Riporto appresso al mio post il "FACT CHECKING" di Marco Palombo, giornalista del Fatto Quotidiano, che fa chiarezza, pezze d'appoggio alla mano, riguardo l'assurda polemica scoppiata in queste ore sull'aumento dello stipendio di Pasquale Tridico, Presidente dell'Inps. Da li potrete rendervi conto delle cazzate fatte girare ad arte in queste ore dalle opposizioni. Ma mi permetto una premessa: Pasquale Tridico, ca va sans dire, sta pagando in queste ore il fatto di essere di nomina grillina, altrimenti non si spiegherebbe il perchè armare tutto 'sto casino per uno stipendio lordo annuo di 150 mila euro dato ad un manager pubblico che gestisce un Ente statale con un bilancio di 300 MILIARDI di euro. Basti solo pensare ad un Bruno Vespa qualsiasi che, per ammorbare gli insonni utenti RAI 4 notti a settimana, si becca, oggi, perchè prima prendeva di più, 1,2 milioni di euro l'anno e lo fa usando un artifizio avallato dai vertici Rai: il suo è un contratto da "artista" (Vespa ? Ma de che?) altrimenti, da giornalista qual'è, per la legge sul tetto massimo agli stipendi pubblici non potrebbe pretendere più di 240mila euro. Soldi nostri ma tutti zitti. Ora torniamo alle strette vicende dell'Inps. Tito Boeri (nomina Pd), predecessore di Tridico, fra stipendio, benefit, diarie e rimborsi, prendeva il suo stesso stipendio. Avete mai sentito qualcuno obiettare qualcosa in merito? Ma adesso viene il meglio: ve lo ricordate il predecessore di Boeri, il tristo figuro rispondente al nome di Antonio Mastrapasqua, il pupillo di Gianni Letta (area Berlusconi), la cui candidatura all'Inps fu appoggiata anche dal Pd? Quello che assommava una mole impressionante di incarichi pubblici e para pubblici (tutti lautamente pagati), e che si è dovuto dimettere quando è finito sotto processo nell'ambito dello scandalo dell'Ospedale israelitico, di cui era D.G. (mentre dirigeva l'Inps) per le fatture gonfiate che si faceva rimborsare dalla Regione Lazio? Ebbene questo paragnosta, in Inps, percepiva uno stipendiuccio l'anno che, sommando benefit e varie, era almeno 10 volte tanto quello di Tridico, almeno fino a quando non è subentrato il tetto massimo agli stipendi pubblici di 240mila euro, prima di doversi dimettere con ignominia. Mi difetta la memoria o, all'epoca, sta cosa se la fecero passare tutti, da destra a sinistra, sopra la testa senza battere ciglio? Peraltro, come riporta il giornalista del Fatto, in Inps, per un Presidente Tridico che solo da oggi prende 150 mila euro annui, ci sono centinaia di suoi sottoposti che prendono più di lui, fino ad arrivare ai 240mila euro di tetto massimo.
Morale: l'unico scandalo che rintraccio in questa faccenda è la faccia da culo della vecchia partitocrazia che cerca di appiccicare ad un onesto dirigente pubblico gli stessi peccati di cui si è sempre macchiata in prima persona.
E potrà continuare a farlo, impunita, fino a quando gli italiani non riacquisteranno la memoria o, fate voi, un briciolo di onestà intellettuale.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Estratto di un articolo di Marco Palombo
da il Fatto Quotidiano 27 settembre 2020
"Da oltre un decennio l’Inps non aveva più un cda: c’era solo il presidente, organo monocratico. In questi anni spesso il Parlamento – fin dal governo Monti, per dire – aveva chiesto di tornare al vecchio sistema: ci si è riusciti solo nell’aprile 2020 e questo ovviamente comporta anche una modifica delle retribuzioni degli organi interni. Domanda: è aumentato lo stipendio del presidente? Sì, non ci piove: nei fatti è passato da 103mila a 150mila euro lordi l’anno. Si può dire che sia una paga del tutto normale, persino bassa, se uno dirige un ente pubblico che muove oltre 300 miliardi ogni anno, ma l’aumento c’è.
Ora entriamo nei dettagli. Nella sua prima fase di “regno”, iniziata a maggio 2019, Tridico era stato nominato come “organo munito dei poteri del cda” in ticket col vice Adriano Morrone in quota Lega. I due si divisero il vecchio stipendio di Boeri: a Tridico 62mila (60%), a Morrone 41mila (40%). Il tutto in attesa della nomina del cda, prevista dal decreto 4/2019 - quello del reddito di cittadinanza - sia per Inps che per Inail: quel testo, approvato da Lega e M5S, stabiliva che gli stipendi degli organi dei due istituti andassero stabiliti “senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica” predisponendo a tal fine “ulteriori interventi di riduzione strutturale delle proprie spese di funzionamento”.
Tutto questo, complici certe difficoltà spartitorie prima gialloverdi e poi giallorosa, si è concretizzato solo quest’anno: il consiglio d’amministrazione dell’Inps s’è formalmente insediato il 15 aprile, nel frattempo Tridico era già diventato presidente unico (stipendio 103mila euro). Per pagare compensi e altre spese del cda poi, in ossequio al decreto 4/2019, il bilancio di previsione 2020 a dicembre aveva già liberato risorse per 522mila euro più i 103mila che già andavano al presidente.
E oggi, allora, che è successo? I nuovi stipendi sono formalizzati, come prevede la legge, con un decreto interministeriale arrivato il 7 agosto e che riguarda anche l’Inail: 150mila euro al presidente, 40mila al vice (elevabili a 100mila in base alle deleghe), 23mila ai consiglieri. Il collegio dei sindaci dell’Inps, però, ha chiesto chiarimenti: da quando si applica il nuovo regime stipendiale? E bene hanno fatto a chiederlo visto che il testo è molto mal scritto e lascia troppi spazi all’interpretazione (a non dire che lo spazio liberato a bilancio è assai maggiore del costo effettivo del nuovo cda): come chiarito dall’Inps, però, il nuovo regime parte dall’insediamento formale del cda, cioè dal 15 aprile. Insomma, non c’è la retroattività denunciata da Repubblica.
Lo stipendio di Tridico, come detto, è aumentato: 150mila euro contro i 103mila percepiti finora e inaugurati da Boeri (Antonio Mastrapasqua prendeva dieci volte di più e, entrato in vigore il tetto agli stipendi pubblici, comunque il massimo possibile). Va chiarito, però, che Boeri, residente a Milano, aveva anche diritto alle spese d’affitto e a una diaria di 81 euro al giorno durante le sue permanenze a Roma: benefit che costavano ad Inps circa 45mila euro l’anno e che portano il conto a circa 150mila euro. La cosa più ridicola di questa storia? Qualche decina di dirigenti generali Inps, a partire dalla numero uno Gabriella De Michele, ha già salari uguali o vicini al tetto degli stipendi pubblici (240mila euro) e alcune centinaia guadagnano comunque più del presidente.. ".
Articolo di Roberta Labonia da InAltoICuori.com