draghi meloni salvini draghiLa destra la vuole buttare in caciara. Spera in un rimescolamento di carte che porti alla crisi del governo Conte con due ipotesi di soluzione: a) un governo Draghi di cui Matteo Salvini sia socio maggioritario; b) nuove elezioni con un governo Salvini-Meloni.  Nessuna delle due ipotesi si realizzerà. Sergio Mattarella ha detto con chiarezza che fra i tempi lunghi di una crisi di governo e i tempi lunghi di un voto anticipato è più democratico scegliere questa ultima soluzione. Inoltre Salvini, quando è sobrio, dovrebbe essere realista: come gli viene in mente che un uomo dello spessore di Mario Draghi accetti di avere lui, incompetente su tutto, come sodale? Infine il voto: sicuri che vincerà il centrodestra con Salvini e il disastro lombardo?

Dubito fortemente. Questa agitazione costante della destra sta portando vantaggi a Giorgia Meloni, che urla molto ma va più nel merito mentre paradossalmente i 5 stelle si riprendono i voti grillini andati ai leghisti.  GLI APPIGLI DI LEGA E ITALIA VIVA PER FARE CADERE CONTE.  Fa oggi uno sforzo generoso Pietro Senaldi, direttore per conto di Vittorio Feltri di Libero, nel tentare di argomentare la forza politica ancora intatta di Salvini. La realtà è che Salvini è un sopravvissuto di una stagione politica che la crisi economica spazzerà via. Anche se avremo moti di piazza, saranno anche contro di lui. Servono a destra e a sinistra uomini o donne che sanno, che sanno fare, che non siano mutevoli, che siano presenti a loro stessi. La Lega ne ha almeno un paio e quando capirà che cambiare leader non è traumatico, darà il benservito al ragazzo che voleva fare il fenomeno. C’è tale insipienza nella Lega, e in parte anche in Italia viva, che la crisi del governo Conte viene cercata su due questioni che limpidamente mostrano un altro aspetto dell’Italia che non ci piace.

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dall'articolo di Peppino Caldarola  per Lettera43.it 

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