Spazzacorrotti ma non anche spazzafurbetti. La legge voluta con forza dal Movimento 5 Stelle per porre un argine al malcostume storicamente dilagante nella pubblica amministrazione italiana non si sta rivelando un argine sufficiente per evitare opacità e abusi nelle fondazioni, nelle associazioni politiche e nei think tank. In quell’universo da cui proviene larga parte della classe dirigente il modo di aggirare la norma è stato trovato in fretta. Se i controlli rigidi scattano soltanto nel momento in cui al vertice di quelle strutture c’è un politico, hanno subito capito che è sufficiente togliere i politici dalle posizioni apicali, lasciando che continuino a comandare senza far scattare lacci e lacciuoli. Un problema messo a fuoco dalla fondazione Openpolis, che evidenzia la necessità di apportare in fretta dei correttivi al provvedimento.
IL PUNTO. Lo spazzacorrotti, per quanto riguarda fondazioni, think tank e associazioni politiche, presenti in gran numero in Italia, visto che proprio Openpolis dal 2015 ne ha censite 153 , utilizza come parametro principale quello dei politici negli organi apicali, definizione tra l’altro che può variare da struttura a struttura. A questo punto, come non a caso è avvenuto nell’ultimo anno, è sufficiente spostare i politici in altri organi e si evita così di finire inclusi nella stringente normativa. Un vuoto che non è stato colmato neppure dal Decreto Crescita, nonostante tale provvedimento abbia per la prima volta incardinato una definizione strutturata di fondazioni, associazioni e comitati politici. Tutto si è limitato ad equiparare ai partiti le strutture i cui organi direttivi o di gestione sono composti per almeno 1/3 da membri di organi di partiti o movimenti politici, ovvero persone che sono o sono state, nei 6 anni precedenti, membri del Parlamento nazionale o europeo o di assemblee elettive regionali o locali di Comuni con più di 15.000 abitanti, ovvero che ricoprono o hanno ricoperto, nei sei anni precedenti, incarichi di governo al livello nazionale, regionale o locale, in Comuni con più di 15.000 abitanti.
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dall'articolo di Clemente Pistilli per LaNotiziaGiornale.it