meloni alvini sexy trash 14082020 112212Dal post fascio alla new fashion il passo è breve. Ecco dunque bell’e pronta, scodellata calda calda da Novella 2000, la nuova eroina del ferragosto italiano: che non è una sculettante showgirl qualsiasi (roba d’altri tempi mediatici), bensì Giorgia Meloni in persona.  La copertina finto rubata con la leader di Fratelli d’Italia ritratta sul lettino da spiaggia mentre si fa un selfie con indosso un costume tricolore (una mise peraltro credibilissima, dai Padri costituenti in poi), sta scaldando gli animi sul web. Perché, un po’ stanca di essere virile, la nostra ha capito che oggi per sfondare davvero devi puntare sul virale. Salvini docet.  Ma la gastronomia che sui social fa tanta simpatia (insaccati, cioccolato, arrosticini, gelati, formaggi d’alpeggio) se l’è già accaparrata tutta il buon Matteo, “Mannaggia li pescetti. E poi io sono una signora, cribbio!” Deve aver pensato la romanissima e ruspante Giorgia.

Qui serve il colpo di genio. Serve la svolta sexy trash nel segno di Valeria Marini e dei suoi “Baci stellari”. Una cosa iconica che mi porti lontano anni luce dalla mia immagine di quadrata e sbrigativa eroina del Centrodestra. Ne parlerà l’intero Stivale. E così sta accadendo, passando di condivisione in condivisione. Di post in post. Fioccano le siderali, pardona, stellari prese per i fondelli, naturalmente, ma “Chi se ne frega?” (semicit.): il motivo è soltanto far quello di far parlare. Tanto che il direttore di Novella, Roberto Alessi, vecchia volpe del mestiere, lo immagino con gli occhi gonfi di commozione e un sorriso che definire wide screen è poco. Sicuramente non vedeva l’ora che si presentasse un’occasione così ghiotta. Sono quei servizi leggendari che d’estate (il momento in cui i giornali gossipari vendono tradizionalmente di più) diventano una manna dal cielo. E poi, a prescindere dalle copie che riesci a piazzare in edicola (nelle edicole che sopravvivono alla falcidie, intendo), si rafforza il brand del giornale. Come dicono quelli che parlano bene. Proprio grazie al passaparola e alla viralità di cui sopra.

Qualcuno si domanderà: che cosa può aver spinto Donna Giorgia a lasciarsi andare in questo modo, sino a trasformarsi in una patriottica bandierina frou frou? È facile immaginarlo: le elezioni Regionali sono alle porte, dopo la metà di settembre, e l’immagine della Meloni serve a rafforzare, anche nella cartellonistica (sempre curata: Giorgia dimostra da sempre la metà dei suoi anni, a dir poco, anche nelle affissioni) la proposta dei candidati locali. Ma c’è quel vecchio problema della ruvidezza percepita (come la temperatura), che fa velo alla signora del potere. Ti taglia via una fetta d’elettorato. Te lo rende ostile.

Salvini, che pure ha perso un mare di consensi negli ultimi mesi, fa il duro nei comizi ma poi si umanizza affettando pancette, facendo selfie guancia a guancia (rigorosamente senza mascherina) con tutte le sciure che incontra, bevendo mojitos al Papeete. Giorgia no. Giorgia aveva solo la versione comandina con musino triste. Quindi deve essere arrivato il perentorio richiamo di qualche sondaggio interno: piaci, sei in buona crescita rispetto al tuo socio/rivale, ma ti vedono ancora troppo austera. Serve un selfie con lo smartphone, che fa tanto “una di noi”, ma senza la genialata di contorno non diventi cult. Escludendo la foto a letto seminuda con tanto di cravatta verde (quella al massimo la fanno i colleghi), ecco il patriottismo da bagnasciuga. La versione femminile sorridente e con abbondante uso di Photoshop. Lascia poi che la gggente, parli, critichi, simpatizzi, si accapigli.

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dall'articolo di  Franco Bagnasco  per TPI.it 

 
 
 

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