rota zona rossa conte 1024x573All’uscita da Palazzo Chigi dopo l’audizione del premier Conte e dei ministri Lamorgese e Speranza nell’ambito dell’inchiesta sulla mancata chiusura dei comuni di Alzano Lombardo e Nembro, la pm di Bergamo Maria Cristina Rota ha risposto alla domanda della giornalista di TPI Veronica di Benedetto Montaccini. La nostra inviata ha chiesto a Rota se fosse pentita di quanto dichiarato il 29 maggio scorso, quando ha affermato che la mancata istituzione della zona rossa nella bergamasca “era responsabilità di Roma”. Oggi la pm dichiara a TPI: “Io avevo detto che dalle dichiarazioni che avevamo in atto in quel momento emergeva quello, ma oggi non ho altro da aggiungere”. Rota ha inoltre dichiarato: “Oggi abbiamo sentito alcune persone informate sui fatti, il presidente del Consiglio, il ministro della Salute e degli Interni. Le audizioni si sono svolte in un clima di massima collaborazione istituzionale e ora andiamo a completare il nostro lavoro”.

 

Rota tornerà a Bergamo dove la Procura ha avviato l’inchiesta per stabilire se spettava al Governo o alla Regione istituire la zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro durante i primi giorni di marzo, quando l’Istituto Superiore di Sanità evidenziava, in una nota visionata in esclusiva da noi di TPI “l’incidenza di contagi da Covid-19” nei due comuni e ne raccomandava l’isolamento immediato e la chiusura. Obiettivo delle indagini è anche quello di stabilire se la decisione di non chiudere la Val Seriana sia stata una delle cause che ha portato all’alto numero di morti per Covid nella zona, e soprattutto se vi è una responsabilità penale, e non solo politica, dei decisori.

Durante il colloquio di circa tre ore che si è svolto questa mattina tra il premier e la pm di Bergamo a Palazzo Chigi, Conte ha ribadito ancora una volta che la Regione Lombardia aveva gli strumenti tecnici per agire in autonomia come hanno fatto altre Regioni.

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dall'articolo di Marta Vigneri  per TPI.it 

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