Dal 10 marzo, inizio dei limiti ai movimenti, in Parlamento già sei cambi di casacca. L’ultimo il deputato ex azzurro: «Forza Italia senza dialogo, Italia viva è giovane». Pandemia e lockdown paralizzano (quasi) tutto, ma non i cambi di casacca in politica. Dal Parlamento alle regioni. Prima fra tutte la Sicilia. Dove Forza Italia ha appena perso un cavallo da traino come Francesco Scoma. Inseparabile amico di Gianfranco Miccciché sin dagli anni Novanta. Adesso transitato a 58 anni con i suoi ventimila voti alla Camera nel partito di Renzi. Siamo così alla sesta piroetta politica in meno di due mesi. I cambi da marzo.
Risale al 18 marzo l’addio ai 5 Stelle di Raffaele Trano che ha preferito restare saldo alla presidenza della Commissione Finanze della Camera, senza accettare l’invito dei grillini a mollare. Seguito a fine aprile da Antonio Zennaro, manager trentacinquenne, veneto d’origine e abruzzese d’adozione, pronto ad un atto di accusa contro il «cerchio magico» di Crimi e Di Maio. E pronto a fondare un suo gruppo, Popolo protagonsita, con altri due deputati fuoriusciti dall’alveo pentastellato, Gianluca Rospi, ingegnere, e Michele Nitti, musicista. Ha cambiato musica pure la neurologa arrivata alla Camera da Bergamo dove l’impegno per il coronavirus non le ha impedito di scrivere a fine aprile le dimissioni dal movimento di Grillo e compagni passando al gruppo Misto. Stessa scelta di una giornalista eletta a Taranto, Rosalba De Giorgi, delusa dal M5S sulla questione Ilva: «Negli due anni era un tormento, non sapevo più che fare... Avevamo detto di chiudere l’area a caldo...». Completa il quadro Mario Giarrusso, fuori dal gruppo 5 Stelle dopo l’espulsione a differenza di Nicola Acunzo, l’attore pugliese che, pur cacciato, non ha mai formalizzato l’addio.
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dall'articolo di Felice Cavallaro per Corriere.it