gilet arancioni milano salaAll’indomani della manifestazione in piazza Duomo a Milano che ha sollevato moltissime polemiche per il messaggio che veniva lanciato (“Il Covid non esiste”) e per gli assembramenti pericolosi, Beppe Sala ora chiede al Prefetto che vengano denunciati gli organizzatori. Ma quella dimostrazione pubblica, che già dalle premesse era noto sarebbe stata un inno al no-mask movement e quindi catalizzatrice di comportamenti irresponsabili nella città-capoluogo di una Regione falcidiata dal virus, qualcuno tra Prefettura, Questura e Comune deve averla quantomeno sottovalutata. Perché il Sindaco si sveglia solo ora?  Ultimamente la storia è sempre la stessa. Ciclica, si ripete inesorabilmente ormai da almeno tre mesi. Il Sindaco di Milano Beppe Sala fa a gara per passare come l’eroe di questa battaglia al Covid, quello diverso dai Fontana e Gallera-alike per intenderci; e lo fa, per di più, vantandosene continuamente su Twitter e in pubblico.

In ogni occasione che sollevi polemiche, da ‘Milano non si ferma’ alle più recenti frecce tricolore, passando per quella tanto sciagurata quanto contestata scena di assembramento sui Navigli lui è sempre dalla parte giusta, o almeno così vuole far sembrare. Leone buono in una savana di incompetenti sprovveduti.  

Il punto però è che, a ben vedere, Sala in questi mesi di sbagli ne ha commessi parecchi. Non da ultimo quello di ieri, sabato 30 maggio. All’indomani di una manifestazione, quella dei gilet arancioni, che ha destato così tante polemiche per la natura di quello che era il cuore della protesta, ovvero un negazionismo da quattro soldi sull’esistenza stessa del virus, con conseguenti ed evidenti violazioni delle misure di sicurezza più basilari, Sala si è svegliato di piglio buono e ha tuonato contro gli organizzatori: “Denunciateli!”, arrivando appunto a chiedere al prefetto di Milano che venissero segnalate le persone che hanno animato il grido dei negazionisti del “Covid è una farsa, non esiste”.

Ebbene, viene da chiedersi: ma chi è che ha permesso a questi signori, Pappalardo incluso – un ex Generale ed ex sottosegretario con Ciampi al governo, partecipante di quello che fu il movimento dei Forconi (voleva persino arrestare Mattarella!) – di scendere per le strade e portare in piazza il loro grido anti-Covid, anti-Mask, anti-tutto? Fino a prova contraria, in una città le manifestazioni le avallano Questura e Prefetto, ma il Sindaco non può fare il finto tonto e poi chiedere conto quando le cose vanno male.

Che Sala decida di avallare una manifestazione pubblica di cittadini arrabbiati contro le misure restrittive per il Covid nulla di male, ci mancherebbe, ogni forma di espressione è libera è garantita, e tale deve rimanere, a patto che si rispettino i limiti di sicurezza e i protocolli sanitari imposti dalle autorità. Certo però è che, se il giorno dopo una manifestazione che il Sindaco ha di fatto valutato e approvato, quello stesso primo cittadino fa la voce grossa per una dimostrazione pubblica da egli stesso deliberata, la cosa fa perlomeno sorridere.

Questo aspetto paradossale è stato fatto notare al Sindaco anche da diversi commentatori su Twitter, che gli hanno chiesto conto del perché – viste le conseguenze che ha avuto tale manifestazione – non fossero state prese misure preventive ad hoc al fine di fermare sul principio quella dimostrazione che oggi rischia, agli occhi dell’opinione pubblica, di generare maggiore caos, ancor più poi poiché avvenuta nella città di Milano, capoluogo di una Regione simbolo della tragedia da pandemia di Covid-19.

“Ora le autorità indagheranno sugli organizzatori, le telecamere risaliranno a chi era in piazza, andremo ad acciuffare i responsabili”. Ben venga, ma quella manifestazione – né il Sindaco, il Prefetto, o la Questura – nessuno si è preoccupato di presidiarla adeguatamente, di prevenire cioè quello che era atteso sarebbe successo: assembramenti di gente senza mascherine (visto che quello è il loro credo). Insomma, Sala faccia poco l’eroe dei giorni nostri.

 

Articolo di Giorgio Del Re  per TPI.it 

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