Il mondo protesta contro il razzismo e per i diritti civili, in Italia ci diamo da fare contro il 5G, Bill Gates e i microchip iniettati. Il video virale può essere il riassunto perfetto di moltissime delle maggiori teorie complottiste che, in questo periodo di crisi sanitaria, hanno preso piede tra una parte degli italiani. Quale parte? I gilet arancioni sono sicuramente esponenti di queste teorie, come evidente in questo estratto del discorso di una delle persone alle quali è stato dato in mano il microfono. «Quando Conte telefono a Bill Gates sulle nostre spalle, prendendo 140 milioni, decide di iniettarci il mercurio nelle nostre vene, collegate ai 5G e diventeremo dei piccoli robot. Se tu vuoi ammazzarmi basta alzare la temperatura del mio corpo e io muoio. Perché ti va così». No, non si tratta del trailer dell’ultimo kolossal del cinema ma è quanto accade quando manifestano i gilet arancioni nella nostra capitale. Niente mascherine, niente distanza di sicurezza, un po’ come fossero le proteste di cui ogni giorno ci arrivano le immagini dagli Stati Uniti, messi a ferro e fuoco per George Floyd.
I gilet arancioni, quindi, oltre a chiedere la fine del governo Conte, il ritorno alla ‘lira italica’ e un ‘governo votato dal popolo’, credono che ogni teoria complottista creata sul coronavirus sia vera creando una micidiale combo. Una combo espressa con un microfono in mano, su un palco, accanto a un altro gilet arancione che incita la folla – dalla quale si ergono insulti rivolti a Conte – con gesti elegantissimi. Tra 5G, microchip, mercurio, 140 milioni e Bill Gates la riflessione sorge spontanea. Chi è in piedi su quel palco come chi è sceso nelle piazze qualificandosi come gilet arancione, con spregio totale delle regole per il contenimento del virus, ha diritto al voto tanto quanto chiunque altro. E qui non si tratta più di idee di destra o idee di sinistra, qui si tratta di manifestare durante una pandemia senza rispettare le regole per fare un delizioso potpourri da servire alle folle. Folle che farebbero meglio ad aprire un qualsiasi giornale o un sito di informazione affidabile e leggerlo attentamente.
Articolo di ILARIA RONCONE per Giornalettismo.com