Ieri è stato il primo giorno di scuola anche in Lombardia, dove vive la piccola Mirta, la figlia di Matteo Salvini. Se ricordate il Capitano ha passato l’estate a dire che ci sarebbe stato il plexiglas a scuola e lui la figlia così non ce l’avrebbe mandata: «E se io devo mandare mia figlia a scuola, chiusa nel plexiglas senza un contatto con i suoi amici e le sue maestre io a scuola non ce la mando»: Matteo Salvini a Codogno continuava a diffondere bufale che poi ribadiva anche a Mezz’ora in più: “Pensare di mettere il plexiglas per dividere bimbo tra bimbo e bimbo con la maestra è un fallimento educativo”. E ancora: “I numeri fortunatamente dicono che il virus di adesso non è il virus di febbraio e quindi mi rifiuto di pensare che le scuole riaprano a settembre fra plexiglas, mascherine e classi chiuse”. Salvini ora che è iniziata la scuola forse si è finalmente accorto che nelle linee guida per la scuola che il governo ha presentato non c’è traccia di plexiglas. Perché di foto della figlia ingabbiata con il plexiglas non ce ne sono, nonostante lui ne proponga tante sui suoi social.
È una strategia di comunicazione ben precisa quella del Capitano, che inventa e mette in giro fregnacce sugli avversari politici che non hanno alcun senso se non nell’ottica di fare terrorismo. Il problema è che, a sentire l’ovazione che accoglie la presa di posizione a Codogno, c’era qualcuno che ci ha creduto per tutta l’estate.
Articolo di @dipocheparole per NextQuotidiano.it