Il Capitano ha fatto sapere via nota stampa per far sapere che il suo avvocato attende da due mesi gli atti sul caso. Ma la risposta gli è arrivata già il 3 luglio. E non ci sono atti del CDM su Gregoretti. Matteo Salvini oggi si è lamentato pubblicamente del fatto che Palazzo Chigi non risponda ai suoi legali su nave Gregoretti e il processo che inizierà a ottobre. Il leader della Lega ha inviato una nota stampa stamattina per lamentarsene: “Da più di due mesi il mio avvocato attende che Palazzo Chigi trasmetta gli atti in suo possesso sul caso Gregoretti: un ritardo così significativo, dal 25 maggio a oggi, potrebbe far pensare che voglia nascondere qualcosa. Magari perché nelle carte è confermato il ruolo attivo di tutto il governo. Ma forse il premier è solo impegnato ad approfondire il caso-Retelit dopo la sentenza del Tar che conferma di fatto il conflitto di interessi di Conte e che potrebbe far scattare un’indagine per abuso d’ufficio a suo carico. Guarda caso è il reato che il governo sta cercando di svuotare, mentre non si parla più di riforma del Csm”. Ci sono però un paio di problemi. Il primo è che, come ha scritto l’agenzia di stampa ANSA, il segretario generale di Palazzo Chigi Roberto Chieppa ha inviato lo scorso 3 luglio una lettera alla difesa di Matteo Salvini con gli atti richiesti sulla vicenda Gregoretti.
La lettera, a quanto scrive l’agenzia citando fonti del Segretariato generale di Palazzo Chigi, è datata 3 luglio e firmata da Chieppa ed è indirizzata alla segreteria dell’avvocato Giulia Bongiorno. Il documento ha ad oggetto le “investigazioni difensive nell’interesse dell’assistito senatore Salvini”. Il secondo problema è che nella lettera c’è scritto che il consiglio dei ministri non si è mai occupato del caso Gregoretti:
“Come risulta dagli atti dell’Ufficio di segreteria del Consiglio dei ministri, nel periodo 25 luglio-31 luglio 2019 il Consiglio dei ministri si è riunito una sola volta (in data 31 luglio) al fine di adottare i provvedimenti indicati nell’ordine del giorno, tra cui non figurava la questione relativa alla vicenda della nave Gregoretti, che non è stata oggetto di trattazione nell’ambito delle ‘varie ed eventuali’ nel citato Consiglio dei ministri, né dei Consiglio successivi”.
L’agenzia aggiunge che alla lettera di risposta sarebbe stata allegata una nota degli uffici di diretta collaborazione di Conte, sulle interlocuzioni avute tra il 27 e il 31 luglio sul ricollocamento dei migranti con ministeri e organismi internazionali. Ricapitolando, nessun avvocato sta aspettando da due mesi, la risposta è stata fornita e non ci sono riunioni del CdM sul caso. E anche oggi la tattica di trascinare qualcun altro a giudizio per condividere le colpe e alleggerire la propria posizione funziona domani.
Articolo di NextQuotidiano.it