Renato Farina su Libero oggi firma un articolo dal titolo davvero interessante: “Retata anti-camorra – Arrestati 59 napoletani”. Il sommario cita gli appalti truccati ma non i papaveri e i papi, la donna cannolo e una lacrima sul visto (cit.), ma siccome il visagista delle dive è truccatissimo (idem) ma qui il concetto è invece più stocastico nonché interessante ed è sottolineato alla fine: “Ma lo sport nazionale è attaccare Fontana”. Ora, non sia mai che voi pensiate che Farina e Libero stanno – appunto – cercando di cambiare discorso per non parlare di come l’acquisto di camici per 533mila euro di Regione Lombardia venduti dall’azienda della moglie e del cognato di Fontana sia diventato una donazione dopo che Report ci ha ficcato il naso. Queste sono assolute casualità e honni soit qui mal y pense. Si tratta invece di una ponderata argomentazione di cui vi postiamo soltanto una piccola anteprima:
E questa regione, con i suoi dieci milioni e passa di abitanti, e i suoi 16.300 morti da Covid la cui catasta non ha meritato la visita del capo dello Stato, a essere ancora sotto attacco. Non bisogna essere ingenui. L’attacco mediatico e politico, seguito subito da quello giudiziario (fascicolo senza ipotesi di reato e senza nomi di indagati, ma fa brodo anche la zampa della gallina) ad Attilio Fontana, è sì contro un singolo, maoisticamente però serve a educare tutti i lombardi. Avvocato integerrimo e capace, è da mesi assaltato, vivisezionato, appeso con Wanted sulle prime pagine perché è il governatore di questo strano mondo superiore (in latitudine, reddito, sanità, amministrazione pubblica, produttività, occupazione) che l’idiozia italica dominante, nel momento della sua debolezza nella catastrofe da virus, vuole sottomettere al neo-statalismo giallorosso. La Lombardia come modello economico, morale e politico era (ed è) un’alternativa radicale allo status quo.
Articolo di @dipocheparole per NextQuotidiano.it