Quali sono i nomi dei 5 deputati che hanno preso il bonus 600 euro per le partite IVA? Una senatrice del MoVimento 5 Stelle dice che il grillino è stato espulso ed è al misto. Anche Italia Viva fa sapere che i suoi non c’entrano niente. Quali sono i nomi dei cinque deputati che hanno preso il bonus 600 euro per le partite IVA? Da ieri sappiamo che la loro appartenenza politica si divide tra i tre appartenenti alla Lega e gli altri due che militerebbero uno nel Movimento 5 Stelle e l’altro in Italia Viva. Ma se i leghisti oggi sui giornali non negano, i grillini e i renziani non mandano proprio giù il fatto che gli sia stata attribuita questa infamia. In particolare tra i fan del M5S circola una voce insistente. Chi ha usufruito del bonus non sarebbe nel Movimento già da un po’ e apparterrebbe al Gruppo Misto. In realtà tra i grillini la notizia è stata arrivata dopo essere stata diffusa dalla senatrice del Movimento 5 Stelle Sara Paglini che ha pubblicato su Facebook un lungo post in cui accusa il Tg1:
” TG1 : DENUNCIAMOLI SUBITO ! Pare proprio che la TV E IN PARTICOLAR MODO IL TG1 stia facendo campagna elettorale per Salvini e la Meloni …. altrimenti non si spiegherebbe diffondere notizie FALSE , come quella diffusa ieri sera nel notiziario delle 20,00! DIRE CHE UN PARLAMENTARE DEL MOVIMENTO 5 STELLE SI È INTASCATO I 600 euro DELL’EMERGENZA COVID , QUANDO NON È VERO E’ DA DENUNCIA ! Il parlamentare in questione , NON È DEL M5STELLE , ma è DEL GRUPPO MISTO ! Il m5stelle lo aveva ESPULSO già ‘ da tempo proprio perché NON STAVA RESTITUENDO PARTE DELLO STIPENDIO , come accordi presi con la sua sottoscrizione al momento della candidatura. Insomma , un poveraccio infame che aveva da subito scelto il vile denaro rispetto l’onore e la parola data ! Un poveraccio , una nullità di uomo. Un MISERABILE. (Questo pernso di chiunque non abbia rispettato quanto promesso, riguardo le restituzioni) Quindi , ricapitolando: I parlamentari infami sono 5 e NESSUNO È DEL GRUPPO MOVIMENTO 5 STELLE. SONO APPARTENENTI ALLA LEGA , a FORZA ITALIA VIVA , al GRUPPO SCHIFOSO MISTO … E ovviamente dai loro capi arrivera’ una promozione , statene certi! E adesso che si proceda affinché le fonti di informazione paghino cara la loro schifosa opera di divulgare di NOTIZIE FALSE , per avvantaggiare le destre e gli amici degli amici. Sempre più schifata da questa informazione criminogena”
C’è un problema però: la senatrice Paglini accusa il TG1 di aver diffuso una notizia falsa che però è stata riportata esattamente secondo quanto affermato ieri da Repubblica e non smentito dal capo politico dei 5 Stelle. Vito Crimi ha solo spiegato che se la notizia fosse confermata il parlamentare dovrebbe non solo confessare ma anche dimettersi: “Mi auguro non sia vero che tra i 5 parlamentari che hanno richiesto il bonus Inps possa esserci qualcuno del @MoV5Stelle . Se così fosse, chiunque sia, sappia che oltre alla “confessione” è meglio che presenti anche le dimissioni da parlamentare. Per me è già fuori dal MoVimento”. Anche Luigi Di Maio ha unicamente detto che il fantomatico deputato non deve restare in parlamento: “Leggo che ci sarebbe anche un esponente dei 5 Stelle. Non mi importa da quale forza politica provengano, so soltanto che questi 5 deputati non possono piu’ rappresentare le istituzioni”. Come mai la Paglini ha informazioni diverse?
La smentita di Italia Viva
In ogni caso i grillini non sono i soli a smentire che tra le proprie file ci siano i furbetti del bonus. Anche Ettore Rosato di Italia Viva smentisce tutto su Facebook: “Questo modo di fare servizio pubblico da parte dell’INPS è barbaro. A noi di Italia Viva non risulta che alcun parlamentare appartenente al nostro gruppo abbia chiesto il bonus. Invitiamo formalmente INPS che ha diffuso questa informazione a smentire la notizia del nostro coinvolgimento o a rendere pubblici i nomi”, così come Luciano Nobili su Twitter:
Ma difficilmente i nomi dei deputati, e quindi la verità, verranno scoperti, vista la legge sulla privacy. A meno che chi ha preso i soldi confessi come ha fatto la consigliera Pirovano a Milano (ma sappiamo che gli emolumenti dei consiglieri comunali non sono nemmeno paragonabili a quelli dei parlamentari). Solo così sapremo chi ha ragione.
Articolo di @Maria Teresa Mura per NextQuotidiano.it