aumento stipendio presidente inail franco bettoni legaNon solo Pasquale Tridico: anche il presidente dell’Inail Franco Bettoni, in quota LEGA, ha ottenuto un aumento di stipendio in seguito al decreto interministeriale dello scorso 7 agosto, firmato dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfo in accordo col ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Il decreto infatti recita: “Gli emolumenti annui lordi di cui all’articolo 3, comma 11, del decreto legislativo n. 479 del 1994, come modificato dall’articolo 25, comma 1, lett. f), del decreto-legge n. 4 del 2019, da corrispondere al Presidente, al Vice Presidente e ai consiglieri di amministrazione di INPS e di INAIL, sono così determinati: Presidente € 150.000,00 (euro centocinquantamila/00), Vice Presidente € 40.000,00 (euro quarantamila/00) in caso di deleghe € 60.000,00 (euro sessantamila/00), consiglieri di amministrazione € 23.000,00 ciascuno (euro ventitremila/00)”. 

 Le polemiche, tuttavia, hanno investito solamente il presidente dell’Inps Tridico, in quota M5S, attaccato in particolar modo dal centrodestra e dal leader della Lega Matteo Salvini, che il 26 settembre scorso ha tuonato sui social: “Invece di aumentarsi lo stipendio, prima paghi la cassa integrazione alle centinaia di migliaia di lavoratori che la aspettano da mesi, poi chieda scusa e si dimetta”. Dimissioni, però, che non sono state richieste per Franco Bettoni, il presidente dell’Inail che, come detto, ha ricevuto lo stesso trattamento di Tridico.

Nel frattempo lo stesso Salvini nella giornata di lunedì 28 settembre ha smentito che l’aumento dello stipendio dei vertici di Inps e Inail sia stato avviato dal governo gialloverde, anche se il leader del Carroccio ha evitato ancora una volta di menzionare il presidente Inail Bettoni. Queste, infatti, le dichiarazioni di Salvini: “Sono balle. L’aumento è stato deciso tra luglio e agosto di quest’anno, figuriamoci se io come ministro dell’Interno, avevo tempo di occuparmi dell’aumento dello stipendio del presidente dell’Inps”.

Eppure le nomine sono frutto di un patto M5S-Lega che prevedeva la presidenza dell’Inps al Movimento 5 Stelle e quella dell’Inail alla Lega, con Adriano Morrone, vicino al Carroccio, nel ruolo di subcommissario dell’Inps e Paolo Lazzari, in quota M5S e fedelissimo di Luigi Di Maio, a ricoprire quello di vicepresidente dell’Inail. Una spartizione, legittima, così come legittimo è l’aumento di stipendio decretato per i vertici Inps e Inail, che oggi però nelle dichiarazioni dei protagonisti sembra non essere mai avvenuta.

Articolo di Niccolò Di Francesco  per TPI.it  28 Set. 2020

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