Dopo qualche avvisaglia nei giorni scorsi e il sarcasmo dei medici che segnalavano come ospitasse tre pazienti in totale e si volesse chiuderlo entro un paio di settimane, oggi Repubblica fornisce un altro dato sull’ospedale alla Fiera di Milano per il quale in Regione Lombardia cominciano ad essere molto nervosi. La struttura che avrebbe dovuto far invidia a Wuhan e che avrebbe dovuto ospitare 500 posti letto poi ridotti a 200 oggi vede ricoverate ben tre persone. L’ospedale alla Fiera di Milano: 25 milioni per tredici ricoveri. Alessandra Cotica calcola che ora quindi quelle tre persone hanno più di 8mila metri quadrati a testa a disposizione: altro che distanziamento sociale! L’edificazione dell’ospedale è costata 21 milioni di euro (in donazioni di privati) mentre il totale è arrivato a 25 milioni. Dalla sua inaugurazione con assembramento però ha ospitato la bellezza di 13 pazienti per un costo a paziente di appena due milioni di euro.
In totale i ricoverati in terapia intensiva della Regione sono 297. La Regione Lombardia ha per ora smentito una chiusura entro due settimane, come aveva detto un paio di giorni fa a Fanpage da Antonio Pesenti, primario del Policlinico di Milano, che aveva annunciato che a breve l’ospedale sarebbe stato chiuso: “Io penso che noi a breve chiuderemo l’attività della Fiera e a breve intendo entro un paio di settimane”. Nell’ospedale ci sono duecento posti in grandissima parte vuoti, ma Pesenti dice che la costruzione è stata giusta: “Come mantenere le scialuppe di salvataggio nei traghetti. Se non affondano le scialuppe sono inutili? Noi siamo dei medici e di fronte al continuo aumento della richiesta abbiamo chiesto alla direzione sanitaria della Lombardia di trovare delle soluzioni”. Qualche giorno fa il consigliere regionale al Pirellone e medico Michele Usuelli aveva detto che la Regione Lombardia aveva chiesto di trasferire senza motivo pazienti all’ospedale in Fiera. Di posti secondo Attilio Fontana ne doveva ospitare 600 (ne abbiamo già parlato). Lo abbiamo anche confrontato con le esperienze di Bergamo (sempre in Lombardia) e Napoli, dove si sono messe in piedi (o verranno messe in piedi a breve) strutture senza strombazzamenti e conferenze stampa con assembramento. La Giunta Lombarda ha avuto un piccolo problema di reperimento dei medici e i due pazienti ospitati all’inizio sono nel frattempo diventati tre.
Articolo di Alessandro D'Amato per NextQuotidiano.it