Al via con l’intervento introduttivo del Presidente Conte la serie di incontri ‘Progettiamo il rilancio’. Sono presenti tutti i ministri. In collegamento la presidente della commissione Ue Von der Leyen, il presidente del Parlamento europeo Sassoli, il commissario europeo Gentiloni, la presidente della Bce Lagarde. Presente anche il governatore di Bankitalia Visco. CONTE: PROGETTIAMO RILANCIO INVESTENDO SU BELLEZZA. “Nell’ambito di questo progetto rientra anche l’investimento nella bellezza del nostro Paese. La scelta di questa location che è apparsa a qualcuno inusuale, del Casino del Bel Respiro del parco di Villa Pamphili, è proprio un omaggio alla bellezza italiana. Nel momento in cui progettiamo il rilancio dobbiamo far in modo che il mondo intero possa avere concentrata la sua attenzione sulla bellezza del nostro paese“. Così il premier, Giuseppe Conte, aprendo gli stati generali dell’economia.
VON DER LEYEN: FONDI UE OPPORTUNITÀ UNICA PER ITALIA. “Grazie Italia”. “L’Europa s’è desta”. Con due passaggi in italiano, la presidente della commissione Ue, Ursula Von der Leyen nel suo intervento agli Stati generali ha invitato l’Italia a migliorare “il settore pubblico e a renderlo più efficiente”, a spingere sulla digitalizzazione, l’innovazione e a “realizzare un progetto industriale”. Anche la formazione è “cruciale”. Con il piano Next generation “l’Italia ha una opportunità unica per l’Italia”.
Rivolgendosi direttamente a “Giuseppe (Conte, ndr)”, la leader europea parla del Recovery plan come una “chance per decidere che futuro vuole per se stessa. Potete riemergere dalla crisi”. Le decisioni “di oggi disegneranno l’Italia di domani, è il momento delle riforme e degli investimenti” e di aiutare le imprese con le riforme della tassazione della giustizia. “L’Europa ha bisogno di una Italia forte“. Infine, ha salutato in italiano: “Buon lavoro, evviva l’Europa”.
SASSOLI: UE SI FIDA DELL’ITALIA, ADESSO LE RIFORME
“In Europa c’è grande fiducia nel governo italiano e nella comunità nazionale che ha dato prova di coraggio, disciplina, solidarietà”. Lo ha detto il presidente del parlamento Ue, David Sassoli, intervenendo in videoconferenza agli Stati generali. “Ora dobbiamo impegnarci tutti a dare basi solide al nuovo corso. E dimostrare che dopo l’austerità che ha generato diseguaglianze, può esservi un’Europa più forte, vicina ai suoi cittadini, capace di giocare un ruolo come attore globale. Senza l’Italia- sottolinea- questo salto di qualità non potrà compiersi. E da questo ne deriva una grande responsabilità. Non meno grande delle opportunità che vengono offerte a tutti i nostri paesi”.
Il Parlamento europeo ha “subito chiesto all’Unione una risposta ambiziosa e all’altezza della sfida e ringrazio la Presidente von der Leyen e il Commissario Gentiloni per aver ascoltato il Parlamento”. “In questi mesi difficili- continua Sassoli- il Parlamento europeo ha continuato ad esercitare la propria funzione, con modalità diverse, nell’interesse dei cittadini. Siamo co-legislatori, autorità di bilancio e organo di indirizzo politico e non vogliamo rinunciare alle nostre prerogative. Anche in questa fase di negoziati non faremo sconti. Per noi la proposta della Commissione è la base minima di compromesso e non accetteremo nessun passo indietro. E su questo sappiamo di poter contare sull’impegno del governo italiano”.
La proposta del Recovery fund “modifica radicalmente le dinamiche fra Governi nazionali e Bruxelles. Se prima era la Commissione ad indicare ai Governi come utilizzare i fondi, oggi i termini del meccanismo si sono invertiti. Saranno i Governi ad indicare le riforme che intendono promuovere”. Si tratta, insiste Sassoli, “di un cambiamento profondo che dimostra come l’Unione abbia saputo trarre lezioni dagli errori del passato. Ora i governi sono chiamati ad una maggiore responsabilità dando prova della loro capacità di programmazione. Per molti Paesi questo significa avviare riforme per utilizzare le risorse e non rimandarle indietro”, spiega.
“Serve un cambio di marcia nel rapporto fra regioni e governo centrale. In Italia c’è bisogno di infrastrutture. Una strada o una ferrovia in meno nel Mezzogiorno è di certo un danno per i cittadini di quelle regioni, ma è anche un danno per tutti i cittadini e le imprese europee. S’impone uno sguardo nuovo. Ricordo che i fondi che arriveranno nelle casse nazionali saranno pubblici e non sarà ammissibile la perdita o lo spreco di questo denaro. La capacità di spesa dovrà aumentare considerevolmente. E i paesi che hanno difficoltà nella progettazione ordinaria dovranno rapidamente modificare le loro procedure. Sarà fondamentale, comunque, l’indirizzo pubblico delle risorse sulla base delle priorità europee. Il pubblico dovrà essere l’attore protagonista della ricostruzione. E questo è il momento giusto per riaffermare un rinnovato ruolo pubblico nella politica economica e industriale”. Non si tratta di recuperare “modelli del passato, ma di affermare una funzione di difesa dei più deboli e di allineamento dei programmi nazionali agli obbiettivi europei. Serve coerenza, trasparenza, pragmatismo. Spetta al Governo italiano, insieme agli attori economici, sociali e istituzionali, decidere quale strada intraprendere e su quali riforme insistere”, conclude il presidente del Parlamento Ue.
D’INCÀ: SCRIVIAMO NUOVE REGOLE PER PAESE CHE VERRÀ
“Grande emozione e grande senso di responsabilità. Queste sono le sensazioni che provo oggi qui a Villa Pamphili dove si sono aperti i lavori per costruire il futuro del nostro Paese nel dopo pandemia. Questo è il momento del coraggio, è un momento per dare voce alle tante realtà produttive e ai tanti soggetti protagonisti della vita italiana”. Così il ministro Federico D’Incà, su Instagram. “Questa è un’occasione per scrivere nuove regole per il Paese che verrà, costruire il Recovery plan e rendere l’Italia una guida in Europa. Dobbiamo cambiare il Paese, non piangerci addosso. E solo insieme possiamo farcela”, conclude.
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