jole santelli contro 576x391Da una parte Jole Santelli che preferisce al momento non pronunciarsi, dall’altra i Cinque stelle che non hanno alcuna intenzione di mollare la presa sul giallo del monitoraggio dei contagi da coronavirus. E a quanto pare dello stesso avviso è anche il ministero della Salute che ha già inviato ispettori per capire cosa ci sia dietro il mistero dei tamponi messi in frigorifero e non analizzati. Anche perché ora emerge un altro dettaglio non di poco conto: secondo documenti ufficiali del Dipartimento della Salute pubblica della Regione Calabria, consultati da La Notizia, sarebbero ben 1.500 i tamponi in attesa ancora di essere analizzati.  L’ESPOSTO E LE FAKE NEWS. Per capire cosa sta accadendo in Calabria bisogna fare un passo indietro. Tutto nasce, come ricostruito pochi giorni fa anche dal nostro giornale, da una denuncia del deputato pentastellato Francesco Sapia che deposita un esposto in Procura e uno alla Corte dei conti dopo aver ricevuto un audio di un operatore del Pronto soccorso.

In quell’audio si racconta che i tamponi raccolti in Calabria vengono depositati in frigoriferi per via della mancanza o di reagenti o di laboratori per analizzarli. Il timore di Sapia – e non solo di Sapia – è che ovviamente i dati sui contagi in Regione siano per questo motivo falsati. In quelle stesse ore, però, una nota ufficiale di Palazzo Campanella parla di “fake news”. Tutto regolare, dunque, come precisato anche dal commissario dell’Asp di Cosenza Giuseppe Zuccatelli il quale però riconosce come nel laboratorio di microbiologia e virologia dell’ospedale Annunziata di Cosenza, non sia possibile analizzare tutti i tamponi che affluiscono dal territorio nella stessa giornata in cui vengono prelevati. Per questo se ne rende necessaria la conservazione. Nulla di più, però, di un piccolo ritardo fisiologico vista la mole di controlli. 

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dall'articolo di Antonio Acerbis  per LaNotiziaGiornale.it 

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