lega commercialisti rete 404 990x192Il risiko dei professionisti e delle società che si muovono ai confini del partito di Salvini. Persone e operazioni legate tra loro e che cominciano ad avere un’attività più frenetica alla fine del 2018, quando la Guardia di Finanza inizia a indagare sui 49 milioni di fondi pubblici oggetto di una truffa ai danni dello Stato. Un filo che porta ai Panama leaks.  Commercialisti citati nei Panama Papers, colletti bianchi legati a riciclatori argentini, società che in pochi mesi cambiano nome e proprietari: prima vengono schermate dietro fiduciarie, poi tornano alla casella di partenza. E ancora aziende che fanno shopping creando clamore nella tranquilla provincia lombarda. Persone e operazioni legate tra loro e che cominciano ad avere un’attività più frenetica alla fine del 2018, quando la Guardia di Finanza inizia a indagare sulla Lega di Matteo Salvini e sui 49 milioni di fondi pubblici oggetto di una truffa ai danni dello Stato.

Eccola qui la rete segreta dei professionisti del Carroccio. Un intreccio di nomi e società che si muove ai confini del partito del ministro dell’Interno e che ilfattoquotidiano.it è in grado di ricostruire. Con un’avvertenza: mentre scriviamo, manager e aziende continuano a cambiare. Ma andiamo con ordine.  Bergamo, la cassaforte della Lega – C’è una città che è diventata la capitale economica della Lega. Non è la Milano del segretario e neanche la Varese delle origini: è Bergamo. È qui, in un palazzone al civico 24 di via Angelo Maj, cinque minuti a piedi dalla stazione, che Salvini ha trasferito la cassaforte del partito. L’idea, per la verità, non è del segretario ma del tesoriere, Giulio Centemero. Commercialista e revisore contabile, nato a Milano nel 1979 ma cresciuto ad Arcore, è cugino di Elena Centemero, ex deputata di Forza Italia. Nonostante le parentele berlusconiane, Centemero si iscrive alla Lega a 16 anni: vent’anni dopo, nel settembre del 2014, Salvini gli affida la cassa del partito. È uno dei momenti più bui della Lega: a bilancio sono rimasti 17 milioni, mentre solo due anni prima erano più di 40. “Al mio arrivo i costi di gestione del partito erano molto elevati e all’esito dell’attività di ristrutturazione sono stati ridotti di oltre il 70 percento”, ha detto lui stesso a un giornale locale qualche tempo fa. Ilfattoquotidiano.it ha già raccontato quali fossero quei costi di gestione.

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dall'articolo   per IlFattoQuotidiano.it 

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