Ieri la giunta regionale della Sardegna guidata da Christian Solinas ha pubblicato un’ordinanza con cui ha riaperto le discoteche nell’isola ma con una severissima regola: ci dovranno essere due metri di distanza tra gli utenti. .......... La Stampa invece spiega come vanno le cose “dal di dentro”:
Il deejay ci prova, ma al terzo annuncio persino a lui scappa da ridere: «Ragazzi, divertitevi in sicurezza. Mantenete le distanze». In pista però fanno finta di non sentire: si salta, ci si abbraccia e come tradizione vuole si conoscono persone nuove. I ragazzi che ballano sotto la luna, in queste giornate di stelle cadenti, si divertono senza pensare troppo ai rischi o all’incubo del coronavirus.
Tra i divani e il bancone del bar in tanti si corteggiano: i maschi inseguono, le femmine spesso respingono, ma questo con le regole sul distanziamento c’entra poco niente. E allora dalla consolle rinnovano l’invito: «Facciamo in modo che questa serata non sia rischiosa. Evitate gli assembramenti». Ma al buio parlare di distanze, di precauzioni, sembra quasi un paradosso: «Direi che è impossibile – dice Andrea, arrivato da Milano insieme alla famiglia e ai cugini per due settimane in Costa Smeralda – Per me questa è la prima serata in discoteca, ma è anche l’ultima. Io ho paura».
Intanto anche la Puglia di Michele Emiliano, imitando la Sardegna, ha varato la distanza di due metri in un’ordinanza. La prossima mossa? Abolire il Coronavirus per decreto del governatore.
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dall'articolo di NextQuotidiano.it