Lombardia casino gallera e fontanaEsclusivo TPIRegione Lombardia ha assegnato, tramite un bando di gara pubblico indetto dall'agenzia per gli acquisti regionale Aria, l'acquisizione di 400mila dosi di vaccino antinfluenzale a un'azienda che non ha i requisiti per partecipare (è sprovvista del bollino Anac). Gallera e Fontana sono talmente in affanno, ai fini del raggiungimento delle dosi necessarie per i 3,8 milioni di cittadini lombardi, che hanno acconsentito ugualmente a concedere l'appalto alla Falkem Swiss, pagando tutto in anticipo e rinunciando persino alla fidejussione che li avrebbe tutelati in caso di mancata consegna.  Quello dei vaccini in Lombardia è un pasticcio sotto gli occhi di tutti. Dieci gare: la prima con una base d’asta da 4,5 euro a dose, e l’ultima aggiudicata, con una fornitura da 26 euro, ad una azienda ammessa in extremis con riserva senza tuttavia che avesse i requisiti necessari per partecipare alla gara e ottenere quell’appalto, così come risulta dai documenti – che TPI ha visionato e studiato – dell’Azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti (Aria).

La denuncia arriva anche dalla consigliera regionale del Pd Carmela Rozza, che sul tema si batte da mesi. In un documento del 6 ottobre infatti il responsabile del procedimento dell’Agenzia regionale scrive: “Si è provveduto ad ammettere con riserva l’operatore economico Falkem Swiss in quanto non è riuscito ad effettuare la registrazione ad Anac”. Inoltre, si legge che la stessa azienda ha dichiarato “di non poter accettare di sottostare ad alcuna cauzione definitiva, come indicato nel disciplinare di gara, e nessuna fideiussione o garanzia”.

Insomma, l’azienda a cui è stato assegnato il bando per l’acquisizione dei 400mila vaccini antinfluenzali non solo, ad oggi, non è provvista del bollino Anac (e non lo ha mai nascosto), ma non è in grado di stipulare una fidejussione di garanzia a cui la Regione ha rinunciato pur di ottenere in fretta e furia i vaccini, i quali sarebbero stati pagati persino (anticipatamente) a un prezzo carissimo, secondo gli accordi. Il bollino Anac è una certificazione preventiva sull’anti-corruzione, mentre la fidejussione serve alla Regione per tutelarsi qualora la produzione richiesta non venisse raggiunta dall’azienda che ha ottenuto l’appalto, e in qual caso da quella garanzia potrebbe ottenere indietro quanto pagato.

La Lombardia è fortemente indietro nella produzione delle dosi di vaccino antinfluenzale. La Regione stima serviranno dosi a sufficienza per 3,8 milioni di persone, così suddivisi: tutti gli over 60, tutti i bambini da 0 a 6 anni, tutti i sanitari pubblici e privati (300mila circa), i cosiddetti pazienti fragili e pluri-patologici (400milla), e tutte le donne incinta. Il conto totale, appunto, ammonta a 3,8 milioni, ma la Regione – che continua a sostenere che in rapporto alla popolazione il numero di dosi raggiunto è in linea con quello di altre Regioni come Veneto ed Emilia-Romagna – finora ne ha a disposizione circa 2,8 milioni, spiega la consigliera regionale Rozza (Pd). Ne mancano un milione, ad oggi. Ma il Pirellone spera in una scarsa adesione da parte della popolazione e nel raggiungimento della soglia del 75% (pari cioè a 2,85 milioni).

In condizioni normali la Falkem Swiss sarebbe stata esclusa dalla gara d’assegnazione per le dosi di vaccino antinfluenzale, ma la situazione di urgenza e necessità in cui è caduta la Regione Lombardia, dopo un susseguirsi di gare andate deserte e annullate, ha fatto sì che nello stesso documento l’Amministrazione lombarda arrivi ad ammettere che è disposta a rinunciare alle garanzie richieste. Così l’azienda che si è aggiudicata la fornitura di 400mila vaccini per 26 euro a dose, in tempi normali, con buona probabilità non sarebbe stata neppure ammessa alla gara.

“Alla fine non sapremo cosa arriverà ai medici perché abbiamo comprato di tutto, a tutti i prezzi e a tutte le condizioni”, spiega amaramente a TPI la consigliera del Pd, Carmela Rozza, che da mesi sta seguendo le gare sui vaccini e vaticinando il disastro imminente.

Tutto questo allungherà ulteriormente i tempi dell’arrivo delle dosi di vaccino anti-influenzale anche perché il bollino Anac potrebbe non arrivare subito. Il punto non è tanto che oggi non si doveva procedere con questa urgenza ma piuttosto il fatto che Regione Lombardia abbia dormito quando avrebbe potuto prevenire e non arrivare con l’acqua alla gola a ridosso della gara per le dosi di vaccino antinfluenzale. In altre parole, la Regione – anche a causa di una serie di ritardi precedenti – è oggi costretta a ricorrere in extremis alla cessione di appalto a un’azienda priva di un bollino Anac con i ritardi che ne potrebbero derivare a danno della tutela salute pubblica.

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dall'Articolo di Sara Dellabella  per TPI.it 
 

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