Con una popolazione di circa 60 milioni di persone, nel nostro Paese il rapporto tra eletti e cittadini ora è a quota 1,57 ogni 100mila. Se vincesse il Sì, scenderebbe a 1, cioè in linea con quello dei principali Paesi del continente. Negli Stati Uniti è ancora più basso (0,16): i membri del Congresso sono solo 535 (435+100) a fronte di 330 milioni di americani. Se vincerà il Sì al referendum sul taglio di deputati e senatori, in Italia il rapporto tra parlamentari e popolazione scenderà a circa 1 ogni 100mila abitanti. Ma sarà comunque più alto di quello attualmente presente in Germania, Francia e Regno Unito, cioè i maggiori Paesi europei. E quasi 10 volte maggiore rispetto agli Stati Uniti, dove i membri del Congresso sono solo 535 a fronte di una popolazione di circa 330 milioni. Per fare questo calcolo, Ilfattoquotidiano.it prende in considerazione i rappresentanti eletti direttamente dai cittadini ed esclude chi appartiene ai rami non elettivi dei Parlamenti nazionali, come la Camera dei lord inglese o il Bundesrat tedesco. Se vincerà il No, invece, il rapporto rimarrà a 1,57 e l’Italia sarà ancora lo Stato europeo con il maggior numero di parlamentari in valori assoluti
(lo scettro passa ai britannici solo se si tiene conto anche della Camera alta). Calcolatrice alla mano, risulta che il Paese Ue dove è garantita una maggiore rappresentanza (almeno sulla carta) è Malta: con una cittadinanza di 493.559 persone (dati Eurostat del 2019) e 67 membri del Parlamento, il rapporto è di 13,57 ogni 100mila abitanti. Situazione che in teoria permette una presenza più stretta della politica sul territorio e una maggiore conoscibilità dei candidati. Seguono il Lussemburgo (60 deputati per 613mila persone) e Cipro (80 per 875mila). L’Italia si trova invece nella parte bassa della classifica in compagnia delle più grandi democrazie occidentali. Attualmente il nostro Paese conta 945 rappresentanti tra deputati e senatori (più i senatori a vita e i presidenti emeriti della Repubblica che non rientrano nel conteggio), a fronte di una popolazione di 60.359.546 persone. Se il referendum dovesse confermare la riforma – approvata in ultima lettura a larghissima maggioranza – il Parlamento italiano scenderebbe a 600 membri eletti dal popolo (400+200). Di conseguenza il rapporto parlamentari-cittadini passerebbe a circa 1 ogni 100mila. A differenza di quanto riportato in un documento dell’Ufficio studi di Montecitorio (più volte citato da chi sostiene il No), nel calcolo bisogna infatti considerare i membri di entrambe le Aule. Il motivo è che solo in Italia vige il bicameralismo perfetto e per fare un confronto con l’estero non si può scegliere solo Montecitorio o Palazzo Madama. Specie se li si paragona a Paesi sostanzialmente monocamerali.
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dall'articolo di Marco Procopio per IlFattoQuotidiano.it