La regolarizzazione dei migranti del 2002 fu decisa dal Governo Berlusconi, con la legge Bossi-Fini, e riguardò 634mila persone. Parafrasando la celebre canzone di Giorgio Gaber, regolarizzare i lavoratori migranti è di destra o di sinistra? È proprio di questi giorni la polemica innescata dai renziani, per bocca della ministra Bellanova, su questo tema. Tanto che Bellanova ha minacciato le dimissioni se il governo non si farà carico della regolarizzazione dei lavoratori stranieri presenti in Italia. Secondo Il Sole 24 Ore si tratterebbe di circa 300mila persone (solo nel settore domestico si stima che siano 200mila) quelle interessate da una possibile regolarizzazione perché in grado di avere un contratto di lavoro, su una platea di almeno 600mila presenze non regolari nel nostro paese. Apriti cielo. Già all’interno della stessa maggioranza, i 5 stelle si sono detti contrari. Ma i più duri sono stati Lega e Fratelli d’Italia, schierandosi contro quella che definiscono “una sanatoria”. Con Matteo Salvini pronto a scendere in piazza: “La Lega in piazza? Noi seguiamo le regole, come fanno tanti commercianti incredibilmente multati. Nel rispetto delle regole se ci sarà una sanatoria di centinaia di migliaia di abusivi protesteremo a nome degli italiani sia nelle aule del Parlamento che fuori dalle aule del Parlamento”. Ma in passato come si sono comportati i governi di centrodestra? Numeri alla mano, all’opposto da ciò che pensano oggi Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Sono stati circa un milione e seicentomila gli immigrati irregolari che hanno beneficiato delle numerose sanatorie dal 1986 al 2012, l’ultima in ordine di tempo. E i governi che più hanno contribuito sono stati proprio quelli di centrodestra guidati da Silvio Berlusconi. Con il risultato di quasi un milione di regolarizzazioni, attraverso due maxi-sanatorie nel 2002 e nel 2009.
Nel 2002 fu proprio la famigerata legge Bossi-Fini a regolarizzare 634mila persone in seguito alla presentazione di 697mila domande, di cui 340mila per colf e badanti e 357mila per lavoratori subordinati. Il 57 per cento delle quali di provenienza dell’Europa centro-orientale: in particolare Romania (135 mila) e Ucraina (102 mila), quasi equamente divisi tra lavoratori domestici e lavoratori al servizio di imprese
Un’altra occasione si aprì nel 2006 con il decreto flussi per l’assunzione annuale di lavoratori stranieri. In questo caso furono 655mila le richieste, arrivate in meno di una settimana con la nuova procedura telematica affidata a datori di lavoro e patronati, un numero quasi quattro volte superiore ai 170mila posti a disposizione.
Nel 2009, invece, sempre con un governo di centrodestra, furono 294.744 le richieste di regolarizzazione da parte di colf e badanti ai quali la sanatoria era destinata, nonostante il governo si fosse attrezzato per accogliere tra le 500.000 e le 750.000 richieste, secondo le previsioni del ministero dell’Interno, con alla guida il leghista Roberto Maroni.
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