lupo e vitalizi"Andiamo avanti con il taglio", garantisce il M5S con la sponda di Pd e Lega. È possibile impugnare l'annullamento all'organismo di secondo grado, al Consiglio di giurisdizione del Senato.  Il Senato ha detto no al taglio dei vitalizi dei parlamentari, una delle storiche battaglie del Movimento 5 Stelle. Lo stop è arrivato ieri, giovedì 25 giugno, con un voto della Commissione Contenziosa di Palazzo Madama, un organismo incaricato di decidere sui ricorsi interni composto da cinque membri.  Tre componenti hanno votato a favore (il presidente della commissione Giacomo Caliendo, di Forza Italia, e due membri tecnici, i professori Gianni Ballarani e Giuseppe Della Torre) e altri due si sono detti contrari (Simone Pillon, della Lega, e Alessandra Riccardi, ex M5S appena passata al gruppo di Salvini). 

 Il voto della commissione ha annullato una delibera del Consiglio di Presidenza che il 16 ottobre 2018 aveva deciso il taglio. L’organismo era stato chiamato ad esaminare i ricorsi presentati dai senatori. La commissione – si legge nel documento approvato – “accoglie parzialmente i ricorsi esaminati e per l’effetto annulla le disposizioni della deliberazione del Consiglio di presidenza del Senato della Repubblica numero 6 del 16 ottobre 2018 nella parte in cui prevedono una totale rimozione dei provvedimenti di liquidazione a sui tempo legittimamente adottati e impongono una nuova liquidazione che introduce criteri totalmente diversi”.    

 

Cosa succede ora

La vicenda comunque non è chiusa definitivamente, visto che è possibile impugnare l’annullamento all’organismo di secondo grado, al Consiglio di giurisdizione dello stesso Senato. Intanto vanno risarciti gli arretrati, e la Camera dei Deputati potrebbe subire gli effetti della decisione.

La decisione della Commissione Contenziosa fa esultare Maurizio Paniz, ex deputato di Pdl e Forza Italia dal 2001 al 2013, che si è battuto in prima linea nella battaglia contro il taglio dei vitalizi dei parlamentari e che rappresenta 300 ex senatori e 700 ex deputati. “La delibera è stata annullata – ha dichiarato – perché ritenuta ingiustificata a fronte della giurisprudenza consolidata della Corte Costituzionale e del diritto Ue, che richiedono cinque requisiti per gli interventi di riduzione degli importi, nessuno dei quali era stato rispettato: niente retroattività ed effetti perenni, deve essere ‘erga omnes’, mentre qui si colpivano solo gli ex parlamentari”. Ancora Paniz ha spiegato che “in quarto luogo deve essere ragionevole, e il taglio raggiungeva l’86 per cento degli importi; e deve indicare dove vanno a finire i risparmi, e anche su questo punto la delibera era carente”.

Infuocato il dibattito politico. Con il M5S su tutte le furie. Il capo politico Vito Crimi ha commentato: “Ci provavano da mesi: lo hanno fatto di notte, di nascosto. È uno schiaffo a un Paese che soffre. La casta si tiene il malloppo, noi non molleremo mai per ripristinare lo stato di diritto e il principio di uguaglianza. Chi dobbiamo ringraziare per questa operazione, la presidenza del Senato?”.

I pentastellati non sono comunque isolati, visto che hanno trovato la sponda di Pd e Lega. “Sui vitalizi una scelta insostenibile e sbagliata. La cassa integrazione è in ritardo e si rimettono i vitalizi. Non è la nostra Italia”, ha twittato Nicola Zingaretti. Matteo Salvini ha annunciato anche una raccolta firme: “Faremo tutto quello che è possibile. In un momento come questo, è un segnale disgustoso e vergognoso ma non è di tutta la politica. Spero si trovi il modo di tornare indietro”.

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dall'articolo di Donato De Sena  per TPI.it 

 

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