Che cosa sta succedendo? Qualcuno ha capito che se non fa i test del tampone non ci saranno nuovi positivi e quindi nessuno li costringerà ad adottare misure restrittive che farebbero incazzare… La Lombardia fa lo stesso numero di tamponi per abitante della Basilicata anche nella fase 2 dell’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19, quella che avrebbe dovuto essere caratterizzata dall’aumento dei test per comprendere l’incidenza della pandemia sulla popolazione. Di più: nella Regione che si offende se le si fa notare che ha gestito in modo disastroso l’epidemia il lavoro sui tracciamenti e sui contatti resta al palo, con una media di 13mila tamponi al giorno e nuovi casi positivi in Lombardia che, ieri, sono stati 316 (con un rapporto tra tamponi fatti e positivi intercettati del 2,1%, il più basso da aprile).
Una serie di numeri piuttosto curiosi per un’emergenza e che dovrebbero far preoccupare i cittadini lombardi molto di più delle parole dette in Parlamento da gente che «è stata bombata», come ha detto l’esponente della Lega Giancarlo Giorgetti, quello che diceva che i medici di base non servono ormai più. Soprattutto perché a parlarne oggi è il Sole 24 Ore, che prima di tutto spiega che degli oltre 3,2 milioni eseguiti e sbandierati dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte in realtà quelli “diagnostici” (cioè casi nuovi testati e non secondi o terzi tamponi per verificare la guarigione) sono 2 milioni.
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dall'articolo di Alessandro D'Amato per NextQuotidiano.it