un arbitrio, è una dittatura quella di impedire il culto, è uno dei diritti fondamentali, non si possono fare sconti. Io fin dall’inizio ho detto e sostenuto che la chiesa non è luogo dei contagi e questo continuo a pensare”.

 

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dall'articolo di PAOLO RODARI   per Repubblica.it 

 

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