Bambini costretti a fare lezione senza banchi a Genova? Dopo il preside dell’Istituto comprensivo “Castelletto”, al quale la elementare “Mazzini” fa capo, anche uno dei genitori dei bambini nella foto spiega cosa è successo veramente! A Giovanni Toti, presidente di centrodestra della Liguria, in corsa domenica prossima per la riconferma a governatore, l’assist fornitogli dall’ingenuità di una maestra della scuola elementare “Maria Mazzini” di Genova non deve essere sembrato vero. La foto di bambini di prima seduti per terra che disegnano con i figli poggiati sulle sedie perché in classe non ci sono banchi era un’occasione fin troppo ghiotta per l’ex forzista per non sferrare un attacco alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina nel giorno in cui in tredici regioni gli istituti scolastici hanno riaperto per 5,6 milioni di studenti. La foto era stata scattata in mattinata da una maestra e postata in un gruppo WhastApp dell mamme, ma il post di Toti è pubblicato su Twitter alle 17,21 di ieri, e non indica né la città né la scuola a cui l’immagine si riferisce. Toti la pubblica e scrive (senza prima informarsi! ndr): «Cara Azzolina, dove sono finiti i banchi che avevate promesso? Un’immagine come questa non è degna di un Paese civile come l’Italia». Ma cosa è successo veramente in quell’aula di scuola elementare ieri mattina? A spiegarlo è stato il dirigente dell’Istituto comprensivo “Castelletto” di Genova, al quale la elementare “Mazzini” fa capo. Il preside, Renzo Ronconi, lo ha spiegato in un comunicato: «La foto ritrae bambini che stanno disegnando sereni in libertà. Un’ingenuità da parte di una maestra farla girare: voleva mettere in risalto il lavoro fatto il primo giorno di scuola nonostante le mille difficoltà. Ma è sbagliato e grave strumentalizzarla, strumentalizzando con essa tutti i bambini, in una giornata in cui avevamo riscontrato solo grande entusiasmo senza nessuna criticità. I banchi, ordinati con largo anticipo, arriveranno oggi pomeriggio (lunedì, ndr)». Come riporta La Stampa, «giovedì scorso, negli incontri con le famiglie, le maestre hanno spiegato ai genitori che per il problema dei banchi e per la mancanza di bidelli, la scuola avrebbe potuto ritardare l’apertura da lunedì 14 a mercoledì 16 settembre. Ma la protesta delle famiglie non si è fatta attendere».
Al quotidiano, poi, il dirigente della scuola, Renzo Ronconi, spiega:
«Su richiesta della direzione scolastica ho fatto di tutto per riaprire e ho trovato questa soluzione: un orario ridotto a 2 ore per i bambini della primaria e, siccome aspettavo i banchi nuovi martedì pomeriggio, alcune aule sono state allestite solo con le sedie». Ieri il preside Ronconi ha parlato solo al telefono con la maestra che ha scattato e diffuso la foto. «Ha commesso un’ingenuità terribile e valuteremo se sussistano violazioni disciplinari da sanzionare».
Sull’accaduto l’Ufficio scolastico regionale della Liguria ha aperto un’istruttoria. Dice il provveditore Ettore Acerra: «Di questa vicenda mi irritano due aspetti: l’uso che è stato fatto della vicenda sui media e il fatto che un’intera comunità rischia di essere messa alla berlina per un singolo episodio» e alla domanda se saranno presi provvedimenti contro il dirigente scolastico o l’ìnsegnante, risponde: «É chiaro che a seconda dei riscontri che avremo prenderemo provvedimenti ad hoc. Di certo non è un episodio che rimarrà senza una nostra iniziativa: ma un conto se è stata una costrizione da parte dell’insegnante, un conto se il contesto era un altro».
«Quella di Toti una fake news», dice il papà di un bimbo
Intanto a Toti, sempre su Twitter, ha risposto il padre di un bambino che era in quella classe ieri mattina: «Mio figlio è in questa classe, è tornato a scuola felice e sereno, non avevano i banchi, la maestra li ha rassicurati subito dicendo che domani li avranno, hanno fatto due ore di lezione seduti in cui hanno chiacchierato degli ultimi mesi. Hanno semplicemente fatto un gioco per qualche minuto e hanno scritto sulle sedie. Non si permetta di strumentalizzare i nostri bambini per la sua volgare campagna elettorale e pensi piuttosto a La Spezia dove le infezioni da #Covid_19 sono fuori controllo». Lo stesso genitore, poi, lo rimarca sulla sua pagina:
Articolo di @Antonio Murzio per NextQuotidiano.it