Candidati a sindaco di Roma? Per Fratelli d'Italia c'è ancora tempo, prima parte l'offensiva per rimettere ordine nella fila di un partito la cui crescita l'ha portato ad un 16 per cento a livello nazionale ma ha evidenziato tutta l'inadeguatezza delle seconde e terze file. E Roma, in particolare, c'è chi parla addirittura di un commissariamento da parte di Giorgia Meloni. Secondo quanto risulta ad affaritaliani.it, a far saltare i nervi di Giorgia Meloni, sarebbe stata un'iniziativa organizzata a Roma per questo fine settimana, quella Piazza Italia prevista a piazza Bologna, che sarebbe una sorta di Festa dell'Unità in stile centrodestra. Una due giorni di birra e salsiccia con “stand, musica, politica, spettacolo, volontariato, sport, cibo di strada, enogastronomia e pub” che nelle intenzioni degli organizzatori dovrebbe essere l'avvio di una campagna su Roma, in grado di far dimenticare i panini con le salsicce di quello che una volta era il Pd. Tutto, nella zona di piazza Bologna, già al centro dei controlli per la movida selvaggia e in piena crisi da seconda ondata di coronavirus. Una specie di cluster in embrione che potrebbe addirittura surclassare l'effetto Covid scatenato a Terracina dal comizio della Lega. Così giovedì è arrivato il primo avviso, propedeutico al commissariamento.
Nel comunicato ufficiale del vertice di centrodestra, c'è un passaggio ce la dice lunga sulle intenzioni di Giorgia Meloni per Roma e Provincia. Si legge: “... saranno coinvolti i territori per trovare candidati di alto livello, anche al di fuori dal mondo della politica. I profili migliori saranno portati al tavolo nazionale che deciderà su capoluoghi di Regione e di Provincia e sulle presidenze dei Municipi delle grandi città". Tradotto dal politichese, la truppa romana è bene che non apra campagne elettorali municipali, perché ogni decisione sui presidenti dei Municipi sarà decisa dal tavolo nazionale. Niente birra e salsicce e nessuna fuga in avanti da parte di chi vorrebbe mettere il cappello su qualche quadrante romano. Un messaggio che ha fatto venire i brividi alla truppa romana coordinata da Andrea De Priamo e composta da Simona Abate, Nicola Barbato, Emiliano Bono, Stefano Campanella, Gianluca Caramanna, Chiara Colosimo, Francesco Filini, Fulvio Giuliano, Massimo Milani, Giovanni Ottaviano, Monica Picca, Maurizio Politi e Valentina Serra.
Insomma, se campagna elettorale deve essere, non sarà qualcuno con ambizioni personali a dare il via, ma sarà un semaforo verde collegiale.
Articolo di Fabio Carosi per AffariItaliani.it