Tra i tanti effetti collaterali dell’epidemia c’è anche lo stravolgimento degli indici di gradimento dei politici. A livello nazionale si è incrementato quello del premier Giuseppe Conte, a scapito di quello di Matteo Salvini, costantemente in discesa nei sondaggi. Ma si tratta di tendenze molto volatili e meritevoli di essere monitorate costantemente, viste le innumerevoli incertezze riguardanti l’uscita dalla pandemia e i tempi della ripresa socio-economica. Un fenomeno decisamente nuovo è invece quello del protagonismo di certi governatori, in scadenza di mandato, che stanno godendo di una visibilità inimmaginabile poiché impegnati in prima linea per fronteggiare l’emergenza sanitaria e per gestire la ripartenza delle attività. I più in vista sono senz’altro Vincenzo De Luca (Campania), Luca Zaia (Veneto), Giovanni Toti (Liguria), Michele Emiliano (Puglia), di diverso orientamento politico, ma accomunati dall’ambizione di voler essere riconfermati e dal desiderio di andare alle urne prima possibile, sia per capitalizzare il bottino di consensi accumulati in questi mesi di costante sovraesposizione, sia per impedire agli avversari di organizzarsi con proprie truppe e con candidati all’altezza.
Tranne Zaia, che godeva già dei schiaccianti favori del pronostico e che oggi è ancora più amato di prima dai suoi conterranei, gli altri tre rischiavano seriamente di andare a casa e ora invece pregustano la riconferma.
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