E’ un testa a testa sofferto e al fotofinish quello tra il candidato a governatore della Toscana sostenuto dal centrosinistra, Eugenio Giani, e la candidata leghista, sostenuta dal centrodestra Susanna Ceccardi (nella foto). E proprio su quest’ultima i tre leader della coalizione hanno deciso di puntare le fiches, presentandosi in blocco alla manifestazione di chiusura della sua campagna elettorale ieri in piazza della Repubblica a Firenze. Sul palco Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Silvio Berlusconi, ancora convalescente per il Covid, che è intervenuto telefonicamente. A pochi metri di distanza e più o meno alla stessa ora, le 18 e 30, in piazza Santissima Annunziata il centrosinistra ha chiamato a raccolta i suoi (c’era Matteo Renzi, per ovvi motivi, ma non il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, presente però in Toscana il giorno prima per un tour elettorale), per sostenere il comizio del vice presidente uscente del consiglio regionale Giani. Conservazione verso cambiamento, dunque, il certo per l’incerto, in una regione che incrollabile roccaforte rossa lo è sempre stata e rischia di non esserlo più. Firenze caput mundi per un giorno, in una regione che viene indicata da più parti come l’Ohio italiana: non si decidono le sorti dell’elezione alla presidenza come negli States, ma l’esito della consultazione avrà comunque un risvolto importante per molti attori politici.
Fra cui Matteo Salvini che qui si gioca molto, non a caso ha fatto tesoro degli errori commessi in Emilia Romagna e a questo giro ha messo da parte il suo iper protagonismo e ha abbassato i toni, come del resto ha fatto la pasionaria Ceccardi.
“In Toscana per la prima volta il centrodestra è compatto e la sinistra è divisa. Però stasera i protagonisti sul palco di piazza della Repubblica non saranno i leader di partito che parleranno poco ma i sindaci di tante città toscane oltre a Susanna Ceccardi che ha fatto bene il sindaco del suo Comune e può fare bene il sindaco di tutti i toscani – ha sottolineato Salvini a margine di un incontro avvenuto con i volontari della cooperativa Sipario a Firenze prima dell’evento di chiusura in centro città – Noi portiamo in piazza proposte, idee e futuro, il rammarico è che la sinistra parli solo di passato e cerchi nemici e avversari. Non ci sono nemici, c’è la Toscana da rimettere al centro”.
..................
dall'articolo di Laura Tecce per LaNotiziaGiornale.it