Dagli States all'Italia, ecco l'esercito degli haters che non vuole indossare protezioni. Influenzati dai No Vax e allineati a personaggi come Stefano Montanari, la crociata dei No Mask è contro l'uso delle mascherine che vengono considerate "un abominio per controllare la gente". In barba al contagio della più grave pandemia del secolo. “Le mascherine sono pericolose”. “Le mascherine sono un bavaglio”. “Non mettete le mascherine, ci vogliono tutti uguali”. Sono questi gli slogan del neonato movimento No-Mask. 32mila iscritti in poco più di una settimana e un unico intento: demonizzare l’uso della mascherina, proprio mentre viene raccomandata per evitare il contagio nella Fase 2 sia dal Ministero della Salute sia dall’Istituto Superiore di Sanità. Chi sono i No Mask. Alcuni degli amministratori di questo gruppo sono iscritti anche alle pagine dei No Vax, il movimento contro i vaccini. Anche il virologo Roberto Burioni mette in guardia su questa vicinanza di idee: “Ho combattuto per anni contro i no-vax – dice – Ma ricordate che per il Coronavirus vale lo stesso discorso che valeva per i vaccini: con la salute non si scherza”. Il campo di battaglia dei No Mask è quello dei social. Sulle loro bacheche vengono postati meme e prese in giro nei confronti di chi indossa la mascherina e pubblicati video di medici o pseudo-medici che vanno in giro per strada senza protezioni individuali e anzi ne sconsigliano l’uso.
Adesso, anche in Italia i No Mask vedono la mascherina come segno di “cieca obbedienza ai governatori colpevoli di aver messo in ginocchio l’economia a colpi di lockdown”. Scavando nei profili social di chi fa parte di questo movimento, si trovano soprattutto persone che hanno perso il lavoro a causa dell’emergenza Covid e che hanno subìto una forte crisi economica. Come Emanuele, che sul gruppo No Mask scrive: “Non metto la mascherina, non sono un suddito” e sul suo profilo personale, qualche giorno prima, ha postato una foto con le sue bambine e la frase “come farò a farvi studiare senza lavoro?!”. O come Maria, che secondo le informazioni della sua pagina Facebook è stata licenziata dall’agenzia immobiliare in cui lavorava a Roma e ora sul gruppo No Mask scrive in maiuscolo “MAI PIU’ MASCHERINA”.
Tra i commenti, nel gruppo No Mask viene spesso citato Stefano Montanari, famoso soprattutto per la sua “intensa attività di propaganda antiscientifica”, come spiegano gli scienziati del Patto trasversale per la scienza (Pts) che annunciano di denunciare Montanari per affermazioni pericolose per lo sviluppo dell’epidemia. Il suo lavoro è un punto di riferimento anche in ambito “free-vax”. Molti sono gli studi dove Montanari sostiene l’esistenza di presunte contaminazioni rilevanti nei vaccini, sempre smentiti dalla comunità scientifica.
Shitstorm contro i pediatri
Ma i No Mask non si fermano alla condivisione di dubbie notizie sulla pericolosità delle mascherine: alcuni di loro sono anche haters e i loro insulti sono comparsi addirittura sulla pagina Facebook della Federazione Italiana dei Medici Pediatri, sotto un post sulle mascherine per i bambini. Quello dei pediatri era un invito rivolto agli studenti dai sei anni in su e all’uso della protezione in classe al quale i No Mask hanno risposto con una pioggia di offese: “La mascherina è un abominio, un segno di sudditanza e voi siete dei servi del potere”, “Le mascherine sono pericolose, lasciate tranquilli i bambini”, “Venduti”, “I bambini non si toccano”, “Ma i pediatri sono vaccinati?”.
Un crescendo sconcertante di violente assurdità che ha costretto la Federazione a un comunicato ufficiale, con tanto di annuncio di denuncia penale da inoltrare alla Polizia Postale. “Dallo scorso week-end la nostra pagina è dentro il mirino dei no Mask, che poi sono tutti No Vax – spiega a TPI il presidente della Federazione Paolo Biasci – i quali hanno condiviso alcuni nostri post nei loro gruppi e nelle loro bacheche in una deprimente chiamata alle armi. Per Facebook ovviamente è tutto regolare, e suggerisce al massimo di cancellare i nostri post. No, non lo faremo. Noi non ci arrendiamo ai leoni da tastiera laureati su YouTube o indottrinati sui forum”.
“Noi lavoriamo nella vita reale – continua Biasci – e nella più grande emergenza sanitaria nella Storia siamo in prima linea per la salute dei bambini. Chi nello stesso tempo impiega le sue ore a sabotarci merita la sola attenzione del nostro avvocato. E della nostra squadra social, che lentamente sta ripulendo dall’immondizia la Pagina. Ci scusiamo con chi ci segue per lo spettacolo al quale deve assistere, presto tutto tornerà alla normalità”.
Le bugie dei No Mask
Le motivazioni alla base della battaglia contro le mascherine? Secondo i No Mask, le protezioni sulla bocca e sul naso farebbero venire il cancro. La strategia è quella delle fake-news, cioè si inserisce un elemento legalo alla realtà e poi ci si ricamano sopra falsità non provate scientificamente. Per questo abbiamo chiesto conferme e spiegazioni rispetto alle maggiori argomentazioni e slogan dei No Mask direttamente a medici e virologi.
“Le mascherine sono pericolose per i bambini”. Falso.
La Federazione Nazionale Pediatri ha confermato a TPI che “le mascherine non sono nocive per i bambini. E’ meglio usarle a partire dai 2 o 3 anni e sotto stretto controllo dei genitori, perché un eventuale uso scorretto della stessa potrebbe essere anche peggiore del suo mancato utilizzo. Ma questo, nel caso dei bambini, vale per qualsiasi oggetto”.
“Chi indossa mascherine respira la sua aria. È un lento suicidio a causa dell’anidride carbonica”. Falso.
“La CO2 ci mette ore e ore ad accumularsi nell’organismo – spiega a TPI Gennaro Capone, medico chirurgo, che è stato direttamente preso di mira dai No Mask – pensare che la mascherina provochi l’ipercapnia, ovvero l’aumento nel sangue della concentrazione di anidride carbonica, è un’assurdità! Noi medici usiamo le mascherine quotidianamente per un lasso di tempo lunghissimo, senza alcun danno per la salute. Al massimo, può venirti un po’ di mal di testa”.
“L’utilizzo della mascherina provoca il cancro”. Falso.
A rispondere questa volta è l’infettivologo Massimo Andreoni, primario del reparto di Malattie infettive del policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit): “Non c’è nessuna evidenza scientifica a sostegno di questa tesi. Portare la mascherina non fa morire, né porta a tumori. Bisogna fermare questi No Mask perché le informazioni che diffondono possono essere pericolose e potenzialmente letali””.
“Le mascherine provocano svenimenti”. Falso.
“L’unico momento in cui è meglio non usarla – dice il medico e debunker Salvo Di Grazia a TPI – è quando si fa sport. Per il resto gli svenimenti sono fantascienza”.
Perché i No Mask sono pericolosi anche per gli altri.
Descrivere la mascherina come un “abominio” non può essere equiparato a un’espressione di una libertà personale. Non indossandola, infatti, si provocano dei rischi anche per altre persone. E’ come la guida in stato di ebbrezza: mettersi sulla strada dopo una serata alcolica non è pericoloso solo per la propria vita, ma anche per quella di altri. Nel caso in cui un No Mask fosse stato contagiato dal Coronavirus e fosse asintomatico, circolando senza mascherina potrebbe potenzialmente infettare tutti i suoi contatti della giornata.
In più, il vaccino contro il Coronavirus ancora non c’è ma il fronte dei No Vax e No Mask insieme già si scalda per la campagna anti-influenzale che presumibilmente dall’autunno coinvolgerà tutti i bambini sotto i sei anni e gli over 60. Un recente sondaggio condotto dall’istituto Emg ha evidenziato un curioso orientamento sul tema. Solo il 54 per cento degli intervistati si è detto convinto che il vaccino anti-covid debba essere reso obbligatorio. Questo significa che resta un quarto della popolazione che non si vaccinerebbe. E qui il problema: con tale percentuale la cosiddetta immunità di gregge sarebbe difficile da raggiungere, lasciando esposta una parte della popolazione più fragile.
A vaccino ancora lontano, che i No Mask ci credano oppure no, l’unica arma certa contro il Coronavirus è la mascherina: indossare anche una semplice “tre veli” aiuta a diminuire la carica virale cui potremmo venire esposti riducendo pertanto il pericolo del contagio ma anche la pericolosità dell’infezione.
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