Vertice notturno tra Conte e i capi delegazione. Permessi temporanei e controlli dell’Ispettorato del lavoro: servirà l’istanza del datore di lavoro. Il M5s: “Ma no a regolarizzazioni indiscriminate”. Dopo giorni di braccio di ferro, il vertice notturno tra il premier Conte e i capi delegazione ha portato a un compromesso. Permessi temporanei e controlli dell'Ispettorato del lavoro. Se l'istanza viene dal datore di lavoro, in cambio otterrà uno scudo penale e amministrativo per aver denunciato le irregolarità pregresse. La ministra dell'Agricoltura Bellanova (Iv) aveva chiesto di allargate al massimo le maglie della regolarizzazione degli irregolari, mentre il M5s si opponeva. regolarizzazione degli stranieri impiegati in agricoltura o come badanti e colf, nella notte tra domenica e lunedì il governo ha raggiunto un’intesa.
I migranti che lavorano nei campi o nelle nostre case potranno godere di un permesso di sei mesi, ma condizionato a una serie di vincoli stringenti. Occorreranno infatti l’istanza del lavoratore ma anche quella del datore di lavoro, che dovrà dunque essere disponibile ad assumersi l’onere di regolarizzare il dipendente ma in cambio otterrebbe uno scudo penale e amministrativo per aver denunciato le irregolarità pregresse. Il lavoratore otterrà un permesso temporaneo convertibile in permesso di lavoro alla sottoscrizione del contratto. Ma dovrà provare di aver svolto in passato attività lavorativa nel settore agricolo o domestico. A controllare sarà l’Ispettorato del lavoro. Secondo le stime del ministero dell’Interno, non ancora ufficiali, i regolarizzati potrebbero essere circa 500mila. Nei giorni scorsi la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova aveva minacciato le dimissioni se non fosse passata la regolarizzazione chiesta a gran voce dalle imprese del settore. Il capo politico del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, aveva però ribadito la contrarietà dei vertici M5s a un intervento su larga scala: “Noi diciamo no alla regolarizzazione degli irregolari. Se il nostro obiettivo è sostenere l’agricoltura allora dobbiamo lavorare a misure per garantire il mercato, ma la soluzione non è la regolarizzazione, come se in agricoltura lavorassero solo migranti irregolari”.
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dall'articolo di F. Q. per IlFattoQuotidiano.it