Il segretario gioca la sua immagine sull'approccio anti-sistema, Zaia sulla propria affidabilità istituzionale. Non a caso, Salvini cita Zaia (vedasi Facebook con un recentissimo video) quando quest'ultimo attacca i clandestini portatori di Covid-19, mai quando il governatore chiede l'autonomia. Il tutto in un'oscillazione del consenso pubblico che sembra premiare il secondo rispetto al primo. Mascherine & autonomia. E’ in queste due parole che si condensa lo scontro-non scontro tra Matteo Salvini e Luca Zaia, quell’oscillazione del consenso pubblico che sembra premiare il secondo rispetto al primo, quel guardarsi da lontano che accompagna da mesi le mosse del segretario leghista e del governatore veneto lanciato verso la riconferma (sarebbe la terza volta) nelle elezioni regionali di settembre.
Adesso Salvini sembra aver cambiato tattica, raccomandando ai giovani di rispettare la scienza e usare la testa, a costo di indossare quelle mascherine che lui ha invece ostentatamente e in modo provocatorio rifiutato in incontri pubblici, kermesse politiche, incontri ravvicinati e conferenze negazioniste. Le prediche riguardo all’uso delle mascherine, al contrario, Zaia le sta dispensando quasi quotidianamente, considerandole il primo presidio difensivo contro il Coronavirus. E così, mentre la popolarità di Zaia è cresciuta, al punto che il “modello veneto” è stato additato ad esempio nella lotta alla pandemia, quella del segretario è calata, in parallelo a quella del partito. L’approccio alla mascherina è un marcatore della diversità dei due personaggi ormai in concorrenza, anche se Zaia non ammetterà mai il dualismo e Salvini continuerà a lodare il presidente della giunta del Veneto, additandolo come una risorsa del partito, il che è una garanzia per la sua permanenza a Venezia. Il segretario gioca la sua immagine sull’approccio anti-sistema, Zaia sulla propria affidabilità istituzionale. Il massimo che possa dire contro gli extracomunitari è che “i focolai nelle caserme e nelle strutture per i migranti in Veneto sono la prova provata che questi immigrati, ospitati anche senza titolo, devono essere mandati a casa”.
........................
dall'articolo di Giuseppe Pietrobelli per IlFattoQuotidiano.it