Il Capitano torna a parlare della sua ideona sugli italiani che potrebbero tirare fuori i soldi dal conto corrente per ricostruire l’Italia. Vediamo perché è di difficile, se non impossibile, attuazione. «Preferisco emettere altri buoni del tesoro a condizioni fiscali vantaggiose. Questa è una scelta che il ministero dell’Economia può fare domani. Gli italiani hanno un risparmio depositato in banca superiore a 1500 miliardi di euro, lo tengono lì per paura, preoccupazione o cautela. Se agli italiani venisse chiesto di mobilitare volontariamente una parte di questo risparmio per ricostruire scuole, strade e ospedali di questo paese lo farebbero più velocemente dei fondi europei, nell’arco di quindici giorni»: Matteo Salvini nell’intervista rilasciata oggi ad Agorà torna sulla sua ideona dei buoni del tesoro solo per gli italiani. Non è la prima volta che il Capitano ne parla. Lo ha fatto la prima volta alla fine di maggio 2019, all’epoca in cui la Lega aveva appena vinto le elezioni europee in Italia e lui doveva trovare i soldi per mantenere tutte le mirabolanti promesse fatte durante la campagna elettorale, dalla flat tax per tutti alla sterilizzazione dell’aumento dell’IVA.
Sappiamo tutti com’è andata a finire: Salvini poi ha fatto la crisi del Papeete, si è elegantemente defilato dalla lotta accusando il MoVimento 5 Stelle di essere il MoVimento 5 Stelle e si è comodamente accomodato all’opposizione, dove è facile spararle grosse perché nessuno pretende che tu metta in pratica quello che prometti. All’epoca diceva cose del tipo: «Chiedo semplicemente di usare in maniera diversa, con tempi e modi diversi la ricchezza italiana che c’è. La ricchezza italiana è ferma nei conti correnti e nel risparmio privato, facciamo usare, liberiamola».
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I buoni che Salvini vuole far comprare “volontariamente” agli italiani
Il motivo per il quale oggi le famiglie non comprano più di tanto le obbligazioni italiane è semplice: non rendono abbastanza rispetto ad altri prodotti disponibili sul mercato finanziario. E Salvini che vuole fare? Se per caso intende farglieli comprare “volontariamente” allora dovrà offrire un rendimento più alto. Altrimenti il piano fallirebbe prima di essere posto in atto. E allora ecco qui un primo problema del modello salviniano: non conviene rispetto ad altre possibilità di finanziamento offerte all’Italia, persino quelle più “spaventose” come il MES. E se davvero l’obiezione dovesse essere “Eh, ma l’1,2% va in tasca agli italiani” va segnalato che allora succederà questo: che le tasse degli italiani verranno usate per pagare gli interessi ad alcuni italiani. Più precisamente, i soldi dei più poveri verranno utilizzati per pagare gli interessi da corrispondere ai più ricchi, il che è un po’ come se arrivasse qui Robin Hood e facesse il contrario di quello che ha sempre fatto. E questo al netto del come Salvini intenda assicurarsi che il debito proposto sul mercato venga venduto soltanto ai cittadini italiani e di come vietare a questi ultimi di venderlo successivamente a chi vogliono.
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dall'articolo di NextQuotidiano.it