Imagoeconomica renzi traditoreL’avviso di sfratto è arrivato. C’era da aspettarselo. Incassate le nomine, col suo partitino del 3% Matteo Renzi si prepara a un altro tradimento, sperando così in un nuovo giro di potere per non sparire. Senza il minimo attaccamento per la maglia che indossa con la maggioranza al Governo, ieri al Senato ha fatto un discorso che poteva essere pronunciato identico dai banchi delle opposizioni, tradendo così il segreto di Pulcinella su dove vuole andare a parare. Conte si è messo contro un gigante più grande di lui, e chiedendo all’Europa di fare solo il suo dovere, sostenendo in modo solidale il nostro debito con gli Eurobond, ha scatenato la reazione dei poteri finanziari, con i loro ascari italiani ormai usciti allo scoperto: Elkann con i suoi giornali, boiardi di Stato, Confindustria, sino alla Conferenza dei vescovi

 Tutti fiduciosi in un nuovo rassicurante messia, che sia Draghi, Colao o Cottarelli poco importa. Quello che conta è finirla con lo scandalo di una politica che non si mette a cuccia quando chiamano Lor signori. E soprattutto non si metta a cuccia, socializzando le perdite (che dopo il Covid sono immense) e privatizzando gli utili, com’è nella migliore tradizione della grande imprenditoria nazionale. Se la congiura arriverà a compimento lo vedremo dopo la fine del lockdown, quando il Governo avrà tolto le castagne dal fuoco della pandemia. Nel frattempo Salvini cercherà di fare il diavolo a quattro.

Esattamente come sta facendo scatenando i suoi governatori o occupando le istituzioni e quant’altro, pur di non essere ridotto al ruolo di comparsa in un nuovo governo tecnico, dove i più moderati Zaia e Giorgetti sono più graditi del Capitano. Per fortuna il piano ha ancora un paio di variabili difficili da calcolare.

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dall'articolo di Gaetano Pedullà  per LaNotiziaGiornale.it 

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