Ma quanti soldi ha dato il Governo agli italiani per fronteggiare l’emergenza coronavirus? La domanda può apparire banale perché basterebbe mettere in fila tutte le prestazioni messe in campo - dalla cassa integrazione ai prestiti alle imprese - e fare un fact checking con chi i soldi li deve erogare, l’Inps come il Fondo di garanzia per le pmi. Poi esce un report del Centro studi di Confindustria che dice che l’Italia è “lenta”, con appena 2,4 miliardi di sussidi concessi a marzo. E poche ore dopo arriva una smentita del Tesoro e dello Sviluppo economico, che parlano di numeri “superati” e indicano altri importi. Chi eroga la quasi totalità dei soldi è l’Istituto di previdenza. I numeri contenuti in un report, di cui Huffpost è in possesso, dicono che sono stati dati 15 miliardi a 11 milioni di italiani.
Bonus a 4 milioni di lavoratori autonomi, congedi e bonus baby sitter per 400mila. Il report fotografa la situazione al 18 giugno. Il bonus da 600 euro per i lavoratori autonomi è stato concesso a poco più di 4 milioni, per la precisione 4.060.941. Le tre misure che più impattano sulle famiglie e cioè i congedi parentali, il bonus baby sitter e i permessi per la legge 104, hanno coinvolto più di un milione di persone: 464mila i congedi, 451mila i bonus baby sitter (ora utilizzabili anche per i centri estivi) e 87mila la legge 104 (l’ultimo dato ha come riferimento il conguaglio di aprile). Pagati anche oltre 146mila lavoratori tra stagionali diversi dal turismo, intermittenti, occasionali e venditori a domicilio. Il bonus è andato anche a diecimila lavoratori dello spettacolo e a 7.500 del turismo.
Quasi 600mila domande tra reddito di emergenza e bonus per colf e badanti. Il reddito di emergenza per sostenere le famiglie più in difficoltà e l’indennità per i lavoratori domestici sono stati previsti dal decreto Rilancio, approvato dal Governo il 13 maggio. Le richieste pervenute e in corso di pagamento per il reddito di emergenza sono pari a 387.363 mentre quelle per colf e badanti ammontano a 208.422.
Il boom della cassa integrazione: 1,6 miliardi di ore autorizzate in due mesi. La cifra è impressionante: più di 1,6 miliardi. Precisamente 1.681.524.510. Sono le ore di cassa integrazione autorizzate dall’Inps. Quelle che sono servite e servono a garantire i soldi in tasca ai lavoratori perché il Covid ha imposto chiusure, ridimensionamenti occupazionali, sospensioni dal posto di lavoro. Quelle di cui le imprese hanno fatto incetta. Circa 832mila ore ad aprile e circa 849mila a maggio.
La cassa integrazione. Mancano all’appello gli ultimi 134mila (pagamento in corso). Circa 134mila lavoratori (134.358) non hanno ricevuto ancora nulla. La maggior parte di loro, più di 108mila, fanno riferimento a domande che le rispettive aziende hanno inviato a giugno. Sono in corso di pagamento e il numero e i relativi versamenti si aggiornano di ora in ora in linea con l’arrivo delle nuove domande. Sulla base di domande regolarmente presentate dopo il 31 maggio sono in attesa di essere pagati altri 356.939 lavoratori. Non sono però da considerare come completamente esclusi dalla cassa integrazione perché hanno ricevuto almeno un pagamento, cioè quanto gli spettava per il mese di marzo.
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