L’incubo Covid-19 rischia di complicare non poco il voto di domenica 20 e lunedì 21 settembre. Nelle ultime ore si segnala un elevato numero di rinunce da parte di scrutatori e presidenti di seggio, che temono il contagio. Le prefetture sono al lavoro per sopperire alle assenze attingendo agli elenchi delle “riserve” oppure affidandosi ai volontari della Protezione civile. Ma si temono lunghe code ai seggi e rallentamenti nelle operazioni di spoglio delle schede elettorali. Domenica e lunedì, come noto, l’Italia è chiamata alle urne per il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari. Si vota anche per sette elezioni regionali e per le amministrative in oltre mille Comuni. Il protocollo anti-Covid prevede accessi contingentati, percorsi distinti di entrata e di uscita, distanziamento tra i componenti del seggio e tra questi e gli elettori, oltre ovviamente all’uso della mascherina (che dovrà però essere momentaneamente tolta al momento del riconoscimento). Le precauzioni di legge, tuttavia, non sembrano aver tranquillizzato molti degli scrutatori.
In alcune zone si toccano picchi vicini al 70% di rinunce e in alcuni seggi Covid – quelli allestiti negli ospedali e quelli “mobili”, con gli scrutatori a domicilio per consentire di votare a chi si trova in quarantena – si arriva anche al 100% di forfait.
Senza contare la paura diffusa tra gli elettori, soprattutto quelli più anziani. Del resto, lo stesso virologo Andrea Crisanti nelle scorse settimane aveva sottolineato i rischi nascosti nella tornata elettorale.
Puglia
In Puglia circa il 50% tra scrutatori e presidenti di seggio ha rinunciato alla nomina: saranno sostituiti dalle riserve o dai volontari della Protezione civile. Secondo l’Ansa, a Bari ha rinunciato il 67% dei presidenti di seggio nominati dalla Corte di Appello (228 persone) e il 100% di quelli nominati per i seggi Covid. Va tuttavia precisato che alle scorse regionali la media della rinunce era stata di circa il 40%.
Liguria
Nel Comune di Imperia si segnalano 114 scrutatori rinunciatari su 180. La maggior parte di questi è già stata sostituita. 10 su 47, invece, sono i presidenti di seggio tutti già sostituiti. Il Comune di Genova ha lanciato un appello attraverso Facebook per trovare scrutatori e presidenti di seggio in vista del voto. A La Spezia si cercano almeno 20 presidenti di seggio che “hanno presentato certificati medici con cause le più disparate”.
Toscana
Nel Comune di Firenze hanno rinunciato 110 presidenti di seggio su 360 e 730 scrutatori su 1.470, ma sono già stati trovati tutti i sostituti. Alle ultime elezioni regionali toscane la percentuale di rinunce era stata del 25%.
Campania
In Campania, a Napoli, il dato è meno spaventoso: 80 forfait su 885 presidenti di seggio. Il timore qui è soprattutto un altro: quello cioè che siano molti elettori a disertare le urne per paura del contagio. “Da parte dei cittadini in queste ore ho raccolto molta paura e preoccupazione, soprattutto dalle persone anziane, rispetto al rischio che i seggi possano diventare un focolaio”, spiega Stefano Caldoro, candidato per il centrodestra alla presidenza della Regione.
Articolo di Enrico Mingori per TPI.it